Maiali pelosi reclutati come “tosaerba viventi” per salvare la più rara farfalla del Regno Unito
I maiali Mangalitsa dal pelo riccio, una particolare razza di suini, irsuta e originaria dell’Ungheria, sono stati reclutati come “tosaerba viventi” per salvare la farfalla più a rischio di estinzione del Regno Unito. Insieme ai bovini inglesi Longhorn, i suini ungheresi sono già al lavoro in un sito della National Trust a Exmoor, in Inghilterra, per ricreare l’habitat adatto alla riproduzione della Fabriciana adippe, una meravigliosa farfalla arancione che ha delle piccole macchie nere sulla parte superiore delle ali, la cui popolazione si è più che dimezzata negli ultimi 50 anni nel Paese. Attualmente, in Inghilterra la Fabriciana adippe si trova solo in tre località, tra cui la soleggiata Heddon Valley, vicino a Barnstaple, a una decina di chilometri da Exmoor.
I pendii di Exmoor, coperti da felci ed esposti a sud offrono condizioni di riproduzione ideali per la Fabriciana adippe, assicura la Butterly Conservation che si sta occupando del recupero della specie, ma l’eccessiva crescita di alberi e arbusti non lascia spazio allo sviluppo di piccole e delicate violette, che sono l’unico cibo dei bruchi di Fabriciana adippe. Le radure create dai maiali Mangalitsa e dai bovini Longhorn, insieme al lavoro di capitozzatura degli alberi, dovrebbero invece promuovere la crescita delle violette e, di conseguenza, offrire condizioni di riproduzione ideali per le farfalle.
Il team della Butterly Conservation sta inoltre innalzando alcune recinzioni attorno a tre campi, per evitare che gli erbivori entrino in quelle aree specifiche, e facendo germogliare nuove piante di viola canina in un vivaio, che potranno essere piantate per aumentare l’estensione del potenziale habitat riproduttivo.
Gli sforzi per salvare Fabriciana adippe, la farfalla più rara del Regno Unito
Un tempo, la Fabriciana adippe, era diffusa sia in Inghilterra che in Galles, ma a partire dalla fine degli Anni 60 queste farfalle hanno subito un drammatico declino, in gran parte dovuto alla distruzione del suo habitat per lo sviluppo delle comunità rurali e i cambiamenti nelle pratiche di gestione del territorio. La Fabriciana adippe ha un’apertura alare che può raggiungere i 67 millimetri e i suoi caratteristici bruchi, ricoperti di piccole spine marroni, si mimetizzano perfettamente nella lettiera di felci secche. I vistosi esemplari adulti compaiono tra giugno e luglio e si nutrono di nettare dai cardi e dai fiori di rovo.
Negli ultimi anni, gli sforzi già compiuti per gestire gli habitat di felci dove cresce la viola canina hanno permesso di recuperare parte della popolazione di Fabriciana adippe, che ha risposto bene agli interventi condotti nelle località dove era ancora presente e il suo stato di specie minacciata è stato declassato da “in pericolo critico” a “in via di estinzione” fino a “minima preoccupazione” nella Lista Rossa 2023 dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN). Ciò dimostra che le azioni di emergenza sono ancora possibili, sebbene il declino delle farfalle e di altri insetti a livello globale continui a mostrare numeri catastrofici.