Maria Colombo, la stella della matematica: “Lente per la realtà: si può prevedere anche un’epidemia”
A luglio Maria Colombo aveva vinto l’Ems Prize, il premio assegnato dalla European Mathematical Society (Ems). Una vittoria condivisa con un’altra scienziata italiana: Cristiana De Filippis. Ora un altro premio: la medaglia Stampacchia dedicata a chi studia il calcolo delle variazioni. Colombo, classe 1989, è titolare della cattedra di analisi matematica all’EPFL, il Politecnico di Losanna in Svizzera. In un’intervista a Orsola Riva su Corriere della Sera ha spiegato tutti i passaggi della sua carriera.
“La mia storia con la matematica è iniziata partecipando alle Olimpiadi internazionali della matematica al liceo. Grazie alle Olimpiadi ho avuto l’opportunità di frequentare dei corsi estivi per liceali alla Normale”. Così Maria traccia le origini della sua storia accademica. Il resto della carriera è stato molto veloce. Diploma in quattro anni, laurea alla Normale di Pisa, ricercatrice per tre anni e poi a 32 anni professoressa associata al Politecnico di Losanna. Un salto veloce, che dall'Italia l'ha portata in Svizzera dove vive ancora adesso.
Ora Colombo si occupa di studio dal punto di vista matematico delle equazioni fondamentali della fisica: “Prima pensavo di fare teoria dei numeri, cioè una matematica più astratta. Lì ho scoperto che quello che mi interessava veramente era lo studio delle equazioni fondamentali della fisica da un punto di vista matematico. È quello di cui mi occupo ancora oggi”.
Ambiti che possono diventare molto pratici, soprattutto quando si parla di fenomeni che hanno bisogno di sistemi complessi per essere gestiti come le epidemie: “È una lente per leggere la realtà. Basti pensare al cambiamento climatico o al Covid. Con la matematica si può cercare di elaborare dei modelli di progressione di un'epidemia”. Colombo questa volta andrà di persona a ritirare il premio. Per l’Ems Prize, assegnato a Siviglia, non era riuscita: aveva partorito giusto da quattro giorni.