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Le zanzare non preferiscono pungere le persone col sangue dolce: chi sono le “vittime” predilette

Secondo una radicata credenza popolare le persone col sangue dolce verrebbero punte con maggior frequenza dalle zanzare. Perché non è vero e quali sono i veri fattori che possono spingere gli insetti a prenderci di mira (o a evitarci)
A cura di Andrea Centini
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Ci sono molteplici credenze popolari e leggende metropolitane su quali persone preferiscono pungere le zanzare. Una delle più accreditate sul web e nei contesti famigliari è quella del sangue dolce; in parole semplici, coloro che hanno elevati livelli di glucosio in circolo (come qualcuno affetto da diabete di tipo 2 che non si cura) sarebbero così “buoni” da risultare irresistibili per le femmine di questi insetti, le uniche che pungono. Ebbene, non c'è alcuna evidenza scientifica a sostegno di questa bizzarra credenza. Del resto, è stato ampiamente dimostrato che i fastidiosi ditteri – dal punto di vista squisitamente antropico – utilizzano diversi altri strumenti per “darci la caccia”; il gusto non rientra certamente nella lista, considerando che la scelta avviene prima dell"assaggio'. Sudore, odore della pelle, rilascio di anidride carbonica (CO2) attraverso l'espirazione, temperatura corporea e colore dei vestiti sono invece tutti fattori coinvolti e con un fondamento di verità. Ciò non solo è legato alle capacità sensoriali delle zanzare, ma anche al risultato di approfondite sperimentazioni.

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Un team di ricerca guidato da scienziati dell'Università Rockfeller di New York, ad esempio, ha determinato che le zanzare della febbre gialla (Aedes aegypti), hanno una predilezione per certi odori emessi dalla nostra pelle. Per dimostrarlo hanno coinvolto numerose persone che avevano precedentemente affermato di essere state punte poche o tante volte dagli insetti. Dopo aver ottenuto l'odore di ciascun partecipante attraverso manicotti in nylon indossati per diverse settimane, è stato dimostrato che le zanzare puntavano determinati soggetti anche con una frequenza cento volte superiore rispetto ai più fortunati. Dalle analisi è emerso che le vittime preferite dalle zanzare avevano sulla pelle concentrazioni superiori di specifici composti molecolari, ovvero tre acidi carbossilici (entadecanoico, nonadecanoico ed eptadecanoico). In pratica, il sensibile sistema olfattivo delle zanzare è in grado di discernere quali odore emettiamo dal nostro corpo e chi presenta la sfortunata combinazione di molecole diventa un bersaglio privilegiato.

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Si tratta di un dettaglio da non sottovalutare, tenendo presente che le zanzare della febbre gialla sono considerate tra le più pericolose in assoluto per l'essere umano, in quanto vettrici di molteplici agenti patogeni in grado di scatenare severe malattie infettive (Zika, West Nile, Dengue, Chikungunya e altre). Fortunatamente questa specie non è presente in Italia, ma potrebbe arrivare a causa del cambiamento climatico. Ricordiamo che, sempre in tema di odore, studi condotti all'inizio del 2000 avevano evidenziato che le sostanze volatili rilasciate attraverso il sudore da chi consuma frequentemente alcol – come acetone, etanolo e metanolo – sono anch'esse particolarmente apprezzate dai ditteri. Anche l'acido lattico legato all'attività fisica sembra essere particolarmente gradito ai neuroni olfattivi delle zanzare.

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La capacità di questi insetti di prediligere determinati odori è stato dimostrato anche in esperimenti con le zanzare Anopheles gambiae, un insieme di almeno sette specie distinte di vettori della malaria nell'Africa subsahariana. In un esperimento questi insetti hanno dimostrato di dirigersi con maggiore insistenza verso l'odore di persone con più acidi carbossilici – acido butirrico compreso – sulla pelle, mentre tendevano a evitare chi emetteva più eucaliptolo, una sostanza normalmente prodotta da alcune piante e presente in dentifrici e collutori. Un altro studio con queste stesse zanzare ha evidenziato che le donne incinte vengono punte con maggiore frequenza, probabilmente per questioni di temperatura corporea ed emissione superiore di CO2, gli stessi fattori che renderebbero più a rischio le persone obese o in sovrappeso, ma non ci sono dati conclusivi in tal senso. Sempre in tema odori, una ricerca ha rilevato che quelli di alcuni saponi sono più attrattivi di altri, mentre quelli al cocco sarebbero i più respingenti.

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Ma l'odore, come specificato, non è l'unico fattore ad essere coinvolto nelle preferenze delle zanzare. Lo studio “The olfactory gating of visual preferences to human skin and visible spectra in mosquitoes” pubblicato su Nature Communications, ad esempio, ha evidenziato che le femmine di questi insetti sono attratte dai colori con lunghezze d'onda maggiori (arancione, rosso, nero), mentre tendono a ignorare quelli a lunghezza d'onda più corta, ovvero viola, blu, verde etc etc. Un elemento interessante della ricerca risiede nel fatto che il colore aveva un livello di "attivazione" superiore a quello dell'emissione di CO2, pertanto indossare vestiti di colori respingenti potrebbe essere un buon metodo per ridurre il rischio di essere punti dalle zanzare. Altri studi hanno osservato che il nostro patrimonio genetico e il gruppo sanguigno (con quello 0 particolarmente apprezzato dagli insetti) possono influenzare le scelte “culinarie” delle femmine di zanzara, ma le ragioni non sono del tutto chiare e soprattutto non si è ancora giunti a conclusioni definitive.

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