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Magnifica statua di Ercole di 2.000 anni emersa da uno scavo a Filippi

Durante scavi condotti nell’antica città greca di Filippi, in Macedonia, gli archeologi hanno rinvenuto una statua di Ercole con busto e testa ben conservati.
A cura di Andrea Centini
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Credit: Ministero della Cultura e dello Sport /YPPOA
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Una straordinaria statua di Ercole di 2.000 anni è stata scoperta tra le rovine di un edificio dell'antica città greca Filippi, che oggi si trova in Macedonia, nel comune di Kavala affacciato sul Mar Egeo. Il reperto, seppur frammentato, è considerato in ottime condizioni, in particolar modo per quel che concerne il busto e la testa dell'eroe e semidio, che risultano perfettamente integri. Lo scavo è stato condotto da archeologi e decine di studenti dell'Università Aristotele di Filippi, coordinati dalla professoressa Natalia Poulos e dai ricercatori Anastasios Tantsis e Aristotele Menzos.

La statua di Ercole è emersa dai resti di un edificio riccamente decorato che un tempo si affacciava su una piazza dell'antica città della Tracia, che a sua volta sorse sui resti di Crenides. Il suo nome, Filippi (Philippes), è un omaggio al re Filippo II di Macedonia. È interessante notare che la città fu eretta in epoca bizantina, tra l'VIII e il IX secolo, circa tre secoli dopo la caduta di Roma, mentre la statua è stata datata in epoca romana. Gli archeologi ritengono sia stata realizzata 800 anni prima della costruzione dell'insediamento macedone. Come specificato dal Ministero della Cultura e dello Sport della Grecia, non c'è da stupirsi per questo disallineamento temporale. “Sappiamo da fonti e dati archeologici che a Costantinopoli statue di epoca classica e romana hanno adornato edifici e spazi pubblici fino al periodo tardo bizantino. Questo ritrovamento dimostra il modo in cui venivano decorati gli spazi pubblici nelle importanti città dell'impero bizantino, compresa Filippi”, ha affermato il ministero in comunicato stampa.

Credit: YPPOA
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I ricercatori sottolineano che si tratta di una statua di Ercole e non di Eracle (il mito originale greco, da cui romani hanno attinto) proprio per via della datazione della statua. Non ci sono dubbi sull'identità del personaggio per gli oggetti tenuti mano; oltre alla famosa mazza, un oggetto iconico del periodo dell'Impero Romano, il figlio di Zeus sorregge le spoglie del leone di Nemea (o leone nemeo), una creatura mitologica che terrorizzava l'omonima città, impossibile da uccidere a causa di una pelliccia che non veniva trafitta da lance e frecce. Nel mito fu proprio Ercole a ucciderlo durante la prima delle famose “12 fatiche”, dopo averlo bloccato in una caverna e soffocato con un braccio grazie alla sua forza sovrumana. Dalla pelliccia del leone di Nemea Ercole ottenne un mantello impenetrabile grazie al quale fu aiutato nelle successive sfide. La mazza dell'eroe è stata purtroppo ritrovata in frantumi, mentre le spoglie del leone che pendono dalla mano sinistra dell'eroe sono ben conservate.

La statua è di Ercole ha dimensioni maggiori di quelle reali, col semidio presentato con un corpo atletico e giovanile. Probabilmente la statua si ergeva fiera innanzi a una fontana di Filippi. L'antica città, dopo essere passata dai greci ai romani, fu abbandonata nel 1.300 dopo che i bizantini furono conquistati dall'Impero Ottomano. Oggi rappresenta un prezioso sito per le ricerche archeologiche. Gli scavi dove è stata trovata scoperta la statua di Ercole proseguiranno il prossimo anno.

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