Luna-25, cosa c’è da sapere sulla missione lunare della Russia alla ricerca di acqua al Polo Sud
Quasi mezzo secolo dopo che l’ultima sonda sovietica ha esplorato la Luna, la Russia ha lanciato oggi, venerdì 11 agosto, la missione Luna-25, con destinazione la regione polare meridionale del satellite naturale della Terra. Il veicolo spaziale senza equipaggio è decollato dal cosmodromo di Vostochny, nell’oblast’ dell’Amur, all’1:10 ora italiana (le 8:10 ora locale), spinto da un razzo Soyuz-2, e trascorrerà i prossimi cinque giorni in viaggio verso la Luna, per poi inserirsi nell’orbita lunare per altri cinque-sette giorni prima di tentare l’allunaggio in uno dei tre possibili siti di atterraggio nelle regioni vicine al Polo sud lunare.
Ciò significa che la missione Luna-25 potrebbe toccare il suolo lunare già il 21 agosto, o al massimo, il 23, forse battendo sul tempo il veicolo indiano Chandrayaan-3 che tenterà l’atterraggio tra il 23 e il 24 agosto, sempre nella regione polare meridionale, dove c’è la possibilità che ci sia dell’acqua, il principale bisogno per future colonie e basi lunari a lungo termine. Secondo l’Agenzia spaziale russa Roscosmos, le due missioni non dovrebbero comunque essere di intralcio l’una dell’altra perché differiscono in relazione alle loro specifiche zone di atterraggio.
Luna-25, i dettagli della nuova missione lunare della Russia
Se tutto andrà secondo i piani, il lander Luna-25, chiamato anche Luna-Glob, atterrerà nella regione circumpolare meridionale della Luna, vicino al cratere Boguslawsky, oppure in uno dei due altri punti di atterraggio di riserva, a sud-ovest del cratere Manzini e a sud del cratere Pentland A. Se l’atterraggio “morbido” avrà successo, il veicolo lavorerà sulla superficie lunare per almeno un anno, studiando la composizione della regolite polare e le componenti della polvere dell’esosfera lunare, alla ricerca di tracce di ghiaccio d’acqua che, nella regione del Polo Sud, sono state precedentemente rilevate dagli spettrometri di diverse missioni orbitali.
Il lander si compone di quattro razzi per l’atterraggio morbido, serbatoi di propellente, pannelli solari, apparecchiature di comunicazione e un braccio robotico lungo 1,6 metri in grado di raccogliere la regolite lunare fino a una profondità 20-30 centimetri. Il core scientifico del lander comprende invece di otto strumenti, tra cui uno spettrometro a raggi gamma e neutroni (ADRON-LR) per lo studio della regolite, uno spettrometro a infrarossi (LIS-TV-RPM) in grado di discriminare tra le firme molecolari di acqua (H20) e gruppi idrossile (OH), e uno spettrometro di massa (LASMA-LR) in grado di analizzare la composizione dei campioni di regolite.
Per lo studio della polvere dell’esosfera polare verranno invece utilizzati il rilevatore di particelle ARIES-L e il rilevatore PML, mentre THERMO-L valuterà le proprietà termiche. I dati ottenuti dagli strumenti verranno inviati verso Terra con un canale di comunicazione a 4Mbit/sec.
Il ritardo della missione
Originariamente, il lancio della missione Luna-25 era previsto nell’ottobre 2021, ma è stato ritardato di quasi due anni, durante i quali l’invasione russa in Ucraina ha ulteriormente rallentato la missione, portando anche all’interruzione della collaborazione con l’Agenzia spaziale europea (ESA) che, tra l’altro, aveva pianificato di testare la sua telecamera di navigazione Pilot-D, progettata appositamente per aiutare Luna-25 ad effettuare un atterraggio di precisione sulla Luna.
Portare Luna-25 sulla Luna è tuttavia rimasta una priorità per Mosca, come sottolineato dal presidente russo Vladimir Putin. In una visita dell’aprile 2022 al Cosmodromo di Vostochny, aveva affermato che le sanzioni imposte alla Russia da Stati Uniti, Unione Europea e altri Paesi non impediranno alla nazione di effettuare esplorazioni spaziali. “Nonostante tutte le difficoltà e i tentativi di interferire dall’esterno, implementeremo sicuramente tutti i nostri piani con coerenza e tenacia” erano state le parole di Putin.