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Le api regine vivono molto più a lungo delle operarie: un nuovo studio cerca di capire perché

Le api regine hanno una vita molto più lunga delle api operaie: possono vivere anni, mentre le operarie solo settimane o pochi mesi. Un nuovo studio punta a scoprire cosa renda possibile questa sorprendente differenza.
A cura di Valeria Aiello
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Le api regine potrebbero nascondere il segreto della longevità, vivendo molto più a lungo delle api operaie: nonostante abbiano un DNA quasi identico, le regine sono più grandi, fertili per tutta la vita e, soprattutto, vivono per anni rispetto alle operaie, che hanno invece una vita di poche settimane o al massimo mesi.

Questa sorprendente differenza ha portato gli scienziati a chiedersi cosa renda possibile la loro eccezione durata della vita e a progettare un nuovo studio che approfondisca la biologia delle api: comprendere quali meccanismi consentono alle api regine di avere una vita molto più lunga delle operaie potrebbe “allungare la vita umana e prolungare la durata degli anni fertili” dicono dall’Advanced Research + Invention Agency (ARIA), l’ente britannico che finanzierà la ricerca.

A supervisionare lo studio sarà Yannick Wurm, professore di genomica evolutiva e bioinformatica alla Queen Mary University di Londra, nonché uno degli otto nuovi direttori di programma annunciati da ARIA lunedì.

Nel corso di milioni di anni, organismi come api, termiti e formiche hanno sviluppato capacità straordinarie  – ha affermato Wurm – . Lo studio delle api regine, con una durata della vita 100 volte superiore rispetto a quelle operaie, la loro capacità di conservare lo sperma senza refrigerazione e la resistenza alle malattie nonostante le condizioni di sovraffollamento, potrebbe trasformare la salute e il benessere degli esseri umani”.

Le ricerche sulle api, ma anche su vespe, formiche e termiti che verranno coordinate da Yannick Wurm faranno parte del progetto che punterà a svelare i segreti di questi organismi. “Se riuscissimo a districare e a fare il reverse engineering delle innovazioni genetico-molecolari di questi organismi, potremmo avere un effetto trasformativo sull’invecchiamento, sulla fertilità umana, sul trasporto degli organi e fornire nuovi mezzi per combattere le malattie –  ha aggiunto Wurm – . I meccanismi consentono le impressionanti capacità di questi organismi hanno il potenziale per essere davvero trasformativi per la vita di tutti”.

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