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Le diete “depurative” a base di succhi non sono affatto salutari come si crede, secondo uno studio

Consumare succhi di frutta e verdura per pochi giorni altera in modo significativo il microbioma del cavo orale, accelerando la crescita di batteri nocivi associati a infiammazione, permeabilità intestinale e persino declino cognitivo. Cosa è emerso da un nuovo studio.
A cura di Andrea Centini
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Spesso si pubblicizzano diete “depurative” a base di soli succhi per qualche giorno al fine di ripulire l'organismo dalle tossine e migliorare l'apporto di determinati nutrienti, dato che il consumo di frutta e verdura è spesso ben al di sotto delle dosi raccomandate. Per alcuni frullare la frutta in pezzi e le verdure – come banane, ananas, mele, carote e cetrioli – è diventata una pratica comune, proprio alla luce dei presunti benefici che ne deriverebbero. In realtà un nuovo studio ha evidenziato che consumare questi succhi potrebbe essere più dannoso che salutare. I ricercatori, infatti, hanno osservato che l'assunzione dei succhi vegetali per soli tre giorni ha un impatto significativo sugli equilibri del microbiota orale, promuovendo la crescita di batteri "cattivi" associati all'infiammazione e al declino cognitivo. Anche quelli del microbiota intestinale vengono influenzati, ma non in modo così netto come la flora batterica del cavo orale. I ricercatori sottolineano dunque di fare attenzione a questa pratica apparentemente sana, che potrebbe avere effetti da non sottovalutare sul lungo periodo.

A determinare che una dieta depurativa di soli tre giorni a base di succhi di frutta e verdura è in grado di alterare il microbiota orale e dell'intestino è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati italiani e statunitensi dell'Università Northwestern e dell'Università San Raffaele di Roma, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Scienze Alimentari e Nutrizione Umana dell'Università dell'Illinois Urbana-Champaign. I ricercatori, coordinati dai professori Melinda Ring e Maria Luisa Savo Sardaro, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto un esperimento con 14 volontari, suddivisi in tre gruppi: il primo ha consumato solo succhi per tre giorni; il secondo succhi con cibi integrali e il terzo solo cibi di origine vegetale. Per valutare l'impatto di questo modello alimentare gli scienziati hanno raccolto dai partecipanti tamponi orofaringei, campioni di feci e saliva, sia prima che durante e dopo l'assunzione.

Dalle analisi di laboratorio basate sul sequenziamento genomico, la professoressa Ring e colleghi hanno fatto una scoperta interessante sulle variazioni al microbiota innescate dai vari modelli alimentari proposti. In parole semplici, in coloro che hanno assunto solo succhi di frutta e verdure è stato osservato un incremento significativo di batteri associati all'infiammazione e alla permeabilità intestinale, mentre chi aveva consumato cibi integrali vegetali mostrava un quadro più favorevole nel microbiota. Gli autori dello studio sottolineano che ciò si verifica perché dai succhi vengono eliminate le preziose fibre, che sono il nutriente prediletto da batteri come quelli del genere Firmicutes che producono sostanze antiossidanti. Il crollo delle popolazioni di batteri “buoni” catalizza inoltre la crescita dei batteri golosi di zuccheri, che si trovano in concentrazioni elevate nei succhi. Ad esempio, è stato osservato un aumento dei batteri Proteobacteria che sono associati all'infiammazione. Ciò determina un'alterazione significativa degli equilibri del microbiota con potenziali conseguenze a lungo termine sulla salute. Come indicato, l'impatto maggiore si osserva nel cavo orale, mentre quello intestinale con soli tre giorni di “dieta depurativa” resta relativamente stabile, sebbene siano aumentati “i taxa batterici associati alla permeabilità intestinale, all'infiammazione e al declino cognitivo”, spiegano gli scienziati nell'abstract dello studio.

“La maggior parte delle persone pensa che bere succhi determini una depurazione sana, ma questo studio evidenzia un'altra realtà. Consumare grandi quantità di succhi con poche fibre può portare a squilibri del microbioma che potrebbero avere conseguenze negative, come infiammazione e riduzione della salute intestinale”, ha affermato in un comunicato stampa la professoressa Ring. “La composizione nutrizionale delle diete a base di succhi, in particolare i livelli di zucchero e carboidrati, gioca un ruolo chiave nel modellare le dinamiche microbiche sia nell'intestino che nella cavità orale e dovrebbe essere attentamente considerata”, le ha fatto eco la professoressa Savo Sardaro.

Chiaramente il campione limitato di partecipanti e il numero ridotto di giorni di test sono dei limiti dello studio, tuttavia i risultati fanno luce sui processi biologici che potrebbero portare a conseguenze serie su condizioni metaboliche e persino al deterioramento cognitivo. Il consiglio degli scienziati per chi consuma succhi è quello di non eliminare le preziose fibre quando si preparano e di accompagnarli con cibi integrali vegetali, che sono in grado di contrastare almeno in parte gli squilibri del microbiota, come evidenziato nel gruppo di studio che ha consumato entrambe le tipologie di alimenti. I dettagli della ricerca “Effects of Vegetable and Fruit Juicing on Gut and Oral Microbiome Composition” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Nutrients.

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