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Libera dal cancro dopo il trapianto di fegato, la storia di Bianca: “Ho avuto una seconda possibilità”

Bianca Perea, trentadue anni, è la prima persona nel Regno Unito ad aver ricevuto un trapianto di fegato per curare le metastasi dovute a un cancro intestinale avanzato. Ma gli esperti avvertono: “È un’opzione adatta a pochi pazienti”.
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CHRISTIE NHS FOUNDATION TRUST | Bianca Perea
CHRISTIE NHS FOUNDATION TRUST | Bianca Perea

"Mi è stata data una seconda possibilità di vivere e la afferrerò con entrambi le mani. Sono così grata alla famiglia che ha accettato di donare il fegato del loro caro". Bianca Perea è la prima persona nel Regno Unito ad aver ricevuto un trapianto di fegato per curare le metastasi dovute a un cancro intestinale di stadio avanzato.

La sua storia inizia nel 2021, quando le viene diagnosticato il tumore a soli 29 anni. Oggi, a distanza di quattro anni, dopo il trapianto e il trattamento che lo ha reso possibile (terapia mirata, chemioterapia e chirurgia), i medici le hanno ufficialmente comunicato che è libera dal cancro.

La diagnosi di cancro a 29 anni

Come riporta la Christie NHS Foundation Trust, un centro specializzato nella cura del cancro di Manchester, dove è stata curata, Bianca, avvocata tirocinante trentaduenne di Manchester, ha scoperto di avere un cancro all'intestino allo stadio 4, il più avanzato, nel novembre 2021. La donna ha raccontato di essersi rivolta al suo medico di base perché da qualche tempo aveva notato dei cambiamenti nelle sue abitudini intestinali: era diventata più stitica e si sentiva più gonfia. Nessun sintomo significativo quindi, eppure aveva "la sensazione che qualcosa non andasse nel suo corpo".

Così, dopo una serie di controlli, che si sono conclusi con una colonscopia e una biopsia, è arrivata la diagnosi: cancro all'intestino di stadio 4 con metastasi in tutti gli otto segmenti del suo fegato. I medici le spiegano che il suo quadro è molto complesso e che in quel momento non possono fare altro che sottoporla a una chemioterapia palliativa."È stato uno shock. Ascoltavo le loro parole, ma non mi sembravano reali", ricorda Bianca ripercorrendo quel momento.

Oltre due anni di chemioterapia

Nonostante la paura e il senso di smarrimento, Bianca inizia subito le cure, a dicembre dello stesso anno: per due anni viene sottoposta a 37 cicli di panitumumab, un farmaco specifico per il cancro colorettale metastatico, e di un farmaco chemioterapico. Fortunatamente risponde bene alle cure e nel 2023 può essere operata per asportare la parte dell'intestino dove c'era il tumore.

Nonostante il buono esito delle cure sul cancro all'intestino, dai controlli emerge che nel suo fegato ci sono ancora dei tumori non operabili. A quel punto, dato il suo quadro – il cancro si era diffuso solo al fegato e dall'operazione il tumore all'intestino non si era più ripresentato – i medici le suggeriscono un trapianto di fegato. Prima di poter accedere all'operazione, Bianca deve però sottoporsi alle cure per ancora due anni.

Il tempo passa, tutto procede bene a febbraio 2024 arriva la notizia che aspettava: c'è un donatore compatibile con lei. Qualche mese dopo, in estate, Bianca viene operata al Leeds Teaching Hospitals NHS Trust e il trapianto di fegato avviene con successo. Oggi, dopo circa sei mesi, sebbene dovrà essere sottoposta ancora a lungo a visite di controllo, Bianca è libera dal cancro.

Pur riconoscendo il grande risultato ottenuto, i medici restano cauti: la dottoressa Kalena Marti, l'oncologa che ha seguito Bianca, ha spiegato che "le cellule tumorali nel suo fegato, analizzate dopo che era stato rimosso, non erano attive". Questa è una buona notizia e fa sperare che il tumore non ritorni.

Tuttavia – aggiunge ancora l'esperta – il cancro intestinale avanzato è molto complesso e la malattia può manifestarsi in diversi modi, quindi "quindi ciò che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un'altra". Per questo è importante continuare a lavorare per sviluppare nuovi trattamenti. "Penso che la speranza sia importante, ma la realtà è che quello a cui si è sottoposta Bianca sarà un trattamento adatto a un piccolo numero di persone", ha commentato alla Bbc Ian Rowe, consulente onorario epatologo del Leeds Teaching Hospitals NHS Trust. D'altra parte, Bianca è la prova vivente – ha aggiunto – di come acconsentire per la donazione gli organi sia una decisione in grado di salvare delle vite.

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