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Malore Edoardo Bove, perché spostare la lingua non è una manovra salvavita: il commento dell’esperto

Dopo il malore che ha colpito Edoardo Bove in campo durante la partita Fiorentina-Inter di domenica 1 dicembre, Oriano Mecarelli, presidente della Fondazione Lice (Lega Italiana Contro l’Epilessia), ha spiegato quali sono le manovre salvavita da usare in caso di malore e perché, oltre a essere inutile, tentare di spostare la lingua potrebbe essere perfino pericoloso.
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Tra le tante voci che sono circolate subito dopo il malore improvviso che ieri, domenica 1 dicembre, ha colpito all'improvviso Edoardo Bove, il centrocampista ventiduenne della Fiorentina durante la partita di Serie A con l'Inter, si è anche parlato di un possibile attacco epilettico.

Anche se le notizie ufficiali dall'ospedale Careggi di Firenze, dove il calciatore è stato immediatamente ricoverato in terapia intensiva, hanno poi smentito l'ipotesi – Bove ha infatti avuto un attacco cardiaco dovuto torsione di puntaOriano Mecarelli, presidente della Fondazione LICE (Lega Italiana Contro l'Epilessia), ha diffuso una nota ufficiale per approfondire il tema delle manovre salvavita e smentire alcuni luoghi comuni associati all'attacco epilettico.

Nello specifico, la convinzione comune secondo cui sarebbe necessario spostare manualmente la lingua per evitare che la persona colpita da malore rischi di soffocare. Manovra che ha ricevuto anche lo stesso Bove da parte di Danilo Cataldi: quando ha visto il compagno accasciarsi, il calciatore viola ha subito messo le mani in bocca a Bove per spostargli la lingua ed evitare che questa gli bloccasse le vie aeree.

Perché l'attacco cardiaco può essere confuso con una crisi epilettica

Per prima cosa il Prof. Mecarelli spiega perché un malore improvviso come un infarto può essere confuso con una crisi epilettica: "Quando per problemi cardiaci (arresto del ritmo, fibrillazione ventricolare, ecc) il sangue non arriva più al cervello – spiega – si perde conoscenza e si possono avere anche piccole scosse cloniche agli arti, come quelle, più importanti, che si verificano nelle crisi epilettiche (scosse tonico-cloniche generalizzate)".

Questo tipo di scosse si può verificare anche nei più comuni svenimenti, ad esempio per effetto della vista del sangue nei soggetti predisposti: in questi casi però – spiega l'esperto – il cuore riprende a battere abbastanza velocemente e la persona riacquista spontaneamente cosciente, senza il bisogno di intervenire con manovre cardiache.

Diverso è il caso di un arresto cardiaco o di qualsiasi situazione in cui il cuore si ferma per un periodo più lungo: in queste circostanze le persone presenti devono intervenire immediatamente, chiamando il 112, e, se è possibile, con massaggio cardiaco e ricorso al defibrillatore.

Perché non serve spostare la lingua

Nella nota, il Mecarelli spiega inoltre perché, a prescindere dalla causa, tentare di spostare la lingua non solo sia inutile, ma anche pericoloso. Molte persone infatti pensano che la prima cosa da fare sia "disostruire" la bocca, convinte che la lingua della persona colta da malore possa cadere all'indietro bloccato la trachea.

Invece – spiega Mecarelli – questa è un'opinione popolare infondata: la lingua infatti, essendo un muscolo, non può cadere all'indietro, ma può spostarsi di lato e in questo caso il rischio è che la persona possa ferirsi qualora la lingua finisca tra i denti, ma non che soffochi. Diverso è il caso di un'ostruzione dovuta un corpo estraneo: in questo caso invece si può ricorrere alla manovra di Heimlich.

Tuttavia, in tutti gli altri tentare di aprire la bocca può essere un pericoloso sia per la persona che soccorre, che potrebbe ferirsi le dita, sia per la persona colpita da malore, i cui denti potrebbero danneggiarsi. Soprattutto, "in caso di crisi epilettica – aggiunge Mecarelli – con irrigidimento e scosse cliniche intense", è importante non tentare di aprire forzatamente la bocca della persona colpita dall'attacco.

Cosa fare in caso di malore

In definitiva, spiega il presidente della Fondazione di Lice – se una persona vicina a noi ha un malore improvviso e non ne conosciamo la causa, la prassi da seguire è la seguente:

  • adagiare la persona su una superficie sicura
  • chiamare immediatamente il 112
  • controllare respirazione e battito dal polso
  • se la causa del malore è una crisi epilettica, è importante evitare di bloccare la persona e controllare che non cada, e una volta finita la crisi, metterlo su un fianco
  • se il cuore non batte regolarmente usare un defibrillatore se disponibile
  • se il cuore non batte si procede con la rianimazione cardio-polmonare (RCP), ma si tratta di una procedura tecnica effettuata in genere da soccorritori esperti che sono stati istruiti su come farla

In ogni caso, anche se la causa del malore non è una crisi epilettica, ma un arresto cardiaco, tentare di spostare la lingua non è comunque utile, mentre è fondamentale chiamare il prima possibile i soccorsi, in quanto "un arresto cardiaco di durata superiore ai 5 minuti e' molto pericoloso per la salute del nostro cervello".

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