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L’IA migliora lo screening del cancro al seno: è sicuro e dimezza il lavoro dei radiologi

Un nuovo studio ha dimostrato che lo screening del cancro al seno supportato dall’intelligenza artificiale è sicuro ed efficace come la doppia lettura con due radiologi. Può dimezzare il carico di lavoro dei medici.
A cura di Andrea Centini
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L'intelligenza artificiale (IA) è una preziosissima alleata nell'analisi delle immagini della mammografia, l'esame principale per la diagnosi del cancro al seno. I ricercatori, infatti, hanno scoperto che lo screening mammografico condotto da un solo radiologo supportato da una IA opportunamente addestrata ha la stessa capacità – se non superiore – di identificare i tumori della “doppia lettura”, la pratica standard basata sull'indagine di due radiologi. In parole semplici, l'intelligenza artificiale può velocizzare il lavoro e ridurre la pressione sui medici, sottoposti a significativi carichi di lavoro proprio per il numero enorme di radiografie da valutare. A causa della carenza globale di radiologi, il supporto dell'IA è considerato con grande interesse in questa branca della medicina, tuttavia prima di inserirla nella pratica clinica quotidiana è fondamentale essere sicuri del suo operato.

Per determinare la sicurezza e l'efficacia dell'IA servono studi come il recente MASAI (acronimo di Mammography Screening with Artificial Intelligence), condotto da scienziati svedesi del Dipartimento di Medicina Traslazionale dell'Università di Lund in stretta collaborazione con i colleghi dell'Unilabs Mammography Unit – Ospedale Universitatio di Skåne e della Section for Breast Cancer Screening – Cancer Registry of Norway di Oslo (Norvegia). I ricercatori, coordinati dalla professoressa Kristina Lång, docente presso la Divisione di Radiologia Diagnostica dell'ateneo svedese, hanno verificato l'efficacia dell'IA con un'indagine randomizzata, controllata e basata sulla popolazione, condotta su donne di età compresa tra 40 e 80 anni. In parole semplici, hanno messo a confronto l'efficacia diagnostica della classica doppia lettura condotta dai due radiologi con quella di un singolo radiologo supportato dall'IA, nello specifico il sistema chiamato Transpara versione 1.7.0.

In tutto sono state coinvolte poco più di 80.000 donne con un'età media di 54 anni, le cui mammografie – effettuate tra il 12 aprile 2021 e il 28 luglio 2022 – sono state valutate per metà dalla coppia radiologo e IA e per l'altra metà con la doppia lettura standard di due radiologi. In tutto sono stati trovati 244 casi di cancro al seno nel gruppo IA e 203 in quello valutato dai due radiologi. L'aspetto più interessante è che non c'è stato un aumento di falsi positivi nell'indagine assistita dall'intelligenza artificiale, cioè di mammografie valutate come positive al cancro al primo controllo ma che in realtà risultano negative. “Abbiamo scoperto che l'utilizzo dell'intelligenza artificiale ha portato alla rilevazione del 20 percento (41) di tumori in più rispetto allo screening standard, senza influire sui falsi positivi. Un falso positivo nello screening si verifica quando una donna viene richiamata ma liberata dal sospetto di cancro dopo il controllo”, ha affermato la professoressa Lang in un comunicato stampa.

Grazie al supporto dell'IA, spiegano gli autori dello studio, è stato praticamente dimezzato il carico di lavoro sui radiologi, con una riduzione delle letture allo schermo del 44 percento. Un radiologo in genere valuta 50 immagini in un'ora, sottolinea la professoressa Lang: per leggere le 40.000 mammografie del gruppo IA ci sono voluti circa cinque mesi di lavoro in meno rispetto all'altro gruppo. “Lo screening è complesso. L'equilibrio tra beneficio e danno deve sempre essere preso in considerazione. Solo perché un metodo di screening trova più tumori non significa necessariamente che sia un metodo migliore. Ciò che è importante è trovare un metodo in grado di identificare tumori clinicamente significativi in una fase precoce. Tuttavia, questo deve essere bilanciato con il danno dei falsi positivi e la diagnosi eccessiva di tumori indolenti”, ha chiosato la professoressa Lang.

È ancora troppo presto per inserire le IA nella pratica clinica standard, ma è chiaro che sta offrendo benefici significativi almeno a livello sperimentale. Recentemente grazie alle IA è stato trovato un nuovo antibiotico contro un superbatterio; messo a punto un sistema di analisi senza precedenti dei tumori da parte di ricercatori italiani; e sviluppato un esame del sangue che rileva 50 tumori con una precisione del 75 percento. I dettagli della ricerca “Artificial intelligence-supported screen reading versus standard double reading in the Mammography Screening with Artificial Intelligence trial (MASAI): a clinical safety analysis of a randomised, controlled, non-inferiority, single-blinded, screening accuracy study” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica The Lancet.

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