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L’ESA e un artista hanno trasformato in musica le eruzioni solari: ascolta la sonificazione del Sole

Gli ultimi tre anni di brillamenti sul Sole sono stati sonificati dagli scienziati dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dal musicista Klaus Nielsen. Hanno tradotto in suoni le violente espulsioni di radiazioni e gli spostamenti della sonda Solar Orbiter attorno alla stella, ottenendo una curiosa musica elettronica dal sapore retro che puoi ascoltare. Come hanno fatto e perché è un modo elegante per mostrare i cambiamenti del ciclo solare.
A cura di Andrea Centini
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La sonificazione dei brillamenti solari verificatisi negli ultimi tre anni. Credit: ESA
La sonificazione dei brillamenti solari verificatisi negli ultimi tre anni. Credit: ESA

Gli scienziati dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) in collaborazione con l'artista Klaus Nielsen hanno sonificato l'attività solare registrata negli ultimi tre anni. In parole semplici, hanno trasformano in musica e suoni i brillamenti solari, dando una sonorità differente in base alla potenza delle eruzioni solari. Queste immense esplosioni di radiazioni, spesso scaturite dal fenomeno di riconnessione delle linee dei turbolenti campi magnetici associati alle macchie solari, talvolta sono accompagnate dal fenomeno delle espulsioni di massa coronale (CME), che sono alla base delle tempeste geomagnetiche e delle aurore boreali. Questa sonificazione, chiaramente, non ha nulla a che vedere col vero suono emesso dalla stella o quello delle tempeste solari, ma non è un puro e semplice esercizio di stile. Le variazioni sonore che è possibile ascoltare nel filmato qui di seguito, infatti, rispecchiano l'avvicinamento del Sole al picco massimo di attività magnetica, che è stato ufficialmente raggiunto quest'anno, come annunciato da un team internazionale composto da scienziati di varie istituzioni (NASA, Solar Cycle Prediction Panel e Space Weather Prediction Center della NOAA).

Per comprendere meglio il significato di questo video e dei suoi suoni è importante sapere come “funziona” il Sole. La nostra stella ha un ciclo di attività magnetica della durata di 11 anni, durante il quale raggiunge un picco massimo e uno minimo. Come specificato, siamo dentro quello massimo. Ciò significa che l'attività magnetica è molto superiore e il Sole è costellato di macchie solari più grandi e frequenti. La loro presenza si riflette sul numero di brillamenti e sulla forza delle tempeste geomagnetiche sulla Terra. Se abbiamo visto le aurore boreali e fenomeni SAR in Italia alcune volte lo scorso anno e anche a Capodanno 2025 lo si deve proprio a questa intensa attività magnetica, che secondo gli esperti dovrebbe andare avanti per tutto l'anno. Insomma, non ci sarebbe nulla di sorprendente se tra gli spettacoli astronomici del 2025 possano esserci anche i meravigliosi fenomeni aurorali nei cieli italiani.

Come specificato, il video dell'ESA è un time-lapse degli ultimi tre anni, durante i quali, a causa dell'avvicinamento al picco massimo, è aumentato in modo significativo il numero del brillamenti, così come la frequenza di quelli più potenti di Classe X. Il video rispecchia chiaramente questo andamento dell'attività magnetica, con sonorità tendenzialmente più deboli nella prima parte e più forti nella seconda. Il filmato, come spiegato dall'ESA, è stato ottenuto dalla combinazione delle immagini catturate da due strumenti installati sulla sonda Solar Orbiter: Il primo è lo Spectrometer/Telescope for Imaging X-rays (STIX), che riprende i raggi X emessi dai brillamenti; il secondo è l’Extreme Ultraviolet Imager (EUI), che invece monitora la corona, l'atmosfera solare esterna. Nel video i brillamenti sono presentati come cerchi blu: più sono grandi, maggiore è la potenza del brillamento (e del suono correlato).

Le zoomate sul Sole visibili nel filmato sono legate al fatto che la sonda Solar Orbiter ha un'orbita ellittica attorno alla stella e si avvicina ad essa ogni sei mesi. Gli scienziati hanno sonificato anche l'avvicinarsi e l'allontanarsi della sonda dal Sole, rappresentando i vari passaggi come variazioni di un ronzio metallico. La combinazione di questo movimento con le tonalità delle eruzioni solari dà vita a una musica elettronica lofi e dal sapore retro. È un modo curioso ma anche artistico ed elegante per rappresentare le dinamiche del ciclo solare, che si intensifica sensibilmente all'approssimarsi del picco massimo di attività magnetica. L'ESA indica che se si desidera ascoltare altri brani messi a punto da Klaus Nielsen è possibile trovarli al seguente link.

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