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L’orca nella Senna sarà uccisa, fallito il salvataggio col drone: “È troppo malata, grida aiuto”

Il tentativo di salvare l’orca finita nella Senna è fallito. È in condizioni critiche a causa di una mucormicosi e grida aiuto: sarà sottoposta a eutanasia.
A cura di Andrea Centini
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L'orca intrappolata nella Senna da metà maggio sarà sottoposta a eutanasia. La decisione, che chiude nel modo più drammatico possibile l'odissea del meraviglioso cetaceo finito nel fiume francese, è stata comunicata su Twitter dalla Prefettura della Senna Marittima, che da giorni segue l'evolversi della situazione e coordina le operazioni. Il 27 maggio era stata annunciata una missione di salvataggio con l'ausilio di un drone che, attraverso l'emissione di richiami sonori di un gruppo di orche, avrebbe dovuto spingere lo sfortunato esemplare – un giovane maschio di circa 4 metri – verso il delta della Senna e poi in mare (il canale della Manica). Gli esperti avevano deciso di non avvicinarlo con le imbarcazioni per evitare di esacerbare il già evidente stato di stress, mostrato dalla pinna dorsale piegata su un lato – come fanno le orche tenute in cattività – e una evidente condizione di malnutrizione. Ma dalle ultime immagini raccolte dal drone il comitato di esperti ha capito che le condizioni del mammifero marino sono disperate; così si è deciso all'unanimità che la soppressione è l'unica strada percorribile, per porre fine alle sue atroci sofferenze.

Nel comunicato condiviso dalla Prefettura della Senna Marittima si legge che, quando è stata avvicinata dal drone, l'orca non ha evidenziato segnali di allerta e ha mostrato “reazioni incoerenti agli stimoli sonori”, con “comportamenti irregolari e disorientati”. “I tentativi di riportare in mare l'orca sono falliti, e per non aggravare ulteriormente il suo livello di stress, si è deciso di interrompere l'intervento all'inizio della serata”, ha specificato la prefettura. Le analisi delle immagini raccolte dal drone hanno rilevato una situazione disperata: l'orca infatti presenta ulcerazionidermatiti profonde e lesioni necrotiche a causa di una mucormicosi, un'infezione causata da un fungo che si è estesa su tutto il corpo del cetaceo. La patologia è a uno stadio molto avanzato e provoca terribile sofferenza all'animale; i richiami dell'orca registrati dagli esperti sono infatti vere e proprie grida di aiuto.

È sola, lontana dal suo habitat naturale – le orche sono animali marini altamente sociali – e soffre orribilmente, aggredita da una malattia devastante della quale non ci sono "precedenti comparabili in Europa". Nel comunicato si specifica inoltre che si tratta di una "patologia emergente", osservata su mammiferi marini in varie parti del mondo. In genere la mucormicosi colpisce animali con il sistema immunitario compromesso; è verosimile che quando l'orca è entrata dal porto di Le Havre nella Senna fosse già indebolita e si sia avvicinata alla costa in cerca di riparo, un comportamento noto nei cetacei in difficoltà. L'animale disorientato, tuttavia, ha iniziato a risalire il fiume francese per decine di chilometri, fino ad arrivare a Rouen. Nel frattempo la mucormicosi è peggiorata in modo significativo, come mostrano le evidenti lesioni formatesi sulla pelle.

Nonostante sia stato fatto tutto il possibile per provare a salvarle la vita, purtroppo l'unica cosa che si potrà fare per aiutarla è porre fine alle sue terribili sofferenze. Per gli scienziati si tratterà di un'occasione preziosa per studiare a fondo la carcassa dell'orca e la devastante patologia da cui è stata colpita. La prefettura sottolinea che l'animale si trova in un'area dove non sono consentite né pescabalneazione e che il rischio di trasmissione all'uomo della patologia "è molto limitato" (sebbene tali infezioni siano note anche in clinica). Non è stato comunicato quando sarà compiuto l'estremo atto di pietà verso lo sfortunatissimo cetaceo.

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