L’obelisco di Luxor contiene un messaggio segreto del faraone Ramses II: svelato dopo 3.300 anni

Un messaggio segreto, rimasto nascosto per circa 3.300 anni, è stato finalmente decifrato. Si trova inciso nella parte alta dell'obelisco di Luxor, oggi collocato in Place de la Concorde a Parigi, ed è stato scoperto dal professor Jean-Guillaume Olette-Pelletier, egittologo e specialista in crittografia geroglifica presso l'Università Sorbonne e l'Istituto Cattolico di Parigi.
Si tratta di un esempio di crittografia egizia multipla, una tecnica con con cui gli antichi egizi nascondevano messaggi segreti all'interno di una stessa scrittura. Oggi sono pochissimi gli esperti in grado di decifrarla: in tutto il mondo non se contano più di sei e Olette-Pelletier è uno di questi.
La scoperta del messaggio nascosto
Per capire cosa c'è scritto in questo antichissimo messaggio bisogna conoscere la storia dell'obelisco di Luxor: venne donato dall'Egitto alla Francia nel 1829 e venne inaugurato nel 1836 da re Luigi Filippo. Sebbene in origine il dono comprendesse anche l'altro obelisco che si trovava di fronte al tempio di Luxor, solo uno fu trasportato a Parigi. L'altro rimase in Egitto e alla fine negli anni '90 il presidente francese François Mitterrand vi rinunciò ufficialmente.
Il messaggio ora decifrato risale quindi all'epoca in cui l'obelisco fu costruito, ovvero sotto il regno di Ramses II, nella XVIII dinastia, attiva nel XIII secolo a.C. Tuttavia, Olette-Pelletier ha identificato il messaggio per la prima volta nel 2021, quando, approfittando di alcuni lavori di ristrutturazione, è potuto salire sulle impalcature, riuscendo così ad osservare da vicino la parte superiore dell’obelisco.
Fu allora che potè confermare quanto sospettava da tempo: l'incisione nascondeva quelli che che in termini tecnici vengono definiti "critto-geroglifici", ovvero geroglifici nascondi all'interno di altri geroglifici evidenti. In realtà, l'esperto cominciò a nutrire il sospetto che l'obelisco contenesse altro rispetto a quanto mostrava, quando si accorse di un'anomalia: "Il significato dei geroglifici – ha spiegato lo scienziato alla rivista francese Science at avenir – indicava una direzione, quella dell'ingresso del portico del tempio di Luxor. Ma era solo l'inizio". Per confermarlo però aveva bisogno di guardare più vicino l'incisione e quando finalmente potè farlo, scoprì che i suoi sospetti erano giusti.
Cosa c'è scritto nell'incisione
A un primo livello, chiaro a tutti, l'incisione in questione rappresenta Ramses II nell'atto di fare un'offerta al dio Amon con sulla testa il pschent, la corona rappresenta l'unione delle corone rosse e bianche, rispettive immagini del Basso e dell'Alto Egitto. Ma a un secondo livello, gli stessi geroglifici ne nascondono altri, corrispondenti ad altrettanti significati e messaggi: l'esperto si è infatti accorto che lo stesso corpo del faraone nascondeva dei geroglifici che combinati con gli altri formavano nuovi messaggi: "Se alcuni egiziani potevano leggere i geroglifici, solo una certa élite era in grado di comprendere i messaggi nascosti che potevano contenere, considerati come un linguaggio degli dei", spiega l'egittologo.
Ma questa incisione presenta un ulteriore grado di crittografia: Olette-Pelletier ha spiegato che l'incisione rappresentava una scrittura tridimensionale, pensata per essere letta solo da un punto di osservazione specifico. La faccia dell’obelisco, oggi posta sul lato della Senna, era originariamente orientata verso il Nilo, e il messaggio poteva essere letto solo da un angolo di 45 gradi. Per cogliere il secondo livello del messaggio, nascosto per millenni, era necessario spostarsi verso il lato ovest dell'obelisco.
Quando Olette-Pelletier cercò di ricostruire da quale angolazione fosse possibile osservare correttamente il messaggio è finito nel Nilo. Così ha capito finalmente a chi era rivolta: "Era destinata solo ad essere vista dai nobili che arrivavano in barca al tempio di Luxor durante la festa annuale di Opet, che celebrava il ritorno delle forze vitali del dio Amon." In sostanza con quel messaggio Ramses aveva voluto inviare un un monito ai nobili che avessero avuto intenzione di rovesciarlo per ricordare il suo diretto legame con le divinità e disincentivarli da qualsiasi tentativo di delegittimarlo o spodestarlo. Inoltre, altri geroglifici nascosti nel corpo del faraone, visibili solo da angolazioni precise, contenevano informazioni sulla funzione del tempio e sull'inizio del regno di Ramses.