video suggerito
video suggerito
Cambiamenti climatici

L’Antartide si sta sollevando e rischia di provocare una catastrofe globale: ma possiamo evitarla

Un team di ricerca internazionale ha determinato che il continente antartico si sta sollevando, a causa dello scioglimento del ghiaccio provocato dalle emissioni di anidride carbonica (CO2) e altri gas climalteranti. Tale processo può avere un impatto catastrofico sul livello del mare, ma possiamo ancora evitare le conseguenze peggiori.
A cura di Andrea Centini
14 CONDIVISIONI
Credit: ScienceAdvance
Credit: ScienceAdvance
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

L'Antartide si sta sollevando e questo processo, legato allo scioglimento del ghiaccio catalizzato dal cambiamento globale, potrebbe peggiorare sensibilmente l'innalzamento del livello dei mari, una delle principali minacce provocate dal riscaldamento globale. Oppure, potrebbe aiutarci a tenere a bada questo fenomeno. Tutto dipende da quanto riusciremo a tagliare – e se lo faremo – le emissioni di CO2 (anidride carbonica) e altri gas climalteranti, responsabili della crisi climatica in corso. Se le lasceremo correre, l'innalzamento del livello dei mari crescerà in modo significativo e sarà favorito anche dal sollevamento della terra sotto la calotta glaciale antartica, se invece taglieremo le emissioni in modo netto riusciremo a contrastare il fenomeno, salvando intere isole, città e regioni costiere dalla furia dell'acqua. È quanto emerso da un nuovo studio che ha indagato a fondo sul modo in cui il ghiaccio antartico interagisce con la terra sottostante e su come le emissioni di carbonio influenzano questo processo. Si tratta di studi fondamentali perché in Antartide si trova il più grande deposito di ghiaccio della Terra e il suo scioglimento può avere un impatto catastrofico sulle terre emerse e sull'intera umanità, oltre che sull'ambiente e gli equilibri ecologici.

Credit: ScienceAdvance
Credit: ScienceAdvance

A determinare che la terra sotto la calotta glaciale antartica si sta sollevando e che tale fenomeno potrebbe influenzare drammaticamente l'innalzamento del livello dei mari è stato un team di ricerca internazionale guidato da scienziati canadesi dell'Università McGill di Montreal, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi di vari istituti. Fra quelli coinvolti il Dipartimento di Geoscienze dell'Università Statale della Pennsylvania, il Dipartimento di Scienze della Terra, Geografiche e Climatiche dell'Università del Massachusetts, il Lamont Doherty Earth Observatory dell'Università Columbia di New York e altri. I ricercatori, coordinati dalla professoressa Natalya Gomez, docente presso il Dipartimento di Scienze della Terra e Planetarie dell'ateneo canadese, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver messo a punto un innovativo modello 3D della Terra, basato sui dati della ricerca ANET-POLENET condotta da scienziati statunitensi per misurare valori sismici e il sollevamento degli strati rocciosi (crosta e mantello) al di sotto della calotta glaciale antartica.

Credit: ScienceAdvance
Credit: ScienceAdvance

È stato determinato che la calotta glaciale antartica si sta sollevando proprio a causa dello scioglimento del ghiaccio catalizzato dalle attività umane. In parole semplici, si sta riducendo il peso sullo strato roccioso e ciò lo spinge a espandersi, come una sorta di gigantesca spugna che perde l'acqua, spiegano gli autori dello studio. Questo processo, che gli scienziati chiamano “sollevamento post-glaciale”, può avere un impatto positivo sull'innalzamento del livello dei mari in un mondo a basse emissioni di CO2. La ragione è semplice: sollevandosi il terreno, il ghiaccio superstite viene allontanato dal mare e ciò riduce sensibilmente il flusso dell'acqua fusione. È stato calcolato che l'innalzamento del livello del mare potrebbe essere abbattuto del 40 percento, qualora riuscissimo a tagliare in modo significativo le emissioni di anidride carbonica e gli altri gas climalteranti. Ma il processo del sollevamento può essere un'arma a doppio taglio, nel caso in cui continuassimo a pompare carbonio nell'atmosfera. In questo caso la risalita del terreno non riuscirebbe a contenere la fusione del ghiaccio, ma al contrario, favorirebbe l'espulsione dell'acqua dal continente antartico, aumentando in modo sostanziale l'innalzamento del livello del mare.

In termini squisitamente numerici, è stato stimato che contenendo le emissioni l'innalzamento del livello del mare causato dal ghiaccio dell'Antartide si fermerebbe a 1,7 metri entro il 2500, ma se invece continuassero a crescere, come mostra il trend attuale, tale innalzamento arriverebbe a sfiorare i 20 metri nello stesso arco temporale. Il dato risulta ancor più impressionante se si tiene presente che nel calcolo non viene tenuto in considerazione l'impatto dello scioglimento della fusione della Groenlandia e di altri ghiacciai sulla terraferma. Molte isole oceaniche, in particolar modo quelle del Pacifico, rischiano di sparire definitivamente sott'acqua, così come città costiere – comprese Venezia e altre in Italia – e intere regioni, soprattutto quelle del Sud Est asiatico. “I nostri risultati mostrano che, sebbene un certo innalzamento del livello del mare sia inevitabile, un'azione rapida e sostanziale per ridurre le emissioni potrebbe prevenire alcuni degli impatti più distruttivi del cambiamento climatico, in particolare per le comunità costiere”, ha dichiarato la professoressa Gomez in un comunicato stampa. I dettagli della ricerca “The influence of realistic 3D mantle viscosity on Antarctica’s contribution to future global sea levels” sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Science Advances.

14 CONDIVISIONI
593 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views