Le immagini più ravvicinate di Europa in 20 anni catturate dalla sonda Juno: gli scatti mozzafiato
La sonda Juno della NASA ha catturato immagini straordinarie e dati preziosissimi di Europa, uno dei quattro satelliti medicei di Giove (gli altri sono Io, Ganimede e Callisto). Il veicolo spaziale, infatti, a partire dalle 11:36 ora italiana di giovedì 29 settembre ha compiuto un flyby (sorvolo) ad appena 352 chilometri dalla superficie della luna ghiacciata. Nonostante il passaggio sia durato soltanto un paio di ore, mentre Juno sfrecciava all'impressionante velocità di circa 24 chilometri al secondo, la fotocamera e gli strumenti di bordo hanno raccolto una miniera d'oro di informazioni, dalle quali scaturiranno numerosi studi scientifici nei prossimi anni. Del resto si è trattato solo del terzo passaggio ravvicinato su Europa a meno di 500 chilometri di quota, dopo il sorvolo della sonda Voyager 2 e quello della sonda Galileo avvenuto il 3 gennaio del 2000. È un dato curioso, trattandosi del corpo celeste ritenuto più interessante dagli scienziati dove cercare potenziali forme di vita nel Sistema solare al di fuori della Terra (l'altro è Encelado, luna di Saturno). Sotto lo spesso strato di ghiaccio di Europa, infatti, si ritiene che possano esserci condizioni compatibili con la vita; future missioni, come Europa Clippers, proveranno a comprendere meglio questo mondo alieno. Ma torniamo al sorvolo della sonda Juno, che ha eseguito la manovra non solo per studiare la luna, ma anche per migliorare la sua orbita attorno a Giove.
Le nuove immagini raccolte dalla JunoCam durante il flyby della sonda sono state prontamente trasmesse verso la Terra e la NASA ne ha già condivise alcune. Tra le più spettacolari – con una risoluzione di 1 chilometro per pixel – vi è quella in cui è possibile osservare un'area a nord dell'equatore della luna, nei pressi del terminatore, la zona di passaggio tra la luce e il buio (giorno e notte). Come specificato dall'agenzia aerospaziale statunitense in un comunicato stampa, è possibile osservare dettagli mai visti della superficie, come creste, depressioni e catene che proiettano le proprie ombre al suolo. Europa è considerata la Luna più “liscia” del Sistema solare e queste caratteristiche emerse dagli scatti di Juno ne miglioreranno sensibilmente la comprensione. Gli scienziati intendono mettere a confronto le nuove fotografie con quelle vecchie per capire come si è modificata la superficie della luna; ritengono infatti che gli oceani sotto lo spesso strato di ghiaccio siano responsabili di mutamenti superficiali. La NASA ha anche indicato che una depressione visibile a destra del terminatore potrebbe essere un raro cratere da impatto di recente formazione.
“È ancora molto presto, ma dalle indicazioni che abbiamo il sorvolo di Europa di Juno è stato un grande successo”, ha dichiarato con entusiasmo il professor Scott Bolton, ricercatore principale della missione presso il Southwest Research Institute di San Antonio. “Questa prima immagine è solo un assaggio della straordinaria nuova scienza che verrà dall'intera suite di strumenti e sensori di Juno che ha acquisito dati mentre sorvolava sulla crosta ghiacciata della luna”, ha aggiunto l'esperto. "Il team scientifico confronterà l'intero set di immagini ottenute da Juno con le immagini delle missioni precedenti, cercando di vedere se le caratteristiche della superficie di Europa sono cambiate negli ultimi due decenni”, gli ha fatto eco la professoressa Candy Hansen, che si occupa dei dati raccolti dalla fotocamera.
Oltre alle immagini, gli altri strumenti della sonda hanno raccolto “dati preziosi sulla struttura del guscio di ghiaccio di Europa, sull'interno, sulla composizione della superficie e sulla ionosfera, oltre che sull'interazione della luna con la magnetosfera di Giove”, ha specificato la NASA. Le informazioni ottenute dal Radiometro a microonde (MWR), ad esempio, “forniranno nuovi dettagli su come la struttura del ghiaccio di Europa varia al di sotto della sua crosta”, ha specificato l'agenzia. Ci vorranno diversi anni per studiare a fondo tutti i dati. Nel frattempo si prepara la missione Europa Clippers, il cui lancio è previsto per il 2024 e l'arrivo attorno Europa nel 2030. La missione si concentrerà sullo studio degli oceani sotto lo strato di ghiaccio, andando alla ricerca di possibili pennacchi come quelli espulsi da Encelado. In futuro è previsto anche l'invio di un lander.