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L’obesità in gravidanza raddoppia il rischio di autismo nei bambini: i risultati dello studio

Un maxi studio che ha analizzato 3,5 coppie di madre-figlio ha stabilito un’associazione importante tra l’obesità in gravidanza o prima e il rischio per il futuro bambino di sviluppare condizioni neuropsichiatriche o disturbi del comportamento.
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Oggi in Italia un bambino tra i sette e i nove anni su 77 riceve una diagnosi di disturbo dello spettro autistico. Nel 2000 le stime si fermavano a un bambino ogni 150. Come per l'autismo, un termine che raccoglie al suo interno un insieme di disturbi dello sviluppo neurologico, anche per l'ADHD (disturbo da deficit di attenzione ed iperattività), l'aumento di consapevolezza negli ultimi anni ha contribuito a far crescere il numero di diagnosi, tuttavia molti aspetti di questi disturbi restano poco noti.

Ora, un nuovo studio sembra aggiungere qualcosa in più alle nostre conoscenze sull'argomento: un gruppo di ricercatori dell'University of South Australia avrebbe infatti osservato che i bambini nati da madri con obesità prima e durante la gravidanza hanno oltre il doppio delle probabilità di sviluppare il disturbo dello spettro autistico.

Le condizioni legate all'obesità in gravidanza

In realtà, anche se il dato sull'autismo è il più significativo, questo studio ha osservato l'esistenza di un'associazione tra l'obesità delle future madri e l'insorgenza di diverse condizioni neuropsichiatriche e comportamentali. Tra queste rientrano l'ADHD (che non va confuso con un carattere sbadato) e disturbi del comportamento.

Nello specifico, dalla ricerca è emerso che i bambini nati da madri affette da obesità durante la gravidanza o prima avevano più del doppio del rischio di sviluppare il disturbo dello spettro autistico, il 32% del rischio in più di avere l'ADHD, il 16% in più delle probabilità di sviluppare una qualche forma di disturbo del comportamento e un rischio maggiore del 30% di manifestare problemi relazionali nel rapportarsi ai loro pari.

I ricercatori hanno sottolineato il valore di questi risultati anche in virtù dell'ampio campione preso in considerazione nello studio. Si tratta infatti un'ampia meta-analisi, ovvero uno studio che mette insieme e confronta i risultati di più ricerche, per un totale di 3,6 milioni di coppie madre-figlio da 42 studi diversi. Non solo, l'obesità è una condizione in costante aumento nei Paesi occidentali, con un impatto sulla salute pubblica davvero rilevante. Non solo, è considerata un fattore di rischio per molte altre patologie, anche severe, tra cui le malattie cardiovascolari, ma è considerata una condizione rischiosa anche in gravidanza, sia per la madre che per lo sviluppo del feto, inoltre può causare anche problemi alla stessa gravidanza, inducendo a parti prematuri o a travagli difficili.

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