L’uragano Milton spiegato dall’esperta: “Sappiamo cosa lo ha generato: da noi sta per arrivare Kirk”
"È una questione di vita o di morte". L'arrivo dell'uragano Milton in Florida ha messo in allerta gli Stati Uniti. Queste sono state le parole con cui lo stesso presidente Joe Biden ha raccomandato ai cittadini delle aree interessate dall'arrivo del ciclone di seguire l'ordine di evacuazione e lasciare le loro case. D'altronde l'uragano Milton, che si è abbattuto proprio in queste ore (poco dopo le 2 italiane) sulla costa centro-occidentale dello stato, a partire da Tampa Bay, non si è mai presentato come un uragano qualunque.
Nelle ore precedenti al suo arrivo il ciclone si è intensificato in modo spaventoso, passando dalla categoria 1 alla 5 della Scala Saffir-Simpson, in circa dieci ore. La categoria 5 è quella che indica gli uragani più violenti o pericolosi, con venti superiori ai 252 km/h. La definizione utilizzata è "catastrofico". Qui vi lasciamo un approfondimento su cosa significano le categorie e come si formano gli uragani.
Fortunatamente, al momento dell'impatto l'uragano Milton aveva perso di intensità, passando prima alla categoria 3 e poi nelle ore successive (7:30 italiane) alla categoria 2 e quindi a categoria 1. Resta comunque una tempesta molto violenta: si teme che il livello dell'acqua possa salire di 4 metri, inondando case e abitazioni. Per questo – si contano già delle vittime – le autorità continuano a raccomandare ai residenti che non hanno lasciato lo Stato di mettersi al sicuro.
Solo dopo due settimane dall'uragano Helene, Milton è per molti l'ennesima prova dell'impatto della crisi climatica e dell'aumento delle temperature. A Fanpage.it la professoressa Claudia Pasquero, docente di Oceanografia, meteorologia e climatologia dell'Università di Milano Bicocca, ha spiegato come si è formato Milton e cosa c'entra il cambiamento climatico.
L'uragano Milton è stata definito l'uragano più violento degli ultimi cento anni in Florida. È davvero così?
L'uragano Milton non è la tempesta più violenta di sempre, ma di certo è un uragano molto intenso. Il punto però è soprattutto un altro: anche se non è l'uragano più violento di sempre, è un fatto che i cicloni tropicali sono sempre più violenti. È vero che ci aspettavamo una stagione particolarmente intensa, ma ci sono diverse cause alla base.
Ci spieghi meglio.
Sapevamo già che il 2024 sarebbe stata una stagione particolare per l'Atlantico perché ci sono diverse condizioni che favoriscono la formazione degli uragani. La prima: il mare è più caldo. La seconda: il passaggio nel Pacifico equatoriale e orientale da El Niño a La Niña, le due fasi del fenomeno ciclico naturare noto come “ENSO” (“El Niño-Southern Oscillation”). Durante la prima fase, il Pacifico equatoriale è particolarmente caldo, durante la seconda invece le temperature si abbassano anche di molto. E questo ha effetti su tutto il mondo, perché l'oceano, più caldo o più freddo, influenza anche le temperature dell'atmosfera.
Solo due settimane fa sulla Florida si è abbattuto il ciclone Helene. Ha un ruolo il cambiamento climatico in tutto questo?
Certamente il cambiamento climatico sta giocando un ruolo fondamentale. Su Milton ovviamente non abbiamo ancora studi, ma su Helene sì (studi preliminari), e ci mostrano come il cambiamento climatico abbia contribuito in modo significativo all'intensità della tempesta. È anche se i cicloni si formano a prescindere dal cambiamento climatico, a causa di quest'ultimo sono sempre più spesso intensi e di conseguenza li percepiamo anche più frequenti.
In che modo il cambiamento climatico rende i cicloni tropicali più intensi?
Tutto parte dalle temperature del mare in aumento per effetto del riscaldamento climatico. Gli uragani sono sistemi che prendono la loro energia propria dal mare: più il mare è caldo maggiore sarà l'energia che alimenta l'uragano.
In sostanza, avviene una trasformazione di energia, da quella dinamica (il calore dell'acqua) a quella cinetica (la forza e la velocità dei venti). Inoltre mare più caldo, significa maggior concentrazione di umidità nell'atmosfera e quindi piogge già intense. Per questo motivo gli uragani si formano nelle aree tropicali, dove il mare è molto caldo.
Nel caso dell'uragano Milton è stata questa la causa?
Di certo è stato uno dei fattori che lo ha reso così intenso. Dobbiamo infatti sapere che il Golfo del Messico, dove l'uragano Milton si è generato, ha le temperature più calde di sempre mai registrate in ottobre. In realtà, tutto l'Oceano Atlantico è interessato da un aumento delle temperature dell'acqua, ma nel Golfo del Messico questo fenomeno è particolarmente accentuato. Anche il ciclone Helene, sebbene non si sia formato qui, lo ha attraversato acquistando energia da questa anomalia termica.
L'uragano Milton ha messo in forte allarme la popolazione anche per la rapida escalation di categoria.
Esatto, sotto alcuni aspetti siamo di fronte a un ciclone particolare. Per prima cosa perché si è intensificato con una rapidità anomala, passando da categoria 1 a categoria 5 in meno di 24 ore: vuol dire passare da 120 a 250 km/h in pochissimo tempo. Basta pensare che per parlare di "intensificazione rapida" è sufficiente che i venti aumentino di 35 km/h in 24 ore. L'uragano Milton si è intensificato di oltre 120 km/h in questo lasso di tempo. Probabilmente questo è stato per effetto delle temperature record del mare nel Golfo del Messico.
Inoltre, Milton sta seguendo una traiettoria singolare per un ciclone tropicale: generalmente nell'Atlantico occidentale i cicloni si muovono da Est a Ovest e poi piegano verso Nord, invece Milton si muove da Ovest a Est. Questo non dipende dal cambiamento climatico, ma significa che sta colpendo e colpirà zone della Florida meno abituate ai cicloni e quindi sono meno preparate.
In Europa sta per arrivare la tempesta Kirk. Le tempeste che colpiscono l'Europa sono diverse dai cicloni tropicali?
In realtà non sono affatto due fenomeni distinti. Kirk è una tempesta post-tropicale: questo significa che è nata come ciclone tropicale, ma poi man mano che si è spostato a latitudini maggiori e mari più freddi ha perso di intensità e modificato la sua struttura. Così si formano tutte le tempeste sub-tropicali. Kirk però non è in sé un evento eccezionale, avrebbe potuto formarsi anche in qualsiasi altro momento. Ma oggi fa più paura perché arriva in regioni dove il terreno è già pregno di acqua per le precedenti perturbazioni.
Se i cicloni tropicali diventano più intensi, fenomeni più violenti potrebbero arrivare anche in Europa?
Con il cambiamento climatico in atto, il mare si scalda e le tempeste tropicali possono spostarsi sempre più a Nord, quindi possono conservare un profilo di maggiore intensità e caratteristiche proprie degli uragani anche a latitudini dove normalmente non sarebbero arrivati. Se continuiamo in questa direzione, eventi di questo tipo, anche più numerosi, potrebbero diventare più intensi, rendendo noi e le nostre vite più vulnerabili ed esposti alle conseguenze.