Los Angeles in fiamme: cosa causa gli incendi in inverno e quali sono le regioni più a rischio in Italia
Los Angeles brucia ininterrottamente da ormai quattro giorni consecutivi a causa degli incendi devastanti che si sono propagati così velocemente da bruciare in poche ore circa 117 chilometri quadrati, ovvero una superficie pari all'intera città di San Francisco. Finora, le fiamme, spinte e alimentate dai venti di Santa Ana, così caldi e secchi da essere noti anche come "venti del diavolo". Secondo i dati più recenti le vittime sarebbero dieci, ma il bilancio non è ancora definitivo.
Tra le altre cause che hanno innescato i quattro focolai da cui sono partite le fiamme (Palisades fire, Eaton fire, Hurst fire, Sunset fire), hanno avuto un ruolo decisivo anche la siccità e la mancanza di piogge, che invece in questo periodo dell'anno (da dicembre a marzo) dovrebbero essere abbondanti, ma in questa stagione ai minimi storici anche per effetto della crisi climatica. A Los Angels in questo periodo dell'anno non pioveva così poco da circa 80 anni.
Ora, proprio a causa di questo insieme di fattori, che hanno creato la tempesta perfetta, gli incendi di Los Angels rappresentano un caso a sé. Ma anche il periodo dell'anno in cui si stanno verificando, in pieno inverno, li rendono ancora più anomali. In realtà, ci sono regioni in cui le condizioni ambientali e climatiche rendono gli incendi boschivi invernali più frequenti di quelli estivi.
Perché gli incendi non si verificano solo in estate
Focalizziamoci sull'Italia, che per le sue caratteristiche offre una buona varietà di condizioni climatiche, ma anche ambientali, dal Nord al Sud. Siamo abituati a sentire notizie di incendi soprattutto in estate o inizio autunno e questi riguardano per lo più il Sud Italia, nello specifico la Sicilia. La maggiore incidenza degli incendi boschivi in questo periodo farebbe pensare a un'associazione tra caldo e rischio incendi. Questa difatti esiste, ma riguarda soprattutto alcune regioni, mentre in altre i focolai possono verificarsi più spesso in inverno.
Il portale della Protezione Civile spiega infatti che in Italia gli incendi si verificano prevalentemente in due stagioni dell'anno, a seconda delle zone o regioni considerate.
Cosa causa gli incendi boschivi invernali
Partiamo dagli incendi che si verificano per lo più tra inverno e primavera: questi sono tipici delle regioni settentrionali dell'arco alpino (in Lombardia, Trentino-Alto Adige/Südtirol e il Friuli Venezia Giulia), ma possono verificarsi anche nelle zone appenniniche in alta quota.
In queste località, durante l'inverno e in primavera, c'è un elevato tasso di siccità a causa dei mesi di gelo che hanno seccato la vegetazione. Mentre in estate, il clima tipico di queste aree prevede frequenti temporali, che invece svolgono un'azione opposta, riducendo il rischio di incendi. Ovviamente, a patto che siano temporali accompagnati da pioggia: in questo caso infatti i fulmini possono diventare al contrario un possibile fattore scatenante.
Perché alcune regioni sono più colpite in estate
Spostandoci verso il Sud, il clima cambia e diventa più mediterraneo, con inverni miti e umidi ed estati molto calde e secche: questo è uno dei fattori che rendono le regioni centro-meridionali più soggette agli incendi in estate, quando la vegetazione diventa più secca a causa delle temperature elevate e la siccità. Infatti, l'assenza o la scarsità di pioggia, tipica dell'estate, aumenta il rischio di incendi e facilita una più rapida propagazione delle fiamme, alimentate da un terreno e una vegetazione estremamente secche (una delle cause anche degli incendi a Los Angeles).