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Carne coltivata, il governo Meloni ora prova a fermarla in Europa: “Documenti pieni di fake news”

Il documento presentato da Italia, Francia e Austria al Consiglio Ue dei ministri dell’agricoltura, chiede all’Unione europea ulteriori indagini sulla carne coltivata.
Intervista a Francesca Gallelli
Consulente per il public affairs di Good Food Institute Europe
A cura di Elisabetta Rosso
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"La carne coltivata in laboratorio rappresenta una minaccia ai metodi di produzione alimentare genuina che sono al centro del modello agricolo europeo", si legge nella nota informativa presentata il 23 gennaio al Consiglio Agricoltura e Pesca dalle delegazioni italiana, francese e austriaca, e sostenuta da altri nove Paesi (Repubblica Ceca, Cipro, Grecia, Ungheria, Lussemburgo, Lituania, Malta, Romania e Slovacchia). È davvero così? Per capire meglio abbiamo chiamato Francesca Gallelli, consulente per il public affairs di Good Food Institute, un think thank non profit che si occupa di sostenibilità alimentare. "Il documento presentato alla Commissione è pieno di errori, alimenta la disinformazione e non è basato su evidenze scientifiche", spiega a Fanpage.it Gallelli.

La guerra contro la carne sintetica è fatta di tanti pregiudizi, escamotage narrativi e dicotomie vecchie che giocano sull’ignoranza. Dalle cellule impazzite che proliferano da sole, agli allevamenti di feti. In realtà viene prodotta a partire dalle cellule staminali embrionali di un animale, coltivate poi in un ambiente privo di contaminanti e senza l’uso di antibiotici. "Grazie alla carne coltivata possiamo poi ridurre il nostro impatto ambientale. Come ha spiegato l’Onu nell’ultima conferenza sul clima dobbiamo cambiare il modo in cui consumiamo i prodotti animali. La carne coltivata è un'alternativa promettente."

La nota congiunta inviata all'Ue, chiede, tra le altre cose, di presentare una valutazione sulla carne coltivata che includa considerazioni economiche e sociali prima di qualsiasi autorizzazione commerciale, "serve un approccio trasparente, scientifico e completo per valutare lo sviluppo della produzione di carne a base cellulare". Eppure l’Efsa, l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, conduce "gli esami di sicurezza alimentare migliori al mondo", sottolinea Gallelli. "Tutto quello che chiedono sarebbe stato fatto a prescindere dal documento presentato".

Partiamo dalla nota informativa che è stata inviata il 23 gennaio.

È un documento basato sulla disinformazione e mira a minare la regolamentazione europea sui nuovi alimenti, che in realtà è adatta e si può applicare alla carne coltivata.

In che modo?

Nel documento spiegano che la Novel food regulation, che si applica all'immissione dei nuovi alimenti, non è adeguata ad esaminare la carne coltivata.

Ed è così?

No. L’Efsa conduce gli esami di sicurezza alimentare migliori al mondo. Il nostro sistema delle valutazioni è un fiore all’occhiello. Non solo, all’interno della procedura si va a considerare non solo la sicurezza alimentare, ma anche gli aspetti socioeconomici, culturali e sociali. Gli stati che nella nota chiedono alla Commissione di svolgere questi accertamenti, ignorano forse che sono già previsti dalla regolamentazione che loro definiscono non adatta.

Hai detto che è un documento basato sulla disinformazione, quali sono gli errori?

Sono parecchi.

Spiegati meglio.

Per esempio, viene citato uno studio dell'UC Davis, non sottoposto a revisione paritaria, sostiene che la carne coltivata avrebbe un impatto maggiore sull'ambiente rispetto a quella bovina. Tuttavia, ricerche peer-reviewed hanno dimostrato che la carne coltivata, se prodotta con energia rinnovabile, può ridurre le emissioni del 92%, l'inquinamento atmosferico fino al 94%, e utilizzare fino al 90% in meno di terra.

Poi?

Nella nota chiedono che non venga definita carne. Ma in questo modo il consumatore non verrebbe tutelato.

Perché?

Il consumatore innanzitutto non è informato su quello che sta comprando, perché la carne coltivata è biologicamente carne.

Quindi sarebbe un problema per chi non vuole mangiare carne. 

Esatto. Oltretutto non tiene nemmeno conto delle possibili intolleranze alimentari. Quando compro devo sapere cosa sto per mangiare, cosa c'è dentro.

La nota solleva anche preoccupazioni etiche riguardanti il siero fetale bovino (FBS). 

Il siero fetale bovino è stato utilizzato per coltivare le cellule. Tuttavia non può essere utilizzato per produrre carne coltivata su scala industriale, è troppo costoso. Molte aziende hanno già abbandonato l'FBS, ed esistono tante alternative.

Si legge anche: “La carne coltivata è una minaccia per gli approcci primari basati sull’agricoltura e per i metodi di produzione”. È così?

Non è così. Non solo, la carne coltivata non entra in concorrenza con l’allevamento tradizionale, quelli buoni, diciamo. Non va a sostituire ma integra.

E con chi entra in concorrenza?

Con gli allevamenti intensivi. Potrebbe sostituire i nuggets o i wurstel, non il filetto.

Al di là della nota. Ci sono dei rischi reali legati alla carne coltivata?

La scienza a oggi non ha rilevato rischi, altrimenti gli Stati Uniti, Singapore, ora anche Israele, non avrebbero approvato il commercio della carne coltivata.

Quindi nessun impatto negativo?

No. Guarda, una delle analisi più importanti sulla carne coltivata condotta dalla Fao, l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, non è emerso alcun rischio per la salute. Individua chiaramente dei rischi potenziali legati alla produzione di qualsiasi alimento. Ci sono regole da rispettare per esempio per non contaminare il formaggio, allo stesso modo la carne coltivata ha le sue.

Eppure l’Italia ha vietato la produzione e la vendita della carne coltivata. 

Sì, è passata subito al divieto e non c’è stato nemmeno un dibattito con la comunità scientifica.

Quali sono stati gli effetti del divieto in Italia?

Sicuramente la legge ha avuto un impatto negativo. Sappiamo che alcuni investitori si sono alzati dai tavoli di negoziazione. I ricercatori indirettamente sono stati danneggiati. E questo per una legge che non ha nessuna base scientifica.

Prima mi dicevi che i test e gli esami di sicurezza sarebbero stati fatti a prescindere. Quindi qual è il senso di questa nota?

Non ha senso. Stanno chiedendo cose che sarebbero avvenute comunque. Tutti gli accertamenti sarebbero stati fatti a prescindere. Questa nota sta solo diffondendo disinformazione.

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