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L’Europa costruirà una nave spaziale cargo: il progetto guidato da Samantha Cristoforetti

In un post su Linkedin Samantha Cristoforetti ha dichiarato di avere ancora un sogno: vedere l’Europa con un’astronave propria. Sarà proprio l’astronauta milanese a guidare il progetto Low Earth Orbit (LEO) Cargo Return Service, che permetterà all’ESA di realizzare una navetta cargo entro la fine del decennio. Un primo passo verso un possibile veicolo spaziale in grado di trasportare astronauti.
A cura di Andrea Centini
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Allo Space Summit tenutosi a Siviglia (Spagna) il 6 e 7 novembre 2023 gli Stati membri dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) hanno trovato un accordo per lanciare un concorso dedicato allo sviluppo di un navetta spaziale cargo – ovvero per il trasporto merci – entro il 2028. L'obiettivo, grazie alla collaborazione con partner industriali europei, è permettere il trasporto di materiale scientifico e tecnologico da e verso la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) – che dovrebbe restare operativa fino al 2030 – e altre ipotetiche stazioni nell'orbita bassa terrestre. Ma lo sguardo è già puntato verso il futuro, dato che un'evoluzione della navetta, ad esempio, potrebbe essere in grado di attraccare alla Getaway, la stazione spaziale in orbita cislunare la cui costruzione è prevista per i prossimi anni. L'ESA desidera un proprio veicolo spaziale per non dover dipendere sempre da altre agenzie, mettendo a punto un programma simile a quello della NASA. La navetta cargo, infatti, sarà realizzata da partner industriali accuratamente selezionati; gli interessati dovranno presentare la propria proposta entro febbraio 2024.

A guidare il team del progetto, chiamato Low Earth Orbit (LEO) Cargo Return Service, è l'astronauta dell'ESA Samantha Cristoforetti, che in un lungo post su Linkedin ha indicato il perimetro e l'importanza di realizzare questa navetta “made in Europe”. Come affermato in altre occasioni, l'astronauta italiana ha scritto di coltivare un sogno, dopo averne realizzati tanti: “Sono diventata un'astronauta, ho trascorso più di un anno nello spazio nel corso di due missioni, ho effettuato una passeggiata spaziale, ho ricoperto il ruolo di Comandante della Stazione Spaziale Internazionale”, ha specificato con orgoglio. Dunque, qual è il sogno ancora nel cassetto? Proprio quello di vedere l'Europa con una propria astronave, come Stati Uniti, Russia, Cina “e presto India”. “Sogno equipaggi internazionali che volino nello spazio non solo su veicoli privati statunitensi, ma anche su veicoli europei. Sogno un'ambizione europea volta a far crescere le nostre capacità nell'esplorazione spaziale e, con essa, la forza e l'autonomia del nostro intero settore spaziale. È importante… Per la nostra prosperità; per la nostra sicurezza. Per la nostra capacità di portare sul tavolo i valori europei mentre la comunità mondiale si trova ad affrontare sfide globali senza precedenti”, ha evidenziato l'astronauta milanese.

Dal punto di vista del volo spaziale l'Europa si trova in difficoltà dopo il fallimento del lancio del razzo Vega-C, i ritardi dell'Ariane 6 e anche per l'impossibilità di tornare sulla ISS a bordo delle navette russe Soyuz. Tutto ruota attorno agli accordi con la NASA e SpaceX. A causa della mancanza di propri veicoli spaziali, l'ESA ha sempre dovuto strappare accordi di scambio con le altre agenzie aerospaziali per far volare gli astronauti europei. Avere una navetta propria rappresenterebbe un cambio di paradigma e da qualche parte si deve pur cominciare. La navetta cargo è il progetto ideale, dato che permetterebbe di mettere in cascina competenze ed esperienza che potrebbero sfociare nello sviluppo di un'astronave in grado di trasportare un equipaggio umano. “Ogni momento che sprechiamo allarga il divario tra ciò che tutti gli altri nel mondo sono in grado di fare e ciò che possiamo fare in Europa”, aveva affermato in un'intervista Cristoforetti. Con la dismissione della ISS, inoltre, tutto diventerà ancora più complicato per la permanenza dell'ESA nell'orbita bassa terrestre.

Grazie a questa nuova navetta cargo, dunque, i Paesi membri avranno la possibilità di spostare merci tra la ISS e altre potenziali stazioni spaziali entro la fine del decennio, gettando le basi per ulteriori missioni fra le stelle. Come evidenziato da Cristoforetti su Linkedin, “oltre l’orizzonte immediato, il veicolo cargo potrebbe un giorno evolversi in un veicolo per l’equipaggio o servire destinazioni cislunari”. “L’Europa – ha chiosato l'astronauta – ha dimostrato in passato tutte le capacità necessarie nelle operazioni LEO: attracco, rientro e operazioni. Ora è il momento per il nostro settore di mettere insieme tutti gli elementi e sviluppare un servizio end-to-end competitivo e conveniente”. Non resta che attendere la selezione delle proposte dei partner industriali, che arriveranno sul tavolo dell'ESA entro la fine di questo mese.

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