Le emissioni di metano di queste 15 aziende di carne e latte superano quelle di molti Paesi europei
Le emissioni complessive di metano di 15 delle più grandi aziende mondiali di carne e latticini superano quelle di alcuni dei più grandi Paesi del mondo ed equivalgono a oltre l’80% dell’intera impronta di metano dell’Unione europea. Lo rivela un’indagine dell’Institute for Agriculture and Trade Policy (IATP) che ha stimato l’impatto delle cinque più grandi aziende di carne e delle dieci delle principali aziende lattiero-casearie al mondo, precisando che, se fossero rappresentate come un singolo Paese, queste aziende sarebbero il decimo paese al mondo per emissioni di gas serra.
Il rapporto, rilanciato dal Guardian, evidenzia che queste aziende rappresentano circa il 3,4% di tutte le emissioni globali di metano antropico e l’11,1% del metano mondiale legato al bestiame. In testa l’azienda americana JBS, le cui emissioni di metano “superano le emissioni combinate di metano dal bestiame di Francia, Germania, Canada e Nuova Zelanda o sono paragonabili al 55% del metano del bestiame degli Stati Uniti”. La seconda azienda di carne al mondo, Tyson, produce invece emissioni di metano paragonabili a quelle della Russia, mentre Dairy Farmers of America pari a quelle del Regno Unito.
“Se calcolate su una scala temporale di 20 anni, la scala più rilevante per l’azione per il clima, queste emissioni sono ancora più significative, comprendendo da quasi la metà a tre quarti dell’impronta di gas serra stimata da queste aziende, evidenziando l’urgente necessità di un’azione sul metano – indicano gli studiosi – . Nonostante il loro enorme impatto, la maggior parte di queste aziende non riporta né i gas serra totali né le emissioni specifiche di metano”.
Le 15 aziende al centro dello studio hanno sede in 10 diversi Paesi, cinque dei quali hanno visto aumentare le emissioni di metano dal bestiame negli ultimi dieci anni, afferma il rapporto. Le emissioni della Cina, ad esempio, sono aumentate del 17%, molto di più rispetto ad altri Paesi.
Sebbene sarebbe utile per le persone mangiare meno carne e prodotti lattiero-caseari, ha affermato Shefali Sharma, direttrice dell'ufficio europeo dell'IATP, la vera soluzione per ridurre le emissioni di metano sarebbe porre fine all’allevamento industriale. “Non stiamo dicendo che le persone debbano diventare vegane o vegetariane – ha precisato Sharma – . Stiamo solo dicendo che dobbiamo farlo meglio".