Le cellule del nostro corpo possono “invecchiare” di anni in un solo giorno: com’è possibile
L'età biologica di una persona non corrisponde esattamente a quanto scritto sulla carta d'identità (età cronologica), pertanto l'organismo può risultare più giovane o anziano sulla base di molteplici fattori. Fra essi stile di vita, presenza di malattie croniche, attività fisica, abusi di sostanze etc etc. Tra i nuovi metodi introdotti per determinare con precisione l'invecchiamento biologico degli individui è stato introdotto il concetto di orologio epigenetico, un insieme di modelli matematici basati su modificazioni del DNA che non alterano l'acido nucleico delle cellule. Tra essi figurano la metilazione del DNA e l'accorciamento dei telomeri, i “cappucci” di DNA altamente ripetuti che si trovano nelle regioni terminali dei cromosomi. Esistono molte tipologie diverse di orologi epigenetici.
L'accumulo di questi cambiamenti nelle cellule è considerato uno strumento potente e prezioso per determinare l'età biologica di qualcuno, ma un nuovo studio ha fatto una scoperta intrigante; molti orologi epigenetici hanno una periodicità di 24 ore, con oscillazioni significative nel corso della giornata. Ciò significa che le cellule possono apparire più giovani o più vecchie – anche di diversi anni, fino a un massimo di 5,5 – tra la mattina e la notte. Ne consegue che, sottoponendosi a questi test in determinati orari del giorno, possono emergere risultati completamente differenti. Alla luce di questa variazione circadiana, per avere un quadro più affidabile sull'età epigenetica gli autori dello studio sottolineano l'importanza di tenere in considerazione l'orario in cui condurre gli esami. L'ideale è condurli a intervalli regolari nel corso della giornata per avere risultati più attendibili e veritieri.
A determinare che le nostre cellule possono apparire più vecchie di anni nell'arco dello stesso giorno è stato un team di ricerca lituano guidato da scienziati del Centro di Scienze della Vita dell'Università di Vilnius, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi del Dipartimento di Chirurgia Addominale e Generale e Oncologia dell'Istituto Nazionale dei Tumori, del Laboratorio di Diagnostica Genetica e di altri centri. Gli scienziati, coordinati dai dottori Karolis Koncevičius e Artūras Petronis dell'istituto di Biotecnologia presso l'ateneo lituano, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto un apposito esperimento. Hanno analizzato campioni di sangue di un uomo di 52 anni prelevati ogni 3 ore nell'arco di 72 ore, utilizzando 17 differenti orologi epigenetici per stimare l'età biologica dell'individuo. Per i test si sono concentrati sui cambiamenti epigenetici rilevati nei globuli bianchi. Come indicato, 13 dei 17 orologi epigenetici impiegati hanno avuto significative oscillazioni nel corso della giornata, facendo emergere età più giovani la mattina presto, più vecchie a mezzogiorno e ancora più vecchie attorno a mezzanotte. I cambiamenti, come specificato, possono essere tradotti in anni di differenza nella stima dell'età biologica a seconda dell'orario del test, con una forchetta di 5,5 anni.
I ricercatori sostengono che questi cambiamenti potrebbero in parte essere associati alla tipologia di globuli bianchi presenti nel nostro flusso sanguigno, che cambia nel corso della giornata, tuttavia le oscillazioni circadiane erano presenti anche quando i ricercatori si sono concentrati su neutrofili purificati. “Le prove della variazione circadiana negli orologi epigenetici sottolineano l’importanza dell’ora del giorno per ottenere stime accurate dell’età epigenetica. I dettagli della ricerca “Epigenetic age oscillates during the day” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica specializzata Aging Cell.