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L’Orologio dell’Apocalisse resta fermo, ma non è un bene: mancano 100 secondi alla “fine del mondo”

Il Bulletin of the Atomic Scientists ha comunicato che l’orologio dell’Apocalisse, il Doomsday Clock, resta fermo a 100 secondi dalla mezzanotte. Cosa significa.
A cura di Andrea Centini
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Quest'anno gli scienziati del Bulletin of the Atomic Scientists hanno deciso di non spostare le lancette dell'orologio dell'Apocalisse, il Doomsday Clock, che sin dal lontano 1947 segna quanto siamo vicini all'autodistruzione, alla fine della nostra civiltà. Da quando è scoppiata la pandemia di COVID-19 l'orologio è rimasto fisso a 100 secondi dalla mezzanotte, che simbolicamente rappresenta l'ora X, quella che determinerà la nostra disfatta. Se in principio essa si riferiva fondamentalmente all'olocausto nucleare – non a caso il gruppo nacque da scienziati coinvolti nel Progetto Manhattan, il programma di ricerca sulle bombe atomiche durante la Seconda Guerra Mondiale –, oggi l'Apocalisse può essere innescata anche da altri eventi potenzialmente catastrofici. A influenzare le lancette dell'orologio simbolico, dunque, non vi sono dunque le sole tensioni geopolitiche, ma anche i cambiamenti climatici, la disinformazione dilagante e gli avanzamenti in tecnologie che possono rivelarsi controproducenti, come intelligenze artificiali ribelli. Ma perché gli scienziati hanno deciso di lasciare le lancette a 100 secondi dall'apocalisse anche quest'anno?

In un comunicato stampa i membri del Bulletin of the Atomic Scientists, tra i quali figurano illustri scienziati e 11 premi Nobel, si sottolinea che il fatto di restare a 100 secondi della mezzanotte è tutto fuorché positivo. Innanzitutto perché non siamo mai stati così vicini all'ora X come in passato. La decisione di non spostare le lancette “non suggerisce in alcun modo che la situazione della sicurezza internazionale si sia stabilizzata”, scrivono gli esperti. “Al contrario – proseguono – l'Orologio rimane il più vicino all'apocalisse che pone fine alla civiltà perché il mondo resta bloccato in un momento estremamente pericoloso”. “Cento secondi a mezzanotte riflettono il giudizio del Board secondo cui siamo bloccati in un momento pericoloso, che non porta né stabilità né sicurezza. Gli sviluppi positivi nel 2021 non sono riusciti a contrastare le tendenze negative a lungo termine”, ha chiosato la professoressa Sharon Squassoni, co-presidente dello Science and Security Board (SASB) del Bulletin of the Atomic Scientists, oltre che docente presso l'Institute for International Science and Technology Policy della George Washington University.

Il riferimento non è solo alla pandemia di COVID-19, che ha avuto e sta avendo conseguenze sanitarie, sociali ed economiche paragonabili a quelle di una grande guerra globale, ma anche all'inazione contro i cambiamenti climatici – come dimostrato i risultati deludenti della COP26 –, al pensiero antiscientifico dilagante e alle tensioni geopolitiche internazionali tra le tre principali superpotenze, ovvero Cina, Russia e Stati Uniti. Il dispiegamento delle truppe russe nei pressi dell'Ucraina; i test nucleari condotti dalla Nord Corea; la situazione delicata a Taiwan e Hong Kong; lo sviluppo di missili iper-sonici; la sperimentazione di armi anti-satellite; i falliti tentativi di accordo nucleare tra Stati Uniti e Iran. Sono tutti fattori che spingono le lancette del Doomsday Clock verso la simbolica mezzanotte. Ma lo scorso anno ci sono stati anche alcuni aspetti positivi che hanno permesso di non farle balzare ulteriormente in avanti. Tra esse il rientro degli USA negli accordi sul clima, l'estensione dell'accordo sul controllo degli armamenti “New START” tra USA e Russia e l'elezione di Biden che ha spazzato via la disinformazione istituzionalizzata di Trump e altro ancora.

Gli scienziati ricordano che l'orologio dell'Apocalisse non è solo un simbolo di pericolo, ma anche di speranza, delle azioni che possiamo intraprendere per spostare indietro queste lancette. Tra i consigli del Bulletin of the Atomic Scientists si citano accordi più ambiziosi sulle armi nucleari tra Russia e USA; concrete politiche sull'abbandono dei combustibili fossili e incentivi sulle energie rinnovabili; migliori programmi di prevenzione e tracciamento delle zoonosi (malattie trasmesse da animali e uomo) da sviluppare in collaborazione con l'OMS; il rientro della Russia nel Consiglio NATO-Russia; il sostegno economico dei Paesi ricchi a quelli meno fortunati; nuove strategie per combattere la disinformazione e altro ancora. Solo così potremo allontanarci dalla nostra apocalisse.

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