video suggerito
video suggerito

Lanciato il Telescopio Spaziale James Webb: iniziata nuova era della ricerca nello spazio

Il rivoluzionario Telescopio Spaziale James Webb è stato lanciato con successo dallo spazioporto di Kourou, spalancando le porte a una nuova era della ricerca.
A cura di Andrea Centini
131 CONDIVISIONI
Immagine

Alle 13:20 ora italiana di oggi, sabato 25 dicembre 2021, il razzo Ariane V con a bordo il Telescopio Spaziale James Webb (STJW) si è staccato dalla piattaforma di lancio ELA