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Malattia sconosciuta uccide in Congo a 48 ore dai sintomi, focolaio forse da bambini che hanno mangiato pipistrelli

Più di 50 persone sono morte entro due giorni dalla comparsa dei sintomi di una malattia non ancora identificata che sta colpendo la Repubblica Democratica del Congo: le prime analisi hanno escluso i virus Ebola e Marburg, in corso ulteriori test e indagini. Segnalati due focolai di infezione, il primo nel villaggio di Boloko, dove tre bambini hanno sviluppato i sintomi e sono morti dopo aver mangiato carcasse di pipistrello.
A cura di Valeria Aiello
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Più di 50 persone sono morte in poche ore dalla comparsa dei sintomi di una malattia ancora sconosciuta, nella Repubblica Democratica del Congo: lo riferisce l’ufficio regionale per l’Africa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, nel suo ultimo aggiornamento settimanale sulle epidemie e le emergenze sanitarie, riportando due focolai di infezione nella provincia nord-occidentale di Équateur. Il primo focolaio è stato segnalato nel villaggio di Boloko, nel distretto sanitario di Bolomba, dove è stato registrato il decesso di tre bambini di età inferiore ai 5 anni, che avevano mangiato carcasse di pipistrello prima dell’insorgenza dei sintomi, secondo le indagini preliminari.

I bambini avevano sviluppato febbre, mal di testa, diarrea e affaticamento, che sono progrediti in segni e sintomi emorragici, tra cui emorragia sottocongiuntivale, perdita di sangue dal naso e vomito con sangue, prima del decesso. Nei giorni successivi, si sono verificati altri 4 decessi nello stesso villaggio, in bambini e ragazzi tra i 5 e 18 anni, tutti con caratteristiche cliniche simili, e un ulteriore caso collegato, con esiti fatali, in un villaggio vicino, insieme ad altri quattro casi attivi. Il secondo focolaio di infezione è stato segnalato nel villaggio di Bomate, sempre nella provincia di Équateur, con 419 casi sospetti e 45 decessi in meno di un mese, di cui circa la metà si è verificata entro 48 ore dall’insorgenza dei sintomi.

Le prime analisi, su 13 campioni, hanno escluso i virus Ebola e Marburg, mentre sono in corso ulteriori test e cresce la preoccupazione per un agente infettivo o tossico grave. “Le circostanze esatte dell'esposizione non sono ancora state stabilite in entrambe le epidemie – ha precisato l’ufficio africano dell’OMS – . Inoltre, non sono stati stabiliti collegamenti epidemiologici tra i casi nelle due zone sanitarie interessate”.

I sintomi della malattia sconosciuta che ha ucciso più di 50 persone in Congo

I principali sintomi della malattia non ancora identificata che ha causato la morte di più di 50 persone in Congo includono febbre, brividi, mal di testa, dolori muscolari, sudorazione, naso che cola, rigidità del collo, tosse, vomito, diarrea e crampi addominali: questi sintomi, secondo quanto riportato dalle autorità sanitarie, possono progredire rapidamente in complicanze emorragiche che possono risultare fatali. “Circa la metà dei decessi (48,9%, n=22) si è verificata entro 48 ore dall'insorgenza dei sintomi” ha precisato l’autorità sanitaria.

L’epidemia, che ha visto un rapido aumento dei casi nel giro di pochi giorni, rappresenta una minaccia significativa per la salute pubblica – ha affermato Serge Ngalebato, direttore medico del Bikoro Hospital, un centro di monitoraggio regionale – Questo è ciò che è davvero preoccupante”.

La causa esatta rimane sconosciuta, con Ebola e Marburg già esclusi, si sospetta che possa trattarsi di una malattia trasmessa dagli animali agli esseri umani, che si diffonda in luoghi in cui gli animali selvatici vengono comunemente mangiati. “Le diagnosi differenziali sotto inchiesta includono inoltre malaria, febbre emorragica virale, intossicazione alimentare o idrica, febbre tifoide e meningite – ha aggiunto l’OMS – . Sono in corso il sequenziamento metagenomico e ulteriori indagini per determinare la causa della malattia e dei decessi nelle due zone sanitarie”.

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