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Le risposte sul caso Carini-Khelif: gli effetti del testosterone spiegati dal medico

La polemica sulla presenza della pugile Imane Khelif continua, nonostante il Cio di Parigi 2024 abbia ribadito la sua idoneità alla partecipazione, definendo “abusi” gli attacchi che l’atleta algerina ha subito in queste ore. Il parere dell’endocrinologo sugli effetti del testosterone alto nelle donne.
Intervista a Prof. Alfredo Pontecorvi
Direttore di Medicina Interna, Endocrinologia e Diabetologia del Policlinico Gemelli
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Tutta la vicenda esplosa attorno alla partecipazione della pugile algerina Imane Khelif alle Olimpiadi di Parigi 2024 è molto più complessa di come potrebbe sembrare dai commenti che abbiamo letto in questi giorni. Dal polverone mediatico è uscito di tutto. I commenti sono cominciati con il ritiro dell'azzurra Angela Carini dagli ottavi di finale di boxe dopo i primi colpi ricevuti da Khelif. Già nei primi giorni delle Olimpiadi si era diffusa la voce secondo cui l'atleta algerina fosse una donna "trans", cosa assolutamente non vera come abbiamo spiegato qui.

In molti hanno detto che, in base alle informazioni disponibili, Khelif potrebbe essere una persona "intersex", soprattutto dati gli elevati livelli di testosterone, comunque sotto la soglia stabilita per essere ammessi alle Olimpiadi, e la voce secondo cui l'atleta abbia i cromosomi sessuali XY, anche questa mai confermata né da lei né dal Comitato Olimpico Internazionale (Cio).

Perchè non è certo che Imane Khelif sia intersex

In realtà, questa polemica ha un grave problema alla base: si regge per lo più su ipotesi, mentre ciò che sappiamo di certo è davvero poco. Anche la presunta intersessualità di Khelif non è mai stata confermata da un documento ufficiale o da una sua dichiarazione. Questa ipotesi si basa infatti solo sulla dichiarazione con cui il presidente dell'International Boxing Association (IBA) Umar Kremlev giustificò la decisione dell'associazione di squalificare l'atleta ai Mondiali di boxe del 2023, poche ore prima del match decisivo che avrebbe potuto valerle la medaglia d'oro. Ma di quel gender test da cui sarebbe emersa la coppia XY non abbiamo nessun certificato e in quell'occasione l'atleta, classe 1999, disse che era vittima di una congiura per impedire a un'atleta algerina di vincere il campionato.

Su questo aspetto il Cio ha spiegato perché nonostante questo episodio l'atleta sia stata ammessa alle categorie femminili. In un documento fornito ai giornalisti a Parigi – lo riporta il Guardian – il Cio chiarisce che Khelif è stata "squalificata poche ore prima della sua resa dei conti per la medaglia d'oro contro Yang Liu ai campionati del mondo del 2023 a Nuova Delhi, in India, dopo che i suoi elevati livelli di testosterone non hanno soddisfatto i criteri di ammissibilità".

Ma lo stesso Cio, quando sono iniziate a girare le voci discriminatorie contro Khelif, è intervenuto a difesa dell'atleta dicendo che era risultata idonea in tutte le visite e i test medici (tra cui c'è anche quello del testosterone) predisposte per la partecipazione alle Olimpiadi 2024.

Quello che sappiamo di Imane Khelif

A questo punto, possiamo dire, che sono quattro le informazioni certe di cui disponiamo: Imane Khelif è da sempre donna (lo è anche su tutti i suoi documenti); ha sempre partecipato a campionati e competizioni nelle categorie femminili; l'anno scorso i suoi livelli di testosterone erano superiori a quelli stabiliti dall'IBA per partecipare ai Mondiali (anche se l'ente se ne è accorto a gara iniziata); il Cio ha ribadito la sua idoneità a partecipare ai giochi olimpici di Parigi.

Su questa cosa vale la pena spendere due minuti: ieri, 1 agosto, dopo che il caso era ormai esploso, il Cio è tornato su questo tema, definendo Khelif "vittima di una decisione improvvisa e arbitraria da parte dell'IBA nel 2023" e condannando senza giri di parole questa polemica: "Il Cio è addolorato per gli abusi che l'atleta sta attualmente subendo".

La questione dei livelli di testosterone è molto complessa, per questo Fanpage.it ha chiesto un parere al Prof. Alfredo Pontecorvi, Direttore dell'Unità Operativa Medicina Interna, Endocrinologia e Diabetologia del Policlinico Gemelli.

Quali sono gli effetti del testosterone alto in una donna

"Ciò che sappiamo è che Khelif ha sicuramente dei valori di testosterone più elevati di quelli considerati nella norma in una donna, ma comunque entro i limiti stabiliti dal Cio.  Il problema è che questi limiti sono decisamente superiori rispetto a quelli considerati normali per una donna, circa cinque volte superiori al range di normalità", spiega Pontecorvi.

Qui dobbiamo chiarire che – come spiega l'Adnkronos – il Cio ha deciso di non adottare regole proprie ma di rimettersi alle federazioni dei singoli sport per quanto riguarda i livelli di testosterone massimi consentiti. Ora per la boxe c'è un problema, in quanto il comitato ha deciso di non riconoscere l'IBA anche per una seria di scandali che ha colpito la federazione. Questo significa che per questa disciplina le norme sono state stabilite dalla Paris 2024 Boxing Unit (PBU) del Cio, le cui regole mediche sul testosterone sono meno stringenti.

La confusione sulla soglia stabilita dal Cio

"Stanno circolando due dati sui possibili limiti stabiliti dal Cio sui livelli di testosterone per la partecipazione alle categorie femminile di boxe", aggiunge l'endocrinologo. "Secondo una versione la soglia massima sarebbe 10 nanomoli per litro di sangue, ovvero circa 290 nanogrammi per decilitro, secondo un'altra la soglia massima non supererebbe le 5 nanomoli per litro di sangue".

Per noi non esperti può sembrare una differenza poco rilevante, ma non è così: "Il primo valore è piuttosto elevato e normalmente non si osserva anche in donne affette da patologie androgenizzanti, come la sindrome dell'ovaio policistico, patologia molto frequente nelle ragazze. Per avere un'idea: basti pensare che in un uomo i valori normali vanno tra i 250 e 750 nanogrammi per decilitro, mentre nelle donne in genere non superano i 50-70 nanogrammi. Un testosterone presente a questi livelli potrebbe indicare anche un'azione ormonale diverse volte superiore a quella di una donna, sarebbe una sorta di doping fisio-patologico, che può sicuramente determinare una maggiore componente e forza muscolare".

Perché non possiamo formulare un giudizio diverso da quello del Cio

Se le persone si affidano a questo dato potrebbero quindi effettivamente pensare che la partecipazione di Khelif nella categoria femminile possa non essere in qualche modo giusta. Tuttavia, come abbiamo detto all'inizio, il problema alla base del caso Khelif – Carini è la grande confusione, tra supposizioni e fake news, che è circolata in queste ore.

"Qualora infatti i livelli fossero quelli della soglia più bassa, quella delle 5 nanomoli, l'effetto sulla forza e la differenza rispetto ai valori medi presenti nel sangue di una donna non sarebbero così evidenti". Il punto è – conclude l'endocrinologo – che "senza queste informazioni non possiamo stabilire se l'incontro con Carini sia stato più o meno equo da un punto di vista ormonale".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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