Le otto cose da fare per ridurre il rischio di ictus: i preziosi consigli dell’esperta

Secondo i dati dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS) citati dalla Società Italiana dell'Ipertensione Arteriosa (SIIA), ogni anno in Italia circa 90.000 persone vengono colpite da un ictus, con il 20 percento dei casi rappresentati da recidive. L'ictus o colpo apoplettico (stroke in inglese), come indicato dall'ISS, è il danno cerebrale “provocato dall'interruzione dell’afflusso di sangue al cervello per l'ostruzione (ictus ischemico, la forma più frequente) oppure per la rottura di un vaso sanguigno (ictus emorragico)”. Ciò può verificarsi ad esempio a causa di un coagulo di sangue che blocca parzialmente o totalmente un'arteria che porta il sangue al cervello. La morte dei neuroni innescata dall'assenza di ossigeno e nutrienti può avere effetti devastanti sulla salute, sfociando in possibile invalidità permanente e morte. I sintomi più frequenti sono improvviso intorpidimento e debolezza di un braccio, parte del viso cadente e linguaggio alterato, associati anche confusione, problemi di coordinazione e vertigini, fino a paralisi e perdita di coscienza.
Tra le principali cause dell'ictus vi sono vizio del fumo e dell'alcol, pressione arteriosa elevata (ipertensione), diabete, obesità, alimentazione disequilibrata, scarsa attività fisica e altri fattori di rischio non modificabili come età, condizioni genetiche e genere (le donne hanno un rischio superiore degli uomini di essere colpite e morire per un ictus). Anche l'uso di droghe può esacerbare sensibilmente il rischio. In genere viene considerata una patologia che colpisce le persone anziane – o comunque dopo i 55 anni – ma i casi di ictus in individui più giovani sono in costante aumento, come evidenzia anche la storia di una 32enne del Galles.
L'ictus rappresenta la principale causa di disabilità in Italia e nel mondo e nel nostro Paese è la seconda causa di morte, dopo le patologie cardiovascolari di tipo ischemico come l'infarto de miocardio. Secondo i dati SIIA determina il 9-10 percento di tutti i decessi, considerando che fino al 30 percento degli individui colpiti da ictus muore entro il primo mese dall'evento e fino al 50 percento entro un anno. “Solo il 25 percento dei pazienti sopravvissuti ad un ictus guarisce completamente, il 75 percento sopravvive con una qualche forma di disabilità, e di questi la metà è portatore di un deficit così grave da perdere l’autosufficienza”, evidenzia la SIIA.
Per l'ictus esistono sia fattori di rischio biologici non modificabili – come l'età e il genere d'appartenenza – sia ambientali e sociali, che possono chiaramente essere corretti per ridurre le probabilità di essere colpiti dalla grave condizione, il cui impatto spesso è significativo anche per la famiglia del paziente. Come specificato in un articolo pubblicato su The Conversation dalla professoressa Siobhan McLeron, docente di infermieristica presso l'Health and Well Being Research Center della London South Bank University, “indipendentemente dai fattori di rischio biologici o sociali, ci sono cose che puoi fare, subito, per ridurre il rischio di avere un ictus”. Basti pensare che secondo quanto indicato dall'ISS, con la prevenzione può essere evitato fino al 90 percento dei casi. La scienziata, che prima di diventare ricercatrice ha avuto un passato come infermiera presso un reparto di terapia intensiva neurologica, dove ha assistito a lungo agli effetti devastanti di un ictus, ha messo a punto un elenco di otto preziosi consigli, che riportiamo qui di seguito esattamente come li ha indicati su The Conversation.
Otto consigli per ridurre il rischio di ictus
- Smettere di fumare. La scienziata spiega che chi fuma ha più del doppio delle probabilità di essere colpito da un ictus, perché il fumo “danneggia le pareti dei vasi sanguigni, aumenta la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca, ma riduce i livelli di ossigeno”. Se ciò non bastasse, catalizza anche il rischio di trombosi perché rende il sangue “appiccicoso”, esacerbando le probabilità che un coagulo di sangue possa bloccare il flusso di sangue al cervello.
- Tenere sotto controllo la pressione sanguigna. L'ipertensione è tra i principali fattori di rischio dell'ictus poiché “danneggia le pareti dei vasi sanguigni, rendendoli più deboli e più inclini a rotture o ostruzioni”. Inoltre esacerba il rischio di coaguli di sangue. Per questo raccomanda di tenere regolarmente sotto controllo la pressione dai 18 anni in poi.
- Controllare il colesterolo. Il colesterolo alto, legato al consumo di cibi con grassi saturi come alcuni tipi di carne, formaggi e altri latticini, se associato all'ipertensione aumenta di 3,5 volte il rischio di ictus, secondo i dati citati dalla professoressa McLeron. Il consiglio dell'esperta è di ridurre al 7 percento delle calorie giornaliere il consumo dei cibi con questi grassi, mantenendosi al contempo fisicamente attivi e con un peso sano.
- Controllare la glicemia. Analogamente all'ipertensione, i livelli elevati di zuccheri nel sangue possono danneggiare i vasi sanguigni e catalizzare il rischio di trombi. Anche in questo caso la raccomandazione dell'esperta è fare attività fisica e mantenere un peso sano seguendo una dieta equilibrata e ricca di fibre. Raccomanda anche di bere acqua a sufficienza e di provare a gestire lo stress.
- Mantenere un peso sano. Sovrappeso e obesità aumentano rispettivamente il rischio di ictus del 22 e 64 percento, in base ai dati indicati dalla professoressa McLeron. I chili di troppo sono infatti un volano per i fattori di rischio dell'ictus, come l'ipertensione, il diabete e le patologie cardiovascolari.
- Seguire la dieta mediterranea. La dieta mediterranea, inserita dall'UNESCO tra i patrimoni orali e immateriali dell'umanità dal 2010, è considerato il modello alimentare per eccellenza in grado di tutelare la nostra salute, grazie alla significativa presenza di prodotti di origine vegetale. L'esperta ha spiegato che è stato dimostrato che questa dieta riduce il rischio di ictus, “soprattutto se integrata con noci e olio d'oliva”. Un recente studio dell'Università di Sydney ha dimostrato che i broccoli e altre piante crucifere potrebbero aiutare a prevenire e curare l'ictus.
- Dormire bene. Il cattivo sonno è associato a un rischio superiore di numerose malattie e di mortalità per tutte le cause. La scienziata raccomanda di riposare dalle 7 alle 9 ore al giorno (non di meno ma nemmeno di più).
- Mantenersi fisicamente attivi. Analogamente al vizio del fumo e a una dieta disequilibrata, uno stile di vita sedentario può esacerbare il rischio di molteplici malattie, ictus compreso. In base alle linee guida, spiega la professoressa McLeron, dovremmo praticare “almeno 150 minuti di attività di intensità moderata o 75 minuti di attività di intensità vigorosa a settimana”. “L'esercizio dovrebbe essere distribuito uniformemente su quattro o cinque giorni a settimana, o tutti i giorni. Fate attività di rafforzamento, di solito più di due giorni a settimana”, ha chiosato l'esperta.