L’asteroide Bennu contiene amminoacidi “terrestri” e altri composti organici cruciali per la vita
L’asteroide Bennu contiene una varietà di composti organici cruciali per la vita, tra cui diversi amminoacidi (14 dei 20 che la vita sulla Terra utilizza come mattoni delle proteine) e tutte le cinque basi azotate di DNA e RNA: li hanno identificati gli scienziati che si stanno occupando dell’analisi dei campioni dell’asteroide Bennu, portati sulla Terra nel settembre 2023 dalla missione Osiris-Rex della NASA.
I ricercatori hanno anche rilevato un’abbondanza eccezionalmente elevata di ammoniaca, un altro importante elemento per la biologia, perché nelle giuste condizioni può reagire con la formaldeide, anch’essa trovata nei campioni, formando molecole complesse, come appunto gli amminoacidi. Alcuni di questi elementi costituitivi della vita erano già stati trovati in alcuni meteoriti caduti sul nostro pianeta, ma la loro identificazione in campioni incontaminati raccolti nello spazio rafforzano la tesi secondo cui alcuni asteroidi possano essere stati portatori di importanti precursori della vita sul nostro pianeta.
“Gli indizi che stiamo cercando sono così minuscoli e così facilmente distrutti o alterati dall’esposizione all’ambiente terrestre – ha affermato il dottor Danny Glavin, scienziato senior addetto ai campioni presso il Goddard Space Flight Center della NASA – . Ecco perché alcune di queste nuove scoperte non sarebbero possibili senza una missione di recupero campioni, meticolose misure di controllo della contaminazione e un’attenta manipolazione e conservazione di questo prezioso materiale raccolto su Bennu”.
Nei campioni di Bennu, gli scienziati hanno anche identificato tracce di 11 minerali salini, che si formano quando l’acqua contenente sali disciolti evapora, lasciando i sali sotto forma di cristalli solidi. “La scoperta di questi sali rappresenta una svolta nella ricerca spaziale – ha aggiunto il dottor Nick Timms, ricercatore presso la Curtin University – . Siamo rimasti sorpresi nell’identificare il minerale halite, che è cloruro di sodio, esattamente lo stesso sale che possiamo mettere sulle patatine”.
I minerali trovati nei campioni dell’asteroide Bennu si sarebbero formati dall’evaporazione di salamoie, un po’ come avviene nei depositi di sale che si formano nei laghi salati sulla Terra. “Confrontando le sequenze minerali con quelle dei laghi salati sulla Terra, possiamo iniziare a immaginare come fosse il corpo madre dell'asteroide Bennu, ottenendo così informazioni sull'antica attività cosmica dell'acqua” ha precisato il dottor Timms.
I ricercatori ritengono che l’asteroide Bennu si sia formato 4,5 miliardi di anni di anni fa dai detriti di un vecchio corpo genitore, un planetoide o un protopianeta che venne distrutto in un’antica collisione con un altro oggetto. Il rilevamento degli amminoacidi, di idrocarburi aromatici policiclici, ammoniaca e altri composti, nonché una varietà di sali, tra cui carbonati di sodio, fosfati, solfati e cloruri, nei campioni di Bennu è dettagliata in due nuovi studi pubblicati su Nature e Nature Astronomy.