L’aria che respiriamo può aumentare il rischio di cancro ai polmoni e al colon: lo studio sulle microplastiche
Le microplastiche sono particelle di plastiche minuscole, più piccole di 5 mm, che si formano dalla degradazione della plastica. Sebbene siano state scoperte solo qualche decennio fa, oggi sappiamo che si trovano praticamente ovunque. Non solo nell'ambiente, ma anche all'interno dei nostri corpi: tracce di microplatiche sono state trovate perfino nella placenta e nello sperma.
Dato che sono state scoperte relativamente poco tempo fa, le microplastiche ancora rappresentano in parte un mistero per gli scienziati. Sappiamo infatti che sono potenzialmente dannose per gli organismi – compreso l'uomo – in cui penetrano, ma i meccanismi attraverso cui l'esposizione ad esse aumenta il rischio di malattie come l’Alzheimer, il Parkinson, la Sclerosi Laterale Amiotrofica familiare sono ancora oggetto di studio.
I risultati del nuovo studio
Ora un'enorme revisione di 3.000 studi condotti sull'argomento ipotizza in base ai dati in nostro possesso che anche solo respirare l'aria può rappresentare una significativa fonte d'esposizione alle microplastiche e un fattore di rischio per il cancro al colon e ai polmoni, oltre ad aumentare le possibilità di sviluppare infertilità sia nelle donne che negli uomini.
A condurre questo grande lavoro di confronto e sintesi tra le ricerche esistenti sugli effetti delle microplastiche è stato un team di scienziati dell'Università della California – San Francisco: dai risultati, pubblicati sulla rivista Environmental Science & Technology, è emerso che tra le prime cause di contaminazione dell'aria è il traffico automobilistico: sfregando contro l'asfalto, gli pneumatici rilasciano continuamente nell'aria microplastiche, che, non venendo eliminate, si concentrano di giorno in giorno
Gli effetti sulla salute umana
Come abbiamo detto all'inizio, queste particelle microscopiche possono diventare sul lungo periodo potenzialmente nocive per l'uomo. Lo studio dell'università californiana ha ora confermato come le microplastiche possono avere un ruolo nel determinare "una serie di gravi problemi": infertilità maschile e femminile, cancro al colon e funzionalità polmonare compromessa. "Le particelle – spiegano gli autori – possono anche contribuire all'infiammazione polmonare cronica, che può aumentare il rischio di cancro ai polmoni".
Per questi loro possibili effetti collaterali, i ricercatori dell'Università della California – San Francisco chiedono che le aziende comincino a preoccuparsene seriamente e ad adottare nuove strategie volte a ridurre la produzione, diretta e indiretta, di microplastiche. Ogni anno infatti le aziende di tutto il mondo sono responsabili di quasi 460 milioni di tonnellate di plastica, un impatto che è destinato ad aumentare ogni anno di più: se le cose non cambieranno nel 2050 la produzione industriale immetterà nell'ambiente 1,1 miliardi di tonnellate, avvertono gli studiosi.