Le pecore sono democratiche e scelgono i propri leader a rotazione: tutte possono comandare
“Fare le pecore” colloquialmente significa approvare una posizione o seguire un certo pensiero senza usare la propria testa, lasciandosi trasportare dal flusso più “popolare”. Spesso usato a sproposito da chi vuole distinguersi facendo scelte sconsiderate, questo modo di dire è legato al comportamento delle greggi di ovini, che si spostano all'unisono tra un pascolo e l'altro. Ma chi è che “comanda” fra le pecore? Chi è che decide dove, quando e cosa fare? Quando pensiamo ad animali con strutture gerarchiche è generalmente noto quali sono i leader seguiti dagli altri – anche se la scienza ha smontato molte delle teorie sui maschi alfa, anche nel lupo -, ma negli ovini questo elemento sociale non era stato ancora sondato a fondo. Ora, grazie a un nuovo studio, si è scoperto che le pecore sono “democratiche”, con leader a tempo e a rotazione casuale che vengono continuamente rimpiazzati, un ciclo da cui trae beneficio tutto il branco.
A condurre la nuova, curiosa ricerca etologica è stato un team di ricerca francese guidato da scienziati dell'Università della Costa Azzurra di Nizza, che hanno collaborato a stretto contatto con un collega del Centro di ricerca sulla cognizione animale – Centro di biologia integrativa dell'Università di Tolosa. I ricercatori, coordinati dal professor Fernando Peruani, docente presso il Laboratorio JA Dieudonné dell'ateneo transalpino, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver osservato attentamente piccole greggi composte da 2 o 4 esemplari femmina, tutte della stessa età. Peruani e i colleghi hanno monitorato i movimenti degli animali mentre si spostavano da un campo all'altro, analizzando quale esemplare prendeva le decisioni e con quale frequenza.
Sorprendentemente, gli etologi si sono accorti che le pecore non avevano leader fissi, ma li ruotavano continuamente. “Ogni episodio di movimento ha un leader temporaneo che guida il gruppo in formazione in linea”, hanno scritto gli scienziati nell'abstract dello studio. La ragione di questa rotazione dei leader spontanea e casuale probabilmente fornisce un vantaggio nel foraggiamento, facendo condividere le conoscenze acquisite dai singoli esemplari nelle fasi di esplorazione. Magari nel suo peregrinare una pecora scopre un campo particolarmente ricco; quando sarà il suo turno di leader permetterà a tutti gli altri esemplari di beneficiarne. Il comando condiviso, in pratica, diventa conoscenza collettiva che non fa perdere occasioni preziose.
“Combinando esperimenti e un modello basato sui dati, forniamo la prova che il coordinamento del gruppo in questi episodi deriva dal trasferimento delle informazioni sulla posizione del leader temporaneo a tutti i membri del gruppo, attraverso una rete di interazione fortemente gerarchica e diretta. Inoltre, mostriamo che i membri del gruppo alternano il ruolo di leader e seguace mediante un processo casuale, che è indipendente dal meccanismo che regola gli episodi di spostamento collettivo. La nostra analisi suggerisce che è possibile concepire strategie collettive intermittenti che traggono vantaggio da schemi organizzativi sia gerarchici che democratici”, hanno scritto Peruani e colleghi.
Dopo questa ricerca il modo di dire “fare le pecore” potrebbe perdere il suo significato più stretto, anche se fenomeni misteriosi come quello che sta accadendo in Mongolia, con un gregge di pecore che continua a camminare in cerchio da settimane senza fermarsi mai, possono contribuire ad alimentare la “leggenda”. Ricordiamo infine che lo studio è stato condotto solo su greggi piccolissime e composte solo da femmine; non sono noti i meccanismi in presenza di maschi e un numero di esemplari molto più elevato. I dettagli della ricerca “Intermittent collective motion in sheep results from alternating the role of leader and follower” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Nature Physics.