Le ricerche del medico Sam Parnia: “Sappiamo come resuscitare le persone, la morte è reversibile”
Per 30 anni Sam Parnia, professore di medicina al Langone Medical Center della New York University, ha cercato di capire dove finisce la vita e dove inizia la morte. “Ciò che crediamo sulla morte è fondamentalmente sbagliato”. Non è la fine, dice, ma uno “stato reversibile”. La linea piatta di un encefalogramma non vuol dire nulla per Parnia, "si può invertire la morte, e non è solo un desiderio, è la realtà".
"Se rimuoviamo quell'etichetta sociale che ci fa pensare che tutto si fermi e la guardiamo in modo obiettivo, è fondamentalmente un processo di lesione", e come tutti i processi di lesione può essere curato, ha spiegato al Telegraph. La scienza sta ancora rincorrendo la morte, al momento ci sono più domande che risposte. Gli studi di Parnia hanno però hanno suggerito che il nostro cervello rimane "recuperabile non solo per ore, ma forse anche per giorni" dopo la morte. "Questo potrebbe essere davvero un punto di svolta".
Gli studi condotti nel Parnia Lab hanno rilevato che alcuni pazienti con arresto cardiaco avevano ricordi delle loro esperienze di morte fino a un'ora dopo l'arresto cardiaco. Per il 40% di quei soggetti, l'attività cerebrale è tornata normale o quasi normale anche dopo un'ora dalla rianimazione cardiopolmonare (RCP). Nell'intervista Parnia cita anche uno studio condotto dall'Università di Yale nel 2019. I ricercatori hanno rianimato i cervelli dei maiali decapitati 14 ore dopo la morte. "È solo questione di tempo prima che quegli stessi risultati trascendano la barriera maiale-uomo".
Parnia ha spiegato che il suo team è l'unico al mondo a somministrare ai pazienti i cosiddetti "cocktail per la RCP" (che possono includere epinefrina, metformina, un farmaco contro il diabete, vitamina C, vasopressina, un farmaco antidiuretico, e l'integratore contro la stanchezza Sulbutiamina) per cercare di rianimarli.
Negli ultimi mesi si è parlato molto di "resurrezione". 400 persone sono in lista d'attesa per far immergere il loro corpo in azoto liquido a una temperatura di -196°C, in attesa di essere resuscitate. A Rafz, villaggio svizzero nel Canton di Zurigo, la start-up Tomorrow Biastasis sta cercando di "costruire un mondo in cui le persone possano scegliere quanto tempo vivere, indipendentemente da dove si trovano, da chi sono e dalle loro risorse finanziarie". In altre parole l'azienda offre un servizio di crioconservazione.
L’idea alla base è semplice, l'obiettivo è preservare il corpo in condizioni incontaminate finché la medicina non avrà sviluppato nuove cure e prospettive di vita, a quel punto il cadavere verrà scongelato e rianimato.
Secondo Parnia sebbene "l'idea di raffreddare il corpo sia altamente protettivo sia vera", la crionica è ancora un'ipotesi fantascientifica. Anche il piano di Parnia avrà bisogno di tempo per essere anche solo una probabilità. Potremmo però, secondo il team, iniziare a vedere la morte non tanto come una frontiera ma come qualcosa di reversibile. "Sono piuttosto sicuro che succederà, guardando al futuro, sono emozionato di pensare a cosa verrà scoperto", ha detto Parnia.