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Le oche hanno i denti? Ecco cosa sono quelle strane punte ai lati di becco e lingua

Anche se possono sembrare e persino funzionare come organi deputati alla masticazione, queste piccole strutture non rientrano nella categoria dei denti per il materiale di cui sono fatte.
A cura di Valeria Aiello
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Ma le oche hanno i “denti”? A una prima occhiata in tanti direbbero probabilmente di sì, vedendo ai lati di becco e lingua una lunga serie di punte acuminate. Eppure quelle piccole e affilate sporgenze non sono denti nel vero senso della parola, ma rientrano in un’altra categoria di organi a causa del materiale di cui sono fatte.

Lo ha spiegato la dottoressa Vanessa Amaral-Roger del team dell’RSPB Center for Conservation Science, un’organizzazione britannica che si occupa di monitoraggio, ricerca e conservazione delle popolazioni di uccelli e dei loro habitat. “Per quanto strano possa sembrare, le oche non hanno i denti anche se queste punte possono assomigliare e persino funzionare come tali – ha affermato l’esperta a IFLScience – . Non rientrano nella categoria dei denti perché il materiale di cui sono fatte è cartilagine, cioè di tipo di tessuti chiamati in gergo tomia, e non di dentina e smalto come i denti”.

Chiamati anche papille coniche, i “denti” delle oche che sono disposti lungo la lingua possono lavorare con il becco per migliorare il taglio degli alimenti. Alcune oche hanno queste punte persine nella parte posteriore della lingua per evitare che il cibo che stanno cercando di ingerire venga rigurgitato.  “Le oche mangiano tutti i tipi di cibo duro – ha continuato Amaral-Rogers – . Avere la tomia sul becco e sulla lingua le aiuta a strappare e tagliare radici, steli, erbe e piante acquatiche dal terreno. I “denti” sulla loro lingua aiutano anche a uccidere piccoli mammiferi e insetti”.

Queste piccole strutture non sono una prerogativa delle oche ma si trovano anche in altre specie di uccelli. “Per molte specie, la morfologia della lingua si è sviluppata come risultato di un’evoluzione convergente ed è legata alle loro abitudini alimentari – ha affermato Amaral-Rogers – . Anatre, oche e cigni (Anatidae) hanno tutti un tipo simile di tomia che li aiuta a trattenere e strappare la vegetazione”.

Tuttavia – ha concluso l’esperta – la tomia differisce in altre specie, come ad esempio, in alcuni uccelli mangiatori di pesce, che hanno punte che coprono l’intera lingua, per catturare meglio e tenere in posizione i pesci che si dimenano”.

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