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Cambiamenti climatici

Metà della popolazione europea a rischio ondate di caldo estremo

Il cambiamento climatico sta rendendo molto più probabili, intense e persistenti le ondate di caldo estremo, esponendo le persone al rischio di colpi di calore.
A cura di Valeria Aiello
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Le ondate di caldo e umidità che stanno caratterizzando l’estate 2023 sono destinate a diventare sempre più frequenti, intense e di lunga durata sotto la pressione dei cambiamenti climatici. Le proiezioni (per nulla rassicuranti) pubblicate nell’ultimo report sul clima del Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC) delle Nazioni Unite, indicano che, senza una concreta azione sul clima, entro il 2050 circa metà della popolazione europea potrebbe essere esposta a “un rischio elevato o molto elevato di colpi di calore e stress termico durante l’estate”, in particolare nell’Europa meridionale e sempre più nell’Europa orientale e in quella centrale e occidentale. “La gravità dei rischi legati al caldoprecisa l’IPCC – sarà maggiore nelle grandi città, a causa dell’effetto isola di calore”.

Il rischio di stress da caldo, mostrato nella figura pubblicata dall’IPCC, è calcolato mediante l’aggregazione geometrica (combinazione matematica) dei dati circa il pericolo (giorni di ondate di caldo), vulnerabilità della popolazione ed esposizione per il periodo 1986-2005, utilizzando per la proiezione i modelli SSP per il periodo 2040-2060, che indicano i possibili futuri climatici a seconda dei diversi livelli di emissioni di gas serra, che vanno da “emissioni molto basse o basse” SSP1-2.6, a “intermedie” SSP4-4.5 ad “elevate o molto elevate” SSP3-8.5.

La situazione peggiore si osserva nei Paesi dell’Europa meridionale, Italia inclusa, che vedono i decili di rischio (risk deciles) di ondate di calore estreme crescere anche di dieci volte negli scenari SSP4-4.5 e SSP3-8.5.

Ciò rappresenta una significativa minaccia per la salute, in quanto l’esposizione a calore eccessivo e persistente è collegata a una serie di rischi, che vanno da una serie di sintomi come debolezza, mal di testa, crampi muscolari, vertigini, confusione, pressione bassa (ipotensione arteriosa) fino ad arrivare alla perdita di coscienza, con il rischio di andare incontro a repentina ipertermia, ovvero l’aumento della temperatura corporea (che può raggiungere i 41 °C), con conseguenze che vanno dallo stress di calore al colpo di calore vero e proprio.

In tutte queste situazioni, soprattutto se i sintomi sono importanti, è fondamentale intervenire tempestivamente, perché le conseguenze possono essere molto serie e, nei casi più gravi, addirittura fatali. Particolarmente a rischio sono gli anziani e coloro che soffrono di malattie cardiovascolari, di insufficienza renale cronica, di obesità e chi assume regolarmente diuretici, ma anche i bambini e le donne in gravidanza.

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