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L’uomo torna sulla Luna, la NASA rivela dove sbarcheranno gli astronauti della missione Artemis III

I siti di allunaggio sono stati identificati in 13 regioni vicine al Polo Sud lunare come possibili aree per l’atterraggio previsto per il 2025.
A cura di Valeria Aiello
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Con il lancio della prima missione Artemis entro fine mese, la NASA sta definendo i dettagli delle future operazioni che ripoteranno l’uomo sulla Luna, incluso esattamente dove gli astronauti della missione Artemis III torneranno a lasciare le loro impronte sul suolo lunare. I possibili luoghi di atterraggio, previsto per il 2025 – non prima del lancio del volo Artemis I senza equipaggio del prossimo 29 agosto e della missione Artemis II che nel 2024 riporterà gli umani in orbita attorno alla Luna – sono stati annunciati oggi, durante una conferenza stampa trasmessa in diretta streaming in cui l’Agenzia spaziale americana ha rivelato quali sono le regioni identificate come potenziali aree per lo sbarco degli astronauti.

Dove atterreranno gli astronauti sulla Luna

I siti di allunaggio sono stati identificati nelle regioni vicine al Polo Sud lunare, in un’area di particolare interesse per gli scienziati e che sarebbe adatta per la realizzazione di un avamposto permanente dove gli equipaggi potrebbero restare per lunghi periodi sulla Luna e, in futuro, prepararsi alle missioni su Marte. Ognuna delle regioni identificate, complessivamente 13, si trova entro sei gradi di latitudine dal Polo Sud lunare e, nel complesso, queste aree comprendono diverse caratteristiche geologiche, fornendo nel loro insieme opzioni di atterraggio per tutte le potenziali opportunità di lancio della missione Artemis III. I siti di atterraggio specifici, spiega la NASA, sono strettamente legati alla tempistica della finestra di lancio, quindi l’identificazione di più regioni garantisce la flessibilità di poter sfruttare diverse finestre di lancio in differenti periodi dell’anno.

I siti di allunaggio di Artemis III

Le possibili regioni individuate per l'atterraggio degli astronauti della missione Artemis III sono:

  • il bordo A del cratere Faustini;
  • il picco vicino allo Shackleton;
  • la Cresta di Collegamento;
  • l'estensione della Cresta di Collegamento;
  • il bordo 1 del cratere de Gerlache;
  • il bordo 2 del cratere de Gerlache;
  • il massiccio de Gerlache-Kocher;
  • il cratere Haworth;
  • il massiccio Malapert;
  • l'altopiano di Leibnitz Beta;
  • il bordo 1 del cratere Nobile;
  • il bordo 2 del cratere Nobile;
  • il bordo del cratere Amundsen.
Un rendering delle 13 regioni candidate per l'atterraggio degli astronauti della missione Artemis III / NASA
Un rendering delle 13 regioni candidate per l'atterraggio degli astronauti della missione Artemis III / NASA

All’interno di ogni regione, ci sono diversi potenziali siti di atterraggio che sono stati valutati in base al terreno, alle comunicazioni possibili e alle condizioni di illuminazione, nonché alla capacità di raggiungere gli obiettivi scientifici, i cui meriti verranno discussi nei prossimi mesi con la comunità scientifica al fine di restringere la selezione e identificare dove, per la prima volta dalla missione Apollo della NASA del 1972, gli astronauti torneranno a mettere piede sulla Luna.

Il programma Artemis della NASA

Con il programma Artemis (Artemide, che non a caso nella mitologia greca è la sorella gemella di Apollo, figlio di Zeus), la NASA e i suoi partner nazionali e internazionali, come l’ESA, l’Agenzia spaziale europea, la JAXA, l’Agenzia spaziale giapponese, e la Canadan Space Agency (CSA) puntano non solo a tornare sulla Luna, con l’obiettivo di far sbarcare anche la prima donna e il primo uomo di colore, ma ad aprire la strada a una presenza lunare a lungo termine, con una stazione spaziale orbitante e un avamposto permanente che faccia da trampolino per raggiungere Marte, gettando le basi per costruire un’economia lunare.

Le regioni della Luna al Polo Sud viste dalla navicella spaziale Clementine della NASA.
Le regioni della Luna al Polo Sud viste dalla navicella spaziale Clementine della NASA.

Il primo passo di questo percorso arriverà con la missione inaugurale Artemis I, il primo test di volo senza equipaggio della navicella spaziale Orion e del suo razzo integrato, il potentissimo SLS (Space Launch System), il cui lancio è programmato per lunedì 29 agosto 2022. Attualmente, la capsula Orion e il razzo SLS sono già stati posizionati sul Launch Complex 39B del Kennedy Space Center in Florida, dove campeggia lo striscione con la scritta “We Are Going!” (Stiamo arrivando!), a segnalare che stiamo per tornare davvero.

Il lancio segnerà ufficialmente la partenza delle missioni Artemis e servirà a verificare che il corretto funzionamento di tutti i sistemi durante il volo in orbita lunare, a circa 40.000 miglia (oltre 64.000 km) dalla Luna, nonché a monitorare radiazioni, vibrazioni ed efficienza di tutte le componenti, in particolare dello scudo termico del modulo di comando che, durante il rientro sulla Terra, sarà sottoposto a una temperatura di oltre 2.000 gradi. Dopo circa due anni da questo primo volo di prova, sarà la volta della missione Artemis II, il volo in orbita lunare con equipaggio, previsto per il 2024 e quindi del successivo atterraggio degli astronauti sulla Luna, con Artemis III nel 2025. La NASA ha già selezionato la SpaceX di Elon Musk per costruire il sistema di atterraggio che porterà l’equipaggio dall’orbita lunare alla sua superficie.

Gli sbarchi dell'uomo sulla Luna

In caso di successo, lo sbarco della missione Artemis III, come detto, segnerà il ritorno degli umani sulla superficie lunare a distanza di oltre mezzo secolo da quando gli astronauti dell’Apollo 17 Eugene Cernan e Harrison Schmidt hanno lasciato la superficie il 14 dicembre 1972. Il programma Apollo, nel complesso, ha gestito sei atterraggi con due astronauti ciascuno, per un totale di 12 persone che hanno camminato sulla Luna tra il 1969 e il 1972.

Oltre a questi sei atterraggi umani, sulla Luna ci sono stati 17 atterraggi robotici morbidi di successo. La maggior parte di questi ha avuto luogo nelle regioni vicine all’equatore lunare e quasi tutti sono avvenuti tra il 1966 al 1976, sotto il controllo delle Agenzie spaziali degli Stati Uniti o dell’ex Unione Sovietica. Nel 2013 un ulteriore lander è tornato sulla Luna, questa volta dalla Cina, che da allora ha avuto tre atterraggi morbidi di successo, incluso il primo sul lato nascosto della Luna, nel 2019.

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