Misterioso oggetto che viaggia a 1,6 milioni di chilometri orari rilevato nello spazio
Un gruppo di scienziati cittadini ha scoperto un misterioso oggetto nello spazio profondo che viaggia alla straordinaria velocità di 1,6 milioni di chilometri orari. È talmente rapido che è destinato a liberarsi dall'attrazione gravitazionale della nostra galassia – la Via Lattea – ed essere espulso chissà dove. Al momento non c'è certezza di cosa si tratti; potrebbe essere una stella di piccola massa oppure, più probabilmente, una nana bruna, un peculiare oggetto cosmico a metà strada tra un grande pianeta come Giove e una stella.
Il velocissimo oggetto, classificato con l'impronunciabile nome di CWISE J124909.08+362116.0, era stato identificato per la prima volta qualche anno fa, ma adesso ne sono state dettagliate le caratteristiche, grazie a un lavoro sinergico che ha coinvolto studenti, astronomi e i sopracitati scienziati cittadini. Questi ultimi erano impegnati nella caccia al fantomatico Pianeta 9 del Sistema solare grazie al progetto “Backyard Worlds: Planet 9” della NASA, quando si sono imbattuti nel segnale del misterioso corpo celeste.
A descrivere l'oggetto che viaggia a 1,6 milioni di chilometri orari nel cuore della Via Lattea (e dalla quale è destinato a essere espulso) è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati dell'Università della California di San Diego, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di molteplici istituti. Fra quelli coinvolti il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell'Università di Notre Dame, il California Institute of Technology (CALTECH), l'Osservatorio Navale di Flagstaff, il Goddard Space Flight Center della NASA e molti altri. Tra i più emozionati autori dello studio figurano anche gli scienziati cittadini Martin Kabatnik, Thomas P. Bickle e Dan Caselden del Backyard Worlds: Planet 9.
In parole semplici, la NASA ha reso pubbliche le immagini a infrarossi catturate dal telescopio spaziale WISE (Wide Field Infrared Explorer) tra il 2009 e il 2011, la cui missione è stata aggiornata come NEOWISE ed è rimasta operativa fino a pochi giorni da, dal 2013 all'8 agosto di quest'anno. L'obiettivo di questa distribuzione è permettere la "caccia" ai possibili segnali del Pianeta 9, l'ipotetico nono pianeta del Sistema solare che alcuni studi suggeriscono essere presente (sulla base dell'influenza gravitazionale su alcuni oggetti delle parti più esterne e remote del nostro sistema). Le immagini raccolte da WISE sono talmente tante che gli astronomi professionisti hanno bisogno del supporto dei volontari (gli scienziati cittadini, appunto) per analizzarle. Ed è proprio grazie ai controlli effettuati da tre di essi che è stato scoperto CWISE J124909.08+362116.0. Non è esattamente il Pianeta 9, ma è comunque un oggetto di straordinario interesse scientifico.
Come indicato, si tratta di un oggetto rapidissimo, con una velocità stimata di circa 1.000.000 di miglia orarie (1,6 milioni di chilometri all'ora). Secondo gli autori dello studio questa insolita velocità può essere spiegata da due fenomeni distinti: potrebbe essere stato espulso da una supernova, l'esplosione di una nana bianca con cui faceva coppia in un sistema binario; oppure potrebbe essere finito nelle “grinfie” di un sistema di buchi neri che lo avrebbe spazzato via dall'ammasso globulare in cui si trovava. Come indicato, non sappiamo esattamente di cosa si tratti, ma è probabile che sia una nana bruna. Queste “stelle fallite” sono oggetti di una massa insufficiente per avviare reazioni nucleari al loro interno, ma sono più grandi di pianeti definiti "giganti gassosi" come Giove. Non sono oggetti rari, considerando che solo attraverso il progetto Backyard Worlds: Planet 9 sono state scoperte 4.000 nane brune. Tuttavia, questa sarebbe l'unica in fuga dalla via Lattea a causa dell'estrema velocità con cui sta viaggiando.
Un altro dettaglio interessante di CWISE J124909.08+362116.0 riguarda la sua composizione. Gli esperti hanno determinato che presenta molti meno metalli – come il ferro – rispetto alle altre nane brune e stelle. Ciò suggerisce che si tratta di un oggetto antichissimo, probabilmente risalente ai primordi della Via Lattea, galassia da cui è destinato a fuoriuscire proprio a causa dell'estrema velocità. I dettagli della ricerca “Discovery of a Hypervelocity L Subdwarf at the Star/Brown Dwarf Mass Limit” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata The Astrophysical Journal Letters.