Le immagini spettacolari della sparizione di Saturno dal cielo, “mangiato” dalla Luna

La sera di sabato 4 gennaio Saturno è temporaneamente scomparso dal cielo, dopo essere stato “divorato” dalla Luna. Il fenomeno astronomico, scientificamente conosciuto come occultazione, un tipo di eclissi, è stato visibile da larga parte delle Italia. Queste immagini spettacolari sono state catturate dai Castelli Romani.
A cura di Andrea Centini
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L'occultazione di Saturno da parte della Luna del 4 gennaio 2025. Credit: Andrea Centini
L'occultazione di Saturno da parte della Luna del 4 gennaio 2025. Credit: Andrea Centini

Tra i primissimi spettacoli astronomici del 2025 vi è stata una magnifica occultazione di Saturno, una particolare tipologia di eclissi in cui il pianeta è stato oscurato dalla Luna. L'evento si è verificato la sera di sabato 4 gennaio ed è stato visibile da larga parte dell'Italia. Sono stati tagliati fuori tutti coloro che si trovavano nella zona orientale della Calabria e della Sicilia, dove al posto dell'occultazione è stata visibile “soltanto” una bellissima congiunzione astrale tra la compagna della Terra e il Signore degli Anelli. In tutto il resto dello Stivale il gigante gassoso, secondo pianeta del Sistema solare per dimensioni dopo Giove, è sparito dietro il lato non illuminato del satellite naturale, per poi riapparire alcune decine di minuti dopo dalla parte opposta, appena al di sotto della falce di Luna.

Il fenomeno è iniziato poco dopo le 18:40 ora di Roma ed è terminato pochi secondi prima delle 19:30, mentre a Palermo l'evento è durato molto meno, tra la sparizione delle 18:56 e la riemersione alle 19:16. Come sempre la durata e la visibilità dei fenomeni astronomici varia in base alla posizione dell'osservatore. L'evento è stato trasmesso anche in diretta streaming dal Virtual Telescope Project, grazie a telescopi robotizzati siti a Manciano, in provincia di Grosseto, dove si trova il cielo più buio e stellato dell'Italia peninsulare (dunque perfetto per l'osservazione e lo studio degli eventi astronomici). Come indicato, si è trattato di uno dei primi eventi celesti dell'anno appena iniziato, assieme al picco massimo delle Quadrantidi o Bootidi – uno degli sciami meteorici più belli dell'anno – e al “bacio” tra la Luna e Venere del 3 gennaio. Il “Pianeta dell'Amore” era vicino anche alla Luna e Saturno nel giorno dell'occultazione ed è ben visibile nel filmato in testa all'articolo.

Saturno da poco riemerso da dietro la falce di Luna. Credit: Andrea Centini
Saturno da poco riemerso da dietro la falce di Luna. Credit: Andrea Centini

L'occultazione di Saturno è stata catturata nel cielo dei Castelli Romani, che fortunatamente si è liberato dalle nuvole poco prima che il fenomeno iniziasse. Per le riprese è stata utilizzata una fotocamera “super zoom”, che ha permesso di catturare i dettagli di crateri, catene montuose e maria (le macchie scure sulla superficie) della Luna, ma anche gli anelli del pianeta. Come si evince dalle immagini, gli anelli sono posti praticamente di taglio e raggiungeranno un perfetto allineamento con l'orbita terrestre il prossimo 23 marzo. A causa di questo fenomeno sembreranno sparire del tutto se osservati dalla Terra. Chiaramente si tratta di un fenomeno temporaneo a causa dei moti celesti; gli anelli torneranno perfettamente visibili nei prossimi mesi e si mostreranno in tutto il loro splendore.

Anche se questo è un semplice fenomeno ottico, in realtà il gigante gassoso sta effettivamente perdendo i suoi anelli tramite un fenomeno noto come “pioggia anulare”. I numerosi detriti di ghiaccio e polveri che li compongono, infatti, precipitano costantemente sul pianeta e un giorno finiranno del tutto. Si stima che ciò possa avvenire entro 300 milioni di anni, un periodo relativamente breve dal punto di vista astronomico, considerando che Saturno ha 4 miliardi di anni. Secondo uno studio dell'Università del Colorado gli anelli del pianeta sarebbero piuttosto giovani, con non più di 400 milioni di anni.

Illustrazione della Terra circondata da un anello planetario. Credit: Oliver Hull
Illustrazione della Terra circondata da un anello planetario. Credit: Oliver Hull

Potrebbe sembrare “strano” immaginare Saturno senza i suoi iconici anelli, ma averli e perderli è una condizione piuttosto comune nello spazio. Del resto li hanno anche Giove e Urano, anche se decisamente meno eleganti di quelli di Saturno (un tempo si ipotizza fossero decisamente più evidenti). Una recente ricerca condotta da scienziati australiani dell’Università Monash ha determinato che persino la Terra sarebbe stata circondata da un grandissimo e spettacolare anello planetario. L'enorme fascia di detriti sarebbe stata presente 460 milioni di anni fa e poi perduta nel giro di poche decine di milioni di anni, sempre attraverso il fenomeno della pioggia anulare (praticamente la Terra è stata bombardata da questi piccoli detriti fino alla loro estinzione). Anche per queste ragioni poter osservare gli anelli di Saturno è un vero privilegio. Le generazioni umane di un lontanissimo futuro potranno ammirarli solo attraverso le immagini, come quelle spettacolari della sonda Cassini, che alcuni anni fa è stata fatta disintegrare nel cuore di Saturno.

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