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L’aspettativa di vita aumenterà per uomini e donne entro il 2050: ecco di quanti anni

Nei prossimi trenta anni l’aspettativa di vita per gli uomini e le donne aumenterà a livello globale. Ecco quanti anni guadagneremo entro il 2050 secondo un nuovo studio.
A cura di Andrea Centini
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L'aspettativa di vita globale è destinata a migliorare entro i prossimi trenta anni, sia per gli uomini che per le donne. In base a un nuovo studio, infatti, entro il 2050 i primi guadagneranno 4,9 anni, mentre le seconde 4,2 anni. È doveroso sottolineare che si sta parlando del dato a livello planetario, quindi è una media su tutte le popolazioni. L'aumento dell'aspettativa di vita sarà principalmente guidato dai dati dei Paesi a basso reddito, pertanto non dobbiamo aspettarci un balzo in avanti così significativo in quelli ad alto reddito come l'Italia, dove è già sensibilmente superiore alla media (lo dimostra anche la percentuale di popolazione anziana). In base ai dati ISTAT, infatti, nel 2023 la vita media per gli uomini italiani era di 81,1 anni, mentre per le donne di 85,2 anni; a livello globale è di circa 10 anni in meno, considerando che si parla di 70,8 anni per i maschi e 75,9 anni per le femmine. Come evidenziato dal nuovo studio, come indicato, ci sarà un balzo in avanti di circa 5 anni nel prossimo trentennio.

A determinare che entro il 2050 l'aspettativa di vita media globale crescerà di 4,9 anni per gli uomini e 4,2 anni per le donne è stato il copioso team di ricerca internazionale dietro al Global Burden of Diseases, Injuries, and Risk Factors Study (GBD), un gigantesco lavoro che ogni anno stima la perdita di salute determinata da malattie a altri fattori di rischio, in relazione a genere, età, area geografica e molti altri parametri. Gli scienziati sotto l'egida del GBD 2021 Forecasting Collaborators sono giunti alle loro conclusioni dopo aver analizzato statisticamente i dati provenienti da oltre 200 Paesi e territori in tutto il mondo. Come indicato, gli aumenti più significativi nell'aspettativa di vita si verificheranno nelle aree a basso reddito – come l'Africa subsahariana – e ciò le avvicinerà alle “super regioni” ad alto reddito. Tale incremento della vita media sarà legato principalmente alla riduzione dell'impatto delle malattie trasmissibili, materne, neonatali e nutrizionali (CMNN), con un carico superiore di quelle non trasmissibili, come cancro, diabete e condizioni metaboliche legate all'obesità.

A influire sulla stima anche le importanti misure di sanità pubblica che hanno migliorato i tassi di sopravvivenza per le malattie cardiovascolari (tra le principali cause di morte al mondo) e la COVID-19, la malattia provocata dal coronavirus SARS-CoV-2. Ricordiamo che un recente studio pubblicato su The Lancet ha determinato che la pandemia di Covid ha eroso l'aspettativa di vita media di 1,6 anni, molto più di quanto si prevedeva. È stato il primo stop di questo tipo, dopo la costante riduzione dei tassi di mortalità a seguito della Seconda Guerra Mondiale (1950 – 2019). Incrociando tutti i dati i ricercatori hanno determinato che si passerà da 73,6 anni di aspettativa di vita media del 2022 a 78,1 anni nel 2050, con un aumento medio di 4,5 anni. Come indicato, per le donne sarà di 4,2 anni, mentre per gli uomini di 4,9 anni. Aumenterà anche il numero di anni che le persone possono aspettarsi di trascorrere in salute, da 64,8 anni a 67,4 anni entro il 2050, dunque con un incremento di 2,6 anni.

La transizione verso il maggior impatto delle malattie non trasmissibili è considerato una grande opportunità da parte degli esperti, dato che possono essere introdotte nuove misure di salute pubblica atte “a prevenire e mitigare i fattori di rischio comportamentali e metabolici”, come spiegato in un comunicato stampa dal professor Chris Murray, coautore dello studio e docente di Scienze metriche sanitarie presso l'Università di Washington e direttore dell'Institute for Health Metrics e valutazione (IHME). “Abbiamo davanti a noi un’immensa opportunità di influenzare il futuro della salute globale anticipando questi crescenti fattori di rischio metabolici e dietetici, in particolare quelli legati a fattori comportamentali e di stile di vita come l’alto livello di zucchero nel sangue, l’elevato indice di massa corporea e l’alta pressione sanguigna”, ha chiosato l'esperto. In altri termini, l'aspettativa di vita potrebbe crescere ulteriormente adottando stili di vita più sani. Ad esempio, è stato recentemente determinato che la dieta vegetariana e quella vegana sono associate a un rischio ridotto di cancro, malattie cardiovascolari e morte prematura. I dettagli della ricerca “Burden of disease scenarios for 204 countries and territories, 2022–2050: a forecasting analysis for the Global Burden of Disease Study 2021” sono state pubblicate su The Lancet.

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