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Bambino guarito da un cancro al cervello mortale per la prima volta: speranze dalla storia di Lucas

Per la prima volta al mondo un bambino è guarito da un glioma diffuso intrinseco del ponte o DIPG, un aggressivo e mortale tumore al cervello pediatrico. Nelle scansioni cerebrali di Lucas, 13 anni, il tumore è completamente sparito. Il piccolo è stato coinvolto in un progetto di ricerca sperimentale che dona speranza alle centinaia di bambini colpiti ogni anno dalla neoplasia.
A cura di Andrea Centini
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Lucas, 13 anni, è il primo bambino al mondo a essere guarito da una forma aggressiva e letale di cancro al cervello, il glioma diffuso intrinseco del ponte o DIPG (acronimo di Diffuse Intrisic Pontine Glioma). Come spiegato all'agenzia di stampa Agence France Press (AFP) dal professor Jacques Grill, il medico che ha avuto in cura Lucas e a capo del programma sui tumori cerebrali pediatrici del Centro Gustave-Roussy, “nel corso delle risonanze magnetiche ho visto il tumore scomparire completamente”. Il piccolo è stato coinvolto in un progetto di ricerca sperimentale. Secondo lo specialista il ragazzino belga “ha superato ogni previsione”, perché il suo tumore era di fatto una condanna a morte.

Come sottolineato dall'Ospedale Bambino Gesù di Roma, il glioma diffuso intrinseco del ponte è una neoplasia talmente aggressiva “che coinvolge in più del 50% dei casi il tronco encefalico”. È tipica dell'età pediatrica e in Italia vengono diagnosticati tra i 25 e i 30 casi ogni anno, “con un picco d’incidenza tra i 5 e i 10 anni”. Il nosocomio romano evidenzia che le terapie attualmente disponibili non sono sufficienti per la cura di questa grave forma di cancro al cervello, pertanto “meno del 10 percento dei bambini affetti sopravvive a due anni dalla diagnosi e la sopravvivenza globale è attorno al 2 percento a 5 anni”. La radioterapia può rallentare la progressione della malattia, ma non bloccarla del tutto. Al piccolo Lucas il DIPG fu diagnosticato quando aveva 6 anni. Il professor Grill ha raccontato all'AFP che 6 anni fa fu proprio lui a dare la notizia infausta ai genitori, che il figlio non sarebbe sopravvissuto. Ora, a sette anni da quella comunicazione devastante, sappiamo invece che il tredicenne è il primo al monto a essere guarito dall'aggressiva neoplasia cerebrale.

Subito dopo la diagnosi Lucas fu coinvolto in un innovativo progetto di ricerca sperimentale in Francia, lo studio BIOMEDE, acronimo di BIOlogical MEdicines for Diffuse Intrinsique Pontine Glioma (DIPG) Eradication, “il più grande studio internazionale mai condotto sul glioma infiltrante del tronco cerebrale”, come specificato dall'ASCO. In parole semplici, ai piccoli sono stati assegnati tre diversi farmaci – erlotinib, dasatinib ed everolimus – sulla base del profilo molecolare del tumore diagnosticato, che è stato analizzato a fondo in laboratorio dopo una biopsia stereotassica (un prelievo di tessuto malato effettuato in anestesia generale attraverso una specie di ago). Lo studio randomizzato di Fase 3 è stato coordinato dal 2014 al 2019 dal professor Jacques Grill, un oncologo pediatrico presso il Dipartimento di Oncologia Pediatrica e dell'Adolescenza del Gustave Roussy.

In tutto sono stati coinvolti 233 pazienti dei 279 con DIPG di nuova diagnosi. Al piccolo Lucas è stato somministrato il farmaco antitumorale everolimus, utilizzato anche contro il cancro al seno, per tumori neuroendocrini di origine pancreatica e neoplasie renali, come evidenziato dall'istituto Humanitas. Lucas ha risposto in maniera sorprendente al trattamento farmacologico e il suo tumore ha cominciato a regredire progressivamente, fino a sparire del tutto dalle risonanze magnetiche. Nonostante questo risultato il medico non volle sospendere la terapia per sicurezza, rimanendo estremamente sorpreso un anno e mezzo fa, quando seppe che il bambino non prendeva più il farmaco e il suo sistema nervoso continuava a risultare libero dall'aggressivo tumore.

Come spiegato dall'AFP, una dozzina di bambini coinvolti nello studio BIOMEDE sono sopravvissuti molto più a lungo di quanto previsto dalle terribili statistiche della malattia. Oggi sono ancora vivi, tuttavia il glioma diffuso intrinseco del ponte non è scomparso del tutto come nel caso di Lucas. “Il tumore di Lucas presentava una mutazione estremamente rara e crediamo che sia stata questa mutazione a rendere le sue cellule tumorali molto più sensibili al farmaco”, ha sottolineato il professor Grill. Ora gli scienziati sperano di ricreare in laboratorio le stesse peculiarità del tumore di Lucas e verificare se da esse possa essere possibile ottenere un approccio terapeutico innovativo, in grado di aiutare le centinaia di bambini che ogni anno devono affrontare una diagnosi così terribile come quella del DIPG.

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