L’innalzamento del mare potrebbe costare all’Europa oltre 872 miliardi di euro entro la fine del secolo
Il livello globale del mare si è alzato di circa 15-25 centimetri nell'ultimo secolo. Sebbene variazioni nell'altezza media della superficie dell'oceano siano in parte imputabili a processi geologici, queste impiegano tempi lunghissimi per diventare visibili. Per questo motivo, come spiega Copernicus, il servizio di osservazione della Terra dell'Unione europea, l'innalzamento del livello del mare a cui stiamo assistendo negli ultimi decenni è causato principalmente dal riscaldamento degli oceani e quindi dalla crisi climatica.
Se ne è parlato anche durante la seconda giornata della 27esima edizione di Ecomondo, la fiera dedicata alla green economy in corso a Rimini tra il 5 e l'8 novembre 2024. Nel corso del convegno dedicato alla resilienza costiera, Roberto Montanari, responsabile del coordinamento di progetti europei ed iniziative internazionali in materia di protezione costiera della Regione Emilia-Romagna ha affrontato il tema, ricollegandolo alle recenti alluvioni che hanno devastato l'area di Valencia e a quelle che hanno colpito l'Emilia-Romagna.
Il costo delle inondazioni
"Stiamo assistendo negli ultimi anni – ha detto Montanari – ad un intensificarsi degli eventi di portata estrema in tutta Europa, come quello in Emilia-Romagna e quello che ha colpito Valencia. Negli ultimi 30 anni le inondazioni hanno colpito 5 milioni di persone, causando 3 mila vittime e 170 miliardi di dollari di danni".
Se non si inverte il trend in atto, infatti questi fenomeni saranno sempre più frequenti, con conseguenze drammatiche sia in termini di vite umane che di danni economici, soprattutto per aree particolarmente a rischio come il Mediterraneo.
Un recente studio dell'Istituto Europeo per l'Economia e l'Ambiente (EIEE) ha infatti evidenziato che l'innalzamento del livello del mare potrebbe costare alle finanze europee fino a 872 miliardi di euro entro la fine del secolo. Chiaramente i rischi maggiori riguardano aree come il Mediterraneo, con oltre 40.000 chilometri di coste sono a rischio.
Nonostante in Italia esista già un Piano Nazionale per l'Adattamento ai Cambiamenti Climatici (PNACC), non è ancora stato attuato pienamente. Per questo servono finanziamenti. "Le fonti di finanziamento sono ancora scarse e frammentate", ha aggiunto Montanari, che ha proposto "un Piano Marshall per affrontare le sfide dei cambiamenti climatici".