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Mangia 720 uova in un mese e il suo colesterolo cattivo diminuisce del 20%: com’è possibile

Recenti studi hanno evidenziato che le uova non influenzano negativamente i livelli di “colesterolo cattivo” (LDL) nel sangue. Un giovane scienziato esperto di salute metabolica ha voluto dimostrare gli effetti consumando ben 720 uova in un solo mese. Ecco cosa gli è successo.
A cura di Andrea Centini
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Nick Norwitz, un giovane scienziato specializzato in salute metabolica, ha mangiato ben 720 uova di gallina in un mese e il suo colesterolo non solo non è aumentato, ma è diminuito di circa il 20 percento nell'arco delle quattro settimane. Un risultato che a molti potrebbe apparire assurdo, ma il motivo per cui ha condotto questo esperimento alimentare, come lo ha definito sul suo seguitissimo canale su YouTube, era proprio per demolire la conoscenza popolare circa la presunta pericolosità delle uova.

Sin da bambini praticamente tutti abbiamo sentito (da persone più o meno competenti) che le uova fanno aumentare il colesterolo e, in particolar modo, le lipoproteine a bassa densità (LDL), il famigerato “colesterolo cattivo”. È così definito perché può accumularsi nel lume dei vasi sanguigni dando vita alle placche aterosclerotiche (aterosclerosi), in grado di provocare ostruzione, irrigidimento, perdita di elasticità e altre problematiche. Queste ultime possono sfociare in gravi patologie cardiovascolari come infarto e ictus. Fino a tempi recenti si riteneva che le uova potessero giocare un ruolo significativo nell'aumento del colesterolo cattivo, tuttavia alcuni recenti studi hanno dimostrato il contrario. L'esperimento del dottor Norwitz, laureato in Medicina all'Università di Oxford e attualmente studente di dottorato presso la prestigiosissima Università di Harvard, non ha fatto altro che suffragare questi risultati.

Come raccontato nel video di 7 minuti pubblicato su YouTube, che nel momento in cui stiamo scrivendo conta circa 173.000 visite, il giovane scienziato ha consumato 24 uova al giorno, pari a due cartoni ogni giorno per un mese intero. In tutto, dunque, 720 uova. Durante il periodo dell'esperimento ha assunto ben 133.200 milligrammi di colesterolo alimentare derivato dalle uova. Pur non avendo fornito dettagli specifici sull'attività fisica praticata e sugli altri alimenti consumati (con alcune eccezioni), lo scienziato ha affermato che il suo colesterolo LDL è sceso del 2 percento nelle prime due settimane e di un ulteriore 18 percento durante le altre due, con un calo significativo del 20 percento nonostante l'enorme quantità di uova ingerite. Il crollo verificatosi dalla terza settimana in avanti, come sottolineato dal dottor Norwitz, è stato guidato dall'assunzione di dosi limitate di carboidrati – circa 60 grammi al giorno – derivati dalla frutta. Tra quella assunta banane, mirtilli, ciliegie e fragole (che in realtà non sono vera frutta), che aiutano i meccanismi biologici in grado di contenere il colesterolo cattivo. Oltre ai carboidrati ha introdotto nella dieta anche 75 grammi di grassi saturi.

Dunque, perché mangiare un numero così significativo di uova non fa aumentare il colesterolo come in molti potrebbero immaginare? Il dottor Norwitz ha spiegato che il colesterolo alimentare ha un piccolo impatto su quello circolante perché, quando viene introdotto, si lega ai recettori sulle cellule dell'intestino, un processo che stimola il rilascio di un ormone chiamato colesina. Esso mantiene in equilibrio l'assorbimento intestinale del colesterolo e la sua sintesi nell'organismo, come indicato nell'articolo “Cholesin, a new hormone bridges intestinal cholesterol absorption and hepatic synthesis”. L'ormone si lega a sua volta a un recettore sul fegato chiamato GPR-1 146 ed è proprio questo meccanismo che inibisce la sintesi endogena del colesterolo, portando una situazione di equilibrio ed evitando che i livelli di LDL si impennino. Lo studioso ha sottolineato che aggiungendo alla “ricetta” un quantitativo preciso di carboidrati – perlomeno per il suo fenotipo di massa magra – è riuscito a far crollare il suo colesterolo cattivo del 20 percento in un mese.

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A suffragio dell'esperimento del giovane scienziato ci sono i risultati dello studio “Prospective Evaluation of Fortified Eggs Related to Improvement in the Biomarker Profile for Your Health: Primary Results from the PROSPERITY Trial”, presentati durante il recente convegno dell'American College of Cardiology. Nella ricerca condotta da scienziati del Duke Clinical Research Institute di Durham (Carolina del Nord) è stato dimostrato che consumare 12 o più uova a settimana non ha alcun effetto sui livelli di colesterolo cattivo, né su quelli di colesterolo “buono” (le lipoproteine ad alta densità, HDL-C), che in realtà non è poi così buono.

Insomma, consumare uova non sembrerebbe affatto avere un impatto negativo sul colesterolo, tuttavia, prima di effettuare qualunque cambiamento delle abitudini alimentari è sempre doveroso consultare il proprio medico curante e uno specialista della nutrizione. Inoltre le uova possono avere impatti significativi su altri parametri metabolici, pertanto la moderazione e soprattutto il consulto con un esperto restano imprescindibili per chiunque. Chiaramente nessuno sta consigliando di mangiare centinaia di uova al mese; il messaggio che vuol far passare il dottor Norwitz è che le radicate credenze su questo alimento non sono sostenute dall'attuale conoscenza scientifica.

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