Luglio 2023 è stato il mese più caldo di sempre, la NASA conferma: “È colpa dell’uomo”
Anche la NASA ha confermato che luglio 2023 è stato il mese più caldo di sempre. L'annuncio è arrivato circa una settimana dopo la pubblicazione dei dati del Climate Change Service di Copernicus (C3S), la missione cogestita dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dalla Commissione Europea volta allo studio della Terra e dei fenomeni atmosferici. Secondo gli scienziati europei, il mese scorso è stato di ben 0,72° C più caldo rispetto alla media storica di riferimento per luglio (compresa tra il 1991 e il 2020), inoltre ha battuto il precedente record di luglio 2019 di 0,33° C.
I ricercatori del Goddard Institute for Space Studies (GISS) della NASA hanno rilevato un dato leggermente inferiore, ma che mette comunque in evidenza la spaventosa anomalia del mese in questione, risultato 0,24° C più “rovente” di qualunque altro mese di luglio mai registrato dall'ente statunitense e ben 1,18° C più caldo della media dei mesi di luglio tra il 1951 e il 1980. I grafici mostrano un vero e proprio salto in alto per luglio 2023, tanto da aver spinto Antonio Guterres – Direttore Generale dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) – a dichiarare “la fine dell'era del riscaldamento globale e l'inizio di quella dell'ebollizione globale”.
Secondo molti esperti non solo sono stati battuti i record di temperatura da quando l'uomo tiene traccia della "febbre" del pianeta, ma non si vedevano simili primati sul nostro pianeta da migliaia di anni. Il climatologo Stefan Rahmstorf del Potsdam Institute for Climate Research (Germania), ad esempio, ha affermato che luglio 2023 è stato “chiaramente il mese più caldo degli ultimi 10.000 anni”.
La NASA calcola le temperature globali dell'aria superficiale analizzando i dati raccolti da decine di migliaia di stazioni meteorologiche sparse per il mondo, mentre quelle della superficie marina derivano da strumentazione equipaggiata sulle navi e da una moltitudine di boe. Combinando le informazioni e tenendo conto dei fattori di disturbo, come gli effetti del riscaldamento urbano, è possibile ottenere un quadro esaustivo e complessivo delle temperature globali. Quelle di luglio 2023 sono state così alte da superare il valore statistico negativo atteso.
“Questo luglio non è stato solo più caldo di qualsiasi luglio precedente, è stato il mese più caldo mai registrato, che risale al 1880”, ha dichiarato in un comunicato stampa della NASA il dottor Gavin Schmidt, direttore del GISS. “La scienza è chiara sul fatto che questo non è normale. Il riscaldamento allarmante in tutto il mondo è guidato principalmente dalle emissioni di gas serra causate dall'uomo. E quell'aumento delle temperature medie sta alimentando il pericoloso calore estremo che le persone stanno vivendo qui a casa e in tutto il mondo”, ha chiosato l'esperto, facendo riferimento alle drammatiche ondate di calore che hanno colpito – e stanno colpendo tuttora – larga parte del mondo nelle ultime settimane. In Cile sono stati toccati i 40° C in pieno inverno, per citare uno dei dati più sconvolgenti.
L'agenzia aerospaziale statunitense sottolinea che anche le temperature superficiali di mari e oceani hanno contribuito a un mese di luglio così rovente. Basti sapere che nelle acque dell'Oceano Atlantico innanzi alle Florida Keys, una boa ha registrato una temperatura di 38° C: è il valore più alto mai registrato in assoluto nel mare (non c'è da stupirsi che l'acqua marina “bollente” stia uccidendo e sbiancando i coralli di questo meraviglioso arcipelago e non solo).
Secondo un documento pubblicato dagli esperti del Berkeley Earth la temperatura superficiale dell'acqua marina negli oceani è stata di ben 1,22 ± 0,11 ° C al di sopra della media tra il 1850 e il 1900, un primato che disintegra letteralmente il record precedente. La NASA specifica che temperature molto elevate sono state registrate nel Pacifico tropicale orientale, segno della presenza di El Niño da maggio 2023. Tuttavia il fenomeno “riscaldante” è solo all'inizio e gli esperti si aspettano il maggior impatto all'inizio del prossimo anno. Non a caso già adesso molti esperti sostengono che il 2023 sarà l'anno più caldo di sempre (secondo gli studiosi dell'Università di Berkeley le probabilità sono del 99 percento), ma che il 2024 sarà pure peggio. Aspettiamoci dunque altre ondate di calore mortali come quelle del mese scorso.
I ricercatori dell'Istituto Berkeley Earth confermano anche che luglio 2023 è stato il mese più caldo da quando sono iniziate le registrazioni (1850) e ha battuto il precedente record di luglio 2019 di 0,26° C (un po' più della NASA, meno di Copernicus), con un'impennata ben al di fuori del margine dell'incertezza. In pratica, è un riscaldamento semplicemente fuori scala e inatteso dai modelli climatici. Lo mostra bene il grafico della NASA sottostante, nel quale vengono messi uno accanto all'altro i mesi di luglio più caldi di sempre, con quello di quest'anno che svetta ben al di sopra di luglio 2019. La temperatura media sulla Terra a luglio 2023 è stata stimata in 17,2 ° C, la più alta di sempre. Prima di questo mese non era mai stata superata la soglia dei 17° C, e non solo per il mese, ma anche per il singolo giorno: tra il 3 e il 6 luglio sono stati consecutivamente battuti i record di giorno più caldo della Terra.
Secondo i calcoli del Berkeley Earth è stato registrato per l'undicesima volta un mese con riscaldamento medio di 1,5° C superiore rispetto all'epoca preindustriale. Si tratta della soglia oltre la quale i ricercatori si aspettano gli effetti più drammatici e irreversibili del cambiamento climatico. Queste continue escursioni oltre la soglia critica prima o poi diventeranno lo standard e si stabilizzeranno: gli esperti si aspettano che tale scenario potrebbe verificarsi entro un decennio.
Gli scienziati dell'ateneo californiano hanno stimato che il mese scorso “il 10,8% della superficie terrestre abbia registrato la media locale più calda di luglio e che l'84% della superficie terrestre sia stata significativamente calda rispetto alla media locale durante il periodo dal 1951 al 1980”. Sono tutti dati che evidenziano la crisi climatica in atto e la necessità di tagliare rapidamente le emissioni di CO2 e altri gas climalteranti, che catalizzano il riscaldamento globale.