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Macchia solare neonata diventa grande due volte la Terra in 24 ore: è instabile e rivolta verso di noi

Sul Sole si è formata una nuova macchia solare che in un giorno ha raggiunto dimensioni doppie rispetto alla Terra. AR 3964 è caratterizzata da campi magnetici instabili ed è puntata verso il nostro pianeta. Ha già dato vita a un forte brillamento di Classe M 7.4 e potrebbe sprigionare un violento Classe X. Non si esclude la possibilità di intense tempeste geomagnetiche e di aurora boreale nei cieli d’Italia nei prossimi giorni.
A cura di Andrea Centini
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Credit: NASA SDO / AIA Imsal
Credit: NASA SDO / AIA Imsal

Una nuova macchia solare sta crescendo molto rapidamente ed è rivolta verso la Terra, un dettaglio da non sottovalutare. In appena 24 ore è passata dal non esserci a diventare due volte più grande del nostro pianeta, come spiegato dall'astrofisico Tony Phillips di spaceweather.com, un portale specializzato in meteo spaziale. Ciò significa che ha raggiunto un diametro di oltre 25.000 chilometri. Poiché la macchia solare – chiamata AR 3964 – è caratterizzata da campi magnetici molto instabili, potrebbe dar vita a violente eruzioni solari di Classe X accompagnate da possibili espulsioni di massa coronale (CME). Essendo rivolta verso di noi, pertanto, il flusso di plasma (particelle cariche elettricamente) scaturito potrebbe innescare tempeste geomagnetiche intense, in grado di dar vita ad aurore boreali e fenomeni annessi (come i SAR) anche alle medie latitudini, quindi anche in Italia. Al momento non c'è alcuna certezza che ciò possa accadere, ma gli scienziati stanno monitorando molto attentamente gli sviluppi di questa macchia solare, turbolenta e dalla crescita estremamente rapida.

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Cosa sono le macchie solari

Nel momento in cui stiamo scrivendo, attorno alle 17:30 di venerdì 17 gennaio, la macchia solare – caratterizzata da due ampi nuclei scuri ai lati – si trova leggermente più in alto e a destra rispetto alla zona equatoriale della stella. Le macchie solari, come spiegato dalla NASA, sono regioni più scure e fredde caratterizzate da intensi campi magnetici, che intrappolano il calore prodotto nel cuore del Sole negli strati sottostanti. Proprio per questo risultano scure, avendo una temperatura inferiore rispetto alle regioni circostanti. Parliamo comunque di circa 3.700 °C contro 5.000 °C, quindi il termine “freddo” è relativo.

Le linee di questi campi magnetici possono essere molto instabili (come nel caso di AR 3964) e andare incontro al fenomeno di riconnessione; in parole semplici, si rompono e riconnettono. Tale processo libera istantaneamente enormi quantità di energia, pari all'esplosione simultanea di milioni di bombe atomiche. Sono i brillamenti o eruzioni solari (un artista e alcuni scienziati li hanno sonificati, se vuoi "ascoltarli"). Questa liberazione di radiazioni può essere accompagnata dalle espulsioni di massa coronale, flussi di plasma che danno vita al vento solare.

La macchia solare AR 3964 ha già emesso un forte brillamento

Quando il vento solare sprigionato dalle CME è diretto verso la Terra, in base alla sua energia ed intensità quando colpisce il campo magnetico terrestre (magnetosfera) può dar vita a tempeste geomagnetiche o tempeste solari di varia potenza. Si passa dalle minori (G1) alle estreme (G5). Le forti (G3) e soprattutto le acute (G4) possono innescare aurore polari anche alle nostre latitudini, come accaduto a maggio e ottobre del 2024 e nel giorno di Capodanno. In genere le CME più violente sono legati a forti brillamenti di Classe X, i più forti. Solar Ham ha indicato che alle 13:35 del Tempo Coordinato Universale (UTC) di oggi la macchia solare AR 3964 ha dato vita a un brillamento di Classe M 7.4, la seconda in ordine di potenza dopo la X. “La regione è probabilmente ora una minaccia per un forte X-Flare. Restate sintonizzati perché l'attività solare è in aumento”, ha evidenziato in un post su X il portale specializzato in attività solare.

I rischi di un nuovo Evento di Carrington

Come indicato, non sappiamo come si evolverà la situazione, ma le caratteristiche e la posizione della macchia solare suggeriscono che entro i prossimi giorni potrebbero di nuovo verificarsi le condizioni per un nuovo spettacolo di luci nel cielo. Le tempeste geomagnetiche, chiaramente, rappresentano anche un potenziale pericolo per la Terra. Quelle più intense possono provocare blackout radio, danneggiare le reti elettriche e friggere satelliti. Una tempesta solare estrema G5 simile all'Evento di Carrington del 1859 potrebbe avere esiti catastrofici nella moderna società, basata sulla tecnologia e le connessioni. All'epoca fece prendere fuoco ai telegrafi e accese le batterie non collegate, inoltre molti telegrafisti presero brutte scosse. Secondo gli scienziati prima o poi la Terra sarà nuovamente colpita da un evento di simile portata; è solo questione di tempo e gli effetti potrebbero essere devastanti.

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