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Cambiamenti climatici

Febbraio 2024 è stato il più caldo della storia, 12 mesi di record: il trend preoccupa gli esperti

Gli scienziati di Copernicus hanno determinato che febbraio 2024 è stato il mese di febbraio più caldo di sempre, con una temperatura di 1,77 °C più elevata rispetto alla media dell’epoca preindustriale. Anche gli oceani sono “bollenti”
A cura di Andrea Centini
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Febbraio 2024 è stato il mese di febbraio più caldo di sempre da quando teniamo traccia della temperatura globale del pianeta, un dato in continuità con quanto già visto a gennaio e in larga parte del 2023. Si tratta infatti del nono mese consecutivo a battere il record di rispettivo mese più rovente, un dato significativo che evidenzia come la curva della “febbre del pianeta” sia in costante – e preoccupante – salita a causa del cambiamento climatico. Entrando nello specifico, la temperatura media dell'aria superficiale (a circa 2 metri dal suolo) a febbraio 2024 è stata di 13,54 °C, 0,12 °C più calda di quella di febbraio 2016, detentore del precedente primato. Anche gennaio 2024 era stato più caldo di 0,12 °C rispetto a gennaio 2020, anch'esso ex primatista.

A determinare il nuovo record gli scienziati del Copernicus Climate Change (C3S) dell'European Centre for Medium-Range Weather Forecasts (ECMWF), un gruppo di ricerca internazionale cogestito dalla Commissione Europea e dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA). La temperatura media è stata ottenuta analizzando statisticamente i dati del database ERA5, a sua volta composto da “miliardi di misurazioni provenienti da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche in tutto il mondo”, come sottolineato da Copernicus. Si tratta di uno dei database più ampi e dettagliati sulle temperature raccolte su tutta la Terra.

Credit: Copernicus
Credit: Copernicus

Tornando al record, a preoccupare gli esperti non è tanto l'exploit del singolo mese, quanto il trend negativo – che va avanti da molto tempo – e il divario sempre più grande con le serie storiche. Ad esempio, febbraio 2024 è stato più caldo di 0,81 °C rispetto alla media di riferimento 1991 – 2020 e ben 1,77 °C rispetto a quella tra il 1850 e il 1900, l'intervallo temporale relativo all'epoca preindustriale. Sono quasi 3 decimi di grado al di là della soglia critica di 1,5 °C di riscaldamento, oltre la quale gli scienziati si attendono le conseguenze più drammatiche e irreversibili della crisi climatica in corso. Non a caso era stato fissato come target più virtuoso nell'Accordo di Parigi sul Clima del 2015, mentre oggi è considerato quello da non superare assolutamente. Purtroppo, in base a recenti studi, potremmo oltrepassare 1,5 °C di riscaldamento rispetto all'epoca preindustriale in modo stabile già a partire dal 2029, secondo recenti studi.

Che ci stiamo avvicinando pericolosamente a questa situazione in modo stabile lo dimostra anche il dato relativo alla temperatura media globale degli ultimi dodici mesi: in base alle rilevazioni di Copernicus, infatti, tra marzo 2023 e febbraio 2024 la temperatura media è stata di 0,68 °C oltre la media del trentennio storico di riferimento (1991 – 2020) e di 1,56 °C oltre la media del periodo preindustriale. Stiamo dunque già oltre la suddetta soglia. Se il dato verrà consolidato anche in futuro, sarà ufficializzata l'entrata in questo scenario totalmente inedito, che rischia di avere conseguenze catastrofiche tanto per l'ambiente quanto per l'umanità intera. E diversi effetti drammatici li stiamo vivendo già adesso.

Credit: Copernicus
Credit: Copernicus

A rendere la temperatura media di febbraio 2024 così “rovente” sono stati soprattutto i picchi registrati nelle prime due settimane del mese, con alcuni giorni consecutivi – dall'8 all'11 – in cui sono stati toccati i 2 °C di riscaldamento rispetto alla media preindustriale. In Europa, addirittura, la temperatura è stata di 3,30 °C oltre la media storica di riferimento 1991 – 2020. "Febbraio si aggiunge alla lunga serie di record degli ultimi mesi. Per quanto notevole possa sembrare, non è poi così sorprendente in quanto il continuo riscaldamento del sistema climatico porta inevitabilmente a nuovi estremi di temperatura. Il clima risponde alle effettive concentrazioni di gas serra nell’atmosfera quindi, a meno che non riusciamo a stabilizzarle, dovremo inevitabilmente affrontare nuovi record di temperatura globale e le loro conseguenze", ha dichiarato Carlo Buentempo, direttore del Copernicus Climate Change Service (C3S).

Gli esperti sono preoccupati anche dalla temperatura della superficie degli oceani (calcolata nell'intervallo tra 60° S e 60° N di latitudine), che è stata di 21,06° C, “la più alta per qualsiasi mese nel set di dati, superiore al precedente record di agosto 2023 (20,98° C)”, spiega Copernicus.

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