Microplastiche trovate in tutti i campioni di sperma analizzati in un nuovo studio
Ricercatori cinesi hanno trovato microplastiche in tutti i campioni di sperma analizzati in un nuovo studio. Si tratta dell'ennesima conferma che questi inquinanti non solo sono onnipresenti nell'ambiente, ma anche in quasi ogni tessuto dell'organismo umano. Gli studi condotti negli ultimi anni le hanno trovate praticamente ovunque: placenta, sangue, cervello, cuore, liquido follicolare ovarico, testicoli e molti altri. Non a caso secondo recenti indagini inaliamo 5 grammi di microplastiche ogni settimana e altrettanti ne mangiamo; ciò significa che ogni anno un totale di circa mezzo chilogrammo di plastica finisce nel nostro corpo. Non c'è dunque da stupirsi che i nostri organi e tessuti ne sono pesantemente contaminati, con effetti sulla salute potenzialmente devastanti e ancora tutti da determinare. Ciò che è certo è che trovare questa spazzatura anche nello sperma può avere un impatto negativo sulla fertilità, già duramente messa alla prova dai dati drammatici sul crollo degli spermatozoi, letteralmente dimezzato negli ultimi cinquanta anni.
A determinare che anche lo sperma è contaminato da microplastiche è stato un team di ricerca cinese guidato da scienziati dell'Ospedale provinciale per la salute materna e infantile dello Shandong affiliato all'Università di Qingdao, che hanno collaborato con i colleghi di diversi istituti. Tra quelli coinvolti la Scuola di sanità pubblica dell'Università della Scienza e della Tecnologia della Cina settentrionale, l'Ospedale Tangshan Gongren affiliato all'Università di Medicina di Hebei e la Prima università medica dello Shandong. I ricercatori coordinati dal professor Lin Zhang sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato campioni di sperma di 40 uomini, tutti della provincia dello Jinan e coinvolti in analisi sanitarie prematrimoniali.
Tra gli esami condotti la microspettroscopia Raman, utilizzata per identificare la tipologia dei composti plastici; la colorazione Diff-Quik per valutare la morfologia degli spermatozoi; e altre indagini per determinare la mobilità. Dai risultati è emerso che tutti i campioni di sperma risultavano contaminati da microplastiche, ovvero frammenti che vanno da 0,1 micrometri a 5 millimetri. Nel caso specifico variavano da 0,72 a 7,02 micrometri. I ricercatori hanno identificato otto differenti polimeri, dei quali il polistirene era quello più comune, trovato nel 31 percento dei campioni analizzati. A seguire il polietilene e il PVC (polivinilcloruro)
È interessante notare che gli spermatozoi esposti al PVC avevano una mobilità inferiore rispetto a quelli contaminati dal polistirolo, inoltre sono state osservate diverse anomalie morfologiche, ma non associate a uno specifico tipico di microplastica. È chiaro che si tratta di risultati preoccupanti per la salute riproduttiva, che in parte ricalcano quelli di un precedente studio italiano, nel quale le microplastiche erano state trovate in metà dei campioni analizzati. È possibile che questi composti possano scatenare infiammazione dei tessuti – come indicato, sono stati trovati anche nei testicoli – e avere un impatto negativo sulla fertilità, ma dovranno essere condotte indagini più approfondite per determinare l'effettivo impatto. Non è chiaro come possano influenzare anche lo sviluppo dell'embrione.
Ciò che è certo è che le microplastiche sono onnipresenti a causa dell'enorme inquinamento ambientale prodotto dall'uomo, con conseguenze catastrofiche sulla fauna e gli equilibri degli ecosistemi; come indicato non sono ancora chiari gli effetti sulla nostra salute, ma sempre più studi evidenziano quanto sia forte e capillare la minaccia. I dettagli della ricerca “Prevalence and implications of microplastic contaminants in general human seminal fluid: A Raman spectroscopic study” sono stati pubblicati su Science of the Total Environment.