Rara cicogna bianca al parco del Circeo: perché è associata alla nascita dei bambini
Nel primo pomeriggio di domenica 14 aprile 2024 è stata avvistata una rara e splendida cicogna bianca (Ciconia ciconia) in volo sul Parco Nazionale del Circeo. L'esemplare ha sorvolato a bassa quota alcuni campi agricoli e ha permesso di catturare le immagini che vedete nell'articolo. La cicogna è stata immortalata proprio durante una sessione di fotografia naturalistica, dedicata alla meravigliosa biodiversità che offre il parco in provincia di Latina (solitamente ricca in questa prima parte della bella stagione). Il maestoso uccello bianco e nero, arrivato in questi giorni dall'Africa per la migrazione primaverile, ha fatto rapidamente perdere le proprie tracce, dopo essere passato dietro alcuni alberi che hanno interrotto la linea visiva. Non è chiaro se la cicogna si sia allontanata dal punto di osservazione – un luogo non distante dal lago di Caprolace – oppure abbia proseguito il proprio viaggio. La presenza di un canale, la bassa quota del volo – in genere le cicogne in migrazione volano altissime – e una manovra circolare fanno propendere per la seconda ipotesi. Ciò che è certo è che si è trattato di un avvistamento raro e molto significativo.
In Italia, in base ai dati citati dalla LIPU, attualmente si contano oltre 300 coppie nidificanti, principalmente al Nord, ma anche nel Meridione iniziano a esserci alcune popolazioni significative, come quella di Gela (Sicilia). Sono dati incoraggianti, tenendo presente che le cicogne, un tempo nidificanti anche nella Roma Imperiale, sparirono dallo Stivale attorno al 1.600. I primi avvistamenti del "ritorno" sono iniziati nel Dopoguerra e, grazie a progetti e centri di reintroduzione, come quelli di Racconigi (Cuneo), Fagagna (Udine), Parco Naturale del Mincio (Mantova) e altri, oggi questi maestosi uccelli stanno tornando a popolare il nostro Paese.
Sono ormai diverse le regioni in cui è stata osservata la nidificazione della cicogna bianca. Tra quelle citate dalla LIPU vi sono “Piemonte, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna”. Il Lazio, come mostra questo elenco, non è ancora contemplato. Questi animali vengono dunque avvistati molto al Parco Nazionale del Circeo, come dimostrano i dati condivisi con Fanpage.it dall'ornitologo e botanico inglese Nick Henson, che ha iniziato a tenere traccia degli avvistamenti dell'avifauna presso il parco pontino sin dall'inizio degli anni '80 del secolo scorso.
Lo studioso ci ha confermato che ha iniziato a raccogliere i dati in modo sistematico a partire dal 1988, ciò nonostante la prima cicogna bianca la avvistò soltanto nel 2006, nella seconda parte di ottobre (evidentemente impegnata nella migrazione di ritorno verso l'Africa). Da allora ha fatto altri avvistamenti ad anni alterni, che riportiamo qui di seguito. Tre esemplari a marzo e 1 a novembre 2007; 1 a settembre e 4 a novembre 2009; 1 ad aprile 2011; 1 a febbraio e 15 tra marzo e aprile 2013 (di cui uno ferito per folgorazione e portato in un centro di recupero del Nord Italia); 1 ad agosto 2016; 5 ad aprile 2017; 1 a marzo 2018; 3 a marzo 2019; 1 a giugno 2020; 1 ad aprile 2021; e 1 ad aprile 2024, quello documentato da noi. Si tratta dunque di uccelli piuttosto difficili da incontrare nel parco pontino.
Il professor Henson ci ha spiegato che le cicogne si dividono principalmente in due popolazioni: la Est e la Ovest. In base al luogo di svernamento, soprattutto nell'Africa subsahariana, le cicogne bianche tornano in Europa passando per due rotte distinte, ovvero sopra lo Stretto di Gibilterra e sul Bosforo. Questi uccelli sfruttano infatti le correnti termiche ascensionali per il volo planato, meno faticoso, ma poiché non si formano sul mare evitano di attraversare il Mediterraneo. Un piccolo gruppo che solitamente nidifica in Italia, tuttavia, passa dalla Tunisia attraverso Capo Bon e arriva in Sicilia. È possibile che l'esemplare avvistato al Circeo abbia fatto proprio questo percorso, ma la sua destinazione finale non è nota. Come confermato dal dottor Henson, la popolazione Est di cicogna bianca è in salute, mentre quella Ovest si trova in grave declino, soprattutto a causa della distruzione delle zone umide e la conseguente carenza di prede.
Perché le cicogne "portano i bambini"
Tradizionalmente l'avvistamento delle cicogne è accolto come un segno di buon auspicio. Nella cultura popolare sono associate anche al trasporto dei bambini, attraverso il classico fagottino tenuto nel becco. Come spiegato dalla LIPU, ciò è dovuto al fatto che in passato dopo la nascita di un neonato, per riscaldarlo, veniva tenuto acceso il fuoco nella case anche in primavera. Le cicogne venivano attratte dai comignoli caldi e sceglievano proprio quelli per nidificare. Questi uccelli, del resto, nidificano spesso in ambienti antropizzati a ridosso delle aree in cui si nutrono, scegliendo appunto comignoli, tralicci e altre infrastrutture sopraelevate, dove costruiscono un ampio di nido di un paio di metri di diametro. La femmina depone 3-4 uova, dalle quali emergono pulli circa 35 giorni dopo. La cova è fatta sia dal padre che dalla madre. Le cicogne bianche sono tendenzialmente monogame e dunque fanno coppia per tutta la vita. Possono vivere per circa 40 anni. I giovani iniziano la migrazione dall'Africa al compimento del terzo / quarto anno di vita, quando diventano maturi per la riproduzione.