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Le barriere coralline sull’orlo del collasso: entro il 2055 il 99% sarà a rischio sopravvivenza

A causa dei cambiamenti climatici, dell’acidificazione degli oceani, dell’inquinamento e di altri fattori antropogenici stiamo perdendo le barriere coralline.
A cura di Andrea Centini
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A causa dei cambiamenti climatici e di altri fattori di origine umana – come l'inquinamento – circa la metà delle barriere coralline si troverà in estrema difficoltà già nel 2035, fra soli 13 anni. Entro il 2055 praticamente tutte – il 99 percento – saranno esposte ad almeno uno dei fattori di stress che ne minacciano la sopravvivenza. Anche se queste grandi colonie di organismi marini si caratterizzano per una certa resilienza, le condizioni estreme cui le stiamo esponendo determineranno il superamento permanente dei limiti di tolleranza per i preziosissimi ecosistemi. Gli esperti indicano che non è detto che debbano estinguersi per forza, come supposto da molteplici studi sulla Grande Barriera Corallina innanzi alle coste del Queensland, in Australia, ma potrebbero essere stravolte e perdute per sempre per come le conosciamo oggi. Un danno enorme all'ambiente e alla biodiversità.

A determinare i serissimi rischi cui sono esposte le barriere coralline sono stati i tre scienziati Renée O. Setter, Erik C.Franklin e Camillo Mora del Dipartimento di Geografia e Ambiente dell'Università delle Hawaii di Manoa. I ricercatori sono giunti alle loro conclusioni dopo aver utilizzato un modello sperimentale chiamato CMIP5 in grado prevedere l'impatto dei cambiamenti climatici in un contesto influenzato da altre condizioni. Per quanto concerne la “salute” delle barriere coralline, i ricercatori si sono concentrati su diversi fattori: fra essi le ondate di calore che aumentano la temperatura della superficie del mare; l'acidificazione degli oceani dovuta all'assorbimento della CO2 (anidride carbonica); l'impatto delle tempeste tropicali (favorite anch'esse dai cambiamenti climatici); lo sfruttamento delle risorse e l'inquinamento. I ricercatori hanno calcolato l'intervallo di tempo in cui l'ambiente diventa “invivibile” per le barriere coralline, dimostrando che viene praticamente dimezzato quando questi fattori vengono analizzati contemporaneamente e non presi singolarmente.

Il professor Setter e colleghi, ad esempio, hanno dimostrato che in media l'anno in cui le condizioni diventeranno inadatte per la sopravvivenza di una barriera corallina è il 2050 a causa della comparsa di un singolo fattore di stress; quando l'analisi è stata condotta tenendo presenti tutti i fattori di rischio, tuttavia, il superamento di tali condizioni si è presentato entro soli 13 anni (2035). Gli esperti prevedono anche che entro 33 anni praticamente tutte le barriere coralline del pianeta dovranno affrontare almeno uno dei suddetti fattori di stress in grado di inficiarne la sopravvivenza. Entro il 2100 il 93 percento avrà a che fare con almeno due di questi fattori.

Se riusciremo a limitare fortemente le emissioni di gas serra, alla base dei cambiamenti climatici, secondo gli autori dello studio entro il 2100 il 41 percento delle barriere sarà comunque esposto ad almeno un fattore di rischio, ma si arriva al 64 percento se i fattori vengono presi in esame contemporaneamente. Questi risultati indicano che siamo innanzi a uno scenario di deterioramento rapidissimo e potenzialmente catastrofico per gli ecosistemi, ricchissimi di biodiversità. “Sappiamo che i coralli sono vulnerabili all'aumento delle temperature della superficie del mare e alle ondate di caldo marine dovute ai cambiamenti climatici. Ma è importante includere l'impatto antropogenico completo e numerosi fattori di stress a cui sono esposte le barriere coralline per avere un'idea migliore dei rischi complessivi per questi ecosistemi”, ha dichiarato in un comunicato stampa il professor Franklin. “Ciò ha grandi implicazioni per le nostre barriere coralline hawaiane locali che sono fondamentali per la biodiversità, la cultura, la pesca e il turismo locali”, ha aggiunto l'esperto.

Come specificato, i ricercatori non dicono che le barriere coralline saranno destinate a estinguersi, ma verranno comunque stravolte e trasformate rispetto ad oggi, perdendo in varietà di organismi e protezione offerta alle coste. I dettagli della ricerca “Co-occurring anthropogenic stressors reduce the timeframe of environmental viability for the world’s coral reefs” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica PLOS Biology.

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