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Le tre scoperte scientifiche che ricorderemo del 2024

Dal farmaco lenacapavir per la prevenzione dell’HIV alla nuova Super Terra TOI-715b nella zona abitabile, ecco quali sono le tre scoperte scientifiche più importanti dell’anno che volge al termine.
A cura di Valeria Aiello
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Il 2024 è stato un anno di scoperte scientifiche straordinarie / Phoo iStock
Il 2024 è stato un anno di scoperte scientifiche straordinarie / Phoo iStock

Con la fine dell’anno, è tempo di bilanci, anche per la ricerca scientifica: stilare una classifica delle più importanti scoperte avvenute nel 2024 non è semplice, perché quello che volge al termine è stato un anno ricco di rivoluzionari progressi medici, grandi esplorazioni spaziali e significativi ritrovamenti fossili. C’è però un traguardo che più di tutti ha segnato la scienza del 2024, che riguarda un farmaco straordinario, il lenacapavir, dalla sbalorditiva efficacia nel proteggere dall’HIV con una sola iniezione ogni sei mesi.

Incoronato come svolta scientifica del 2024 dall’autorevole rivista Science, che ha nominato il lenacapavir come Breakthrough of the Year 2024, il farmaco ha mostrato risultati che “non si vedono tutti i giorni” ha affermato il dottor Mitchell Warren, direttore esecutivo dell’AVAC, un’organizzazione no-profit nata come AIDS Vaccine Advocacy Coalition, che ha fatto sempre più della profilassi pre-esposizione (PrEP) il suo obiettivo principale. Il successo di lenacapavir come PrEP è fuori scala – è efficace al 100% nel proteggere dall’HIV – e scaturisce da un importante progresso della ricerca di base, che ha portato a una nuova comprensione della struttura e della funzione delle proteine che formano il capside dell’HIV, il guscio attorno che protegge il materiale genetico del virus, a cui il farmaco è destinato.

A guardare bene, quello del lenacapavir non è però il solo importante traguardo scientifico raggiunto nel 2024: almeno altre due scoperte sono tra quelle meritano di essere ricordate.

Quali sono le tre scoperte scientifiche più importanti del 2024

Il farmaco lenacapavir per la prevenzione dell’HIV

Il farmaco lenacapavir per la profilassi pre-esposizione (PreP) dell’HIV dimostra un'efficacia del 100% nel prevenire l'infezione / Photo AVAC
Il farmaco lenacapavir per la profilassi pre-esposizione (PreP) dell’HIV dimostra un'efficacia del 100% nel prevenire l'infezione / Photo AVAC

A conquistare il gradino più podio della scienza del 2024 è, come detto, il successo di lenacapavir nella profilassi pre-esposizione (PreP) dell’HIV. Questo farmaco era già stato approvato dalle Organizzazioni sanitarie di tutto il mondo, inclusa Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nel 2022, come trattamento dell’infezione da HIV ma, nel 2024, i risultati di due sperimentazioni farmacologiche, promosse dalla casa farmaceutica che produce il lenacapavir, Gilead Sciences, hanno mostrato la sua incredibile efficacia nel proteggere dall’infezione stessa.

La prima di queste due sperimentazioni – condotta su ragazze adolescenti e giovani donne africane – ha riportato che una singola iniezione di questo farmaco è in grado di prevenire l’HIV nel 100% dei casi. Tra mesi dopo, il secondo studio di efficacia, condotto in quattro continenti, ha confermato il risultato, con un’efficacia del 99,9% negli uomini e nelle donne. L’approvazione normativa di lenacapavir come farmaco PreP è prevista nella seconda metà del 2025.

L’esame del sangue per rilevare l’Alzheimer con una precisione del 90%

Un semplice e nuovo esame del sangue può individuare l'Alzheimer con una precisione del 90% / Photo iStock
Un semplice e nuovo esame del sangue può individuare l'Alzheimer con una precisione del 90% / Photo iStock

Secondo gradino del podio per un innovativo esame del sangue, chiamato test APS2 (Amyloid Probability Score 2) che permette di individuare l’Alzheimer in modo più rapido e accurato rispetto alle tecniche standard. Nello studio che ha misurato l’affidabilità del test, condotto in Svezia tra febbraio 2020 e gennaio 2024, sono stati presi in esame i campioni di sangue di più di 1.200 persone con lievi sintomi di perdita di memoria.

