L’aumento delle morti tra i giovani dopo i vaccini Covid è una fake news: i dati che lo dimostrano
"A causa del vaccino i giovani stanno morendo come le mosche". In un post sul suo account Facebook l'infettivologo Roberto Burioni lo scrive tra virgolette, riportato quella che è una delle teorie più gettonate negli ambienti No Vax. "La vogliamo finire una volta per tutte con queste bugie?", aggiunge subito dopo il professore di Microbiologia e Virologia dell'Università San Raffaele di Milano nel post pubblicato il 19 aprile 2024.
Subito dopo le sue poche righe, un grafico pubblicato nel post mostra i dati sulla variazione dei tassi di mortalità in Italia nel 2023 rispetto alla media tra il 2015-19. Come specifica la nota in fondo all'immagine, il grafico è il risultato di una rielaborazione dei dati di Istat. Secondo quanto si legge nel post, tutte le variazione hanno il segno negativo. Vuol dire che per ogni fascia d'età il numero di decessi in Italia è diminuito. Anche quello delle morti tra i bambini e i giovani.
Cosa dicono i dati pubblicati da Roberto Burioni
Prendiamo il grafico pubblicato sulla pagina Facebook di Burioni, concentrandoci sulle fasce anagrafiche al centro della polemica: i giovani. Secondo la tesi che Burioni attribuisce ai No Vax, a causa del vaccino contro il Covid-19, i decessi in questa categoria anagrafica sarebbero aumentati.
In realtà, il grafico suggerisce l'esatto contrario: per tutte le fasce di età che si potrebbero far entrare nella più ampia categoria dei "giovani", le morti tra la media dei dati relativi al periodo 2015-2019 e il 2023 sono diminuite. Nei bambini tra gli zero e i nove anni il tasso di mortalità è sceso del 17%, nei ragazzi tra i 10 e i 19 anni del 4,5%.
Anche nella fascia dei giovani adulti (20-29) i decessi sono diminuiti del 3,9%, mentre tra i 30 e i 39 anni del 2,2%. Quindi, no, le morti tra i giovani in Italia non sono aumentate rispetto all'era pre-pandemia.
Da dove arrivano i dati sulle morti tra i giovani in Italia
Come è indicato nel post dell'infettivologo, la fonte è Istat. Nello specifico, il report sull'andamento dei decessi nel periodo 1 gennaio – 31 dicembre per gli anni 2015 – 2022. Sul sito dell'Istituto nazionale di Statistica è possibile selezionare gli anni tra cui fare il confronto. Noi abbiamo provato con i due estremi del periodo considerato nel report, ovvero l'anno 2015 e il 2023.
I dati restituiti dalla piattaforma confermano la riduzione del numero di decessi per tute le fasce di età fino ai 54 anni. Nello specifico, per quanto riguarda i giovani: nei bambini tra zero e quattro anni le morti sono diminuite del 39,9%, tra cinque e nove anni il tasso di variazione è del -13,6%, tra 10 e 14 anni i decessi sono diminuiti del 10,5% e del 9,6% nei ragazzi tra 15 e 19 anni.
In tutte le fasce d'età fino ai 34 anni il tasso di variazione si aggira tra -10%/-11%. Nella fascia anagrafica tra i 35 e i 39 anni il tasso di mortalità è diminuito in modo ancora più significativo. Esattamente del 21,7%.
Le ragioni dietro il post di Roberto Burioni
Il post pubblicato dall'infettivologo non è spuntato dal nulla. Negli ultimi giorni si è infatti ripreso a parlare in modo più insistente dei novax e delle loro idee sugli effetti del vaccino anti-Covid. La scintilla che ha fatto esplodere il caso è stato un post pubblicato su X (fu Twitter) Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d'Italia al Senato, subito dopo il malore che ha colpito Evan Ndicka durante l'Udinese-Roma del 14 aprile 2023.
Qui Malan ha scritto: "Le drammatiche immagini del malore di Evan #N’Dicka . A lui auguri di rapida e completa guarigione. Questi episodi sono troppo frequenti e va fatta chiarezza sulle dimensioni numeriche e sulle cause".
Non c'è nessun riferimento esplicito al vaccino alle tesi No Vax, ma per Burioni il tema sembra essere chiaramente quello. In un commento di risposta al post di Malan, l'infettivologo lo ha accusato di assumere un comportamento "irresponsabile" e di diffondere sospetti che contraddicono ogni verità scientifica. "I numeri sono concordi nell'escludere qualunque correlazione tra vaccinazione e malori cardiaci", ribadisce il professore del San Raffaele, con tanto di link a uno studio scientifico appena pubblicato.