Il test ha combinato il rapporto tra proteina tau fosforilata al residuo 127 (p-217) e tau217 non fosforilata – che esprime in percentuale il livello di uno dei più noti biomarcatori correlati all’Alzheimer – con il valore del rapporto tra beta-amiloide 42 e beta-amiloide 40, al cui accumulo nel cervello è legata l’insorgenza della malattia.

I risultati dello studio hanno mostrato che l’esame può rilevare l’Alzheimer con una precisione del 90% rispetto al 61% raggiunto nelle diagnosi dei medici di base e il 73% delle valutazioni specialistiche, effettuate mediante gli attuali strumenti diagnostici (TAC, PET, risonanza magnetica ed esame del liquido cerebrospinale). In Svezia, il test è già disponibile, così come lo è negli Stati Uniti e “lo sarà presto in molti altri Paesi” hanno spiegato i suoi sviluppatori, che ritengono potrebbero volerci circa uno o due anni per l’implementazione dell’esame nella pratica clinica.

La nuova Super Terra TOI-715b scoperta in una zona abitabile

Dalle galassie più lontane, agli oggetti spaziali più misteriosi, fino ai pianeti potenzialmente abitabili: il 2024 è stato un anno particolarmente ricco anche di scoperte astronomiche, soprattutto grazie ai nuovi e più potenti telescopi spaziali mai costruiti dalla NASA, come il James Webb Space Telescope (JWST), in grado di osservare le profondità del cosmo come mai prima d’ora, e il Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS), soprannominato il “cacciatore di pianeti”, grazie al quale stiamo ottenendo nuove importanti informazioni su misteriosi mondi che non appartengono al nostro Sistema solare.

La scoperta di uno questi esopianeti, chiamato TOI-715b dal nome della sua stella madre, la nana rossa, TOI 715, rappresenta una delle più osservazioni interessanti, perché questo mondo extrasolare roccioso si trova nella cosiddetta zona abitabile “conservativa”, ovvero orbita nell’intervallo di distanza dalla sua stella che potrebbe dare al pianeta la giusta temperatura, permettendo l’esistenza di acqua liquida sulla sua superficie. In altre parole TOI-715b potrebbe essere adatto ad ospitare la vita, almeno quella basata sulla biologia che conosciamo, fino ad essere addirittura colonizzabile in futuro dagli esseri umani.

Illustrazione della super Terra/ Credit NASA/JPL-Caltech
Illustrazione della super Terra/ Credit NASA/JPL-Caltech

Distante 137 anni luce dalla Terra, TOI-715b si trova nel cuore della costellazione del Pesce, molto vicino al polo celeste meridionale, ed è 1,55 volte più grande del nostro pianeta. La sua fonte di energia, la stella TOI-715, è una nana rossa di tipo M, più piccola e fredda del nostro Sole, per cui TOI-715 b può completare un’orbita molto più vicina di quelle dei pianeti del Sistema solare rimanendo comunque al sicuro nella zona abitabile della stella.

Grazie a TESS sappiamo anche che impiega 19,3 giorni per completare un’orbita dalla sua stella, il che significa che un “anno”, su questo strano mondo, dura meno di tre settimane. Questa sua caratteristica ha facilitato la sua scoperta e reso più frequente la sua osservazione, dal momento che per il suo rilevamento si è utilizzato il metodo del transito, che consiste nella rilevazione della diminuzione della luminosità della stella quando il pianeta transita davanti alla stella.

Alle osservazioni di TESS seguiranno ora quelle del telescopio spaziale James Webb, che esaminerà più attentamente TOI-715b per cercare prove di acqua e forse i segni di un’atmosfera, e potrebbe anche chiarire la possibile esistenza di un secondo esopianeta nello stesso sistema, che, se confermato, sarebbe il più piccolo mondo in una zona abitabile finora conosciuto.

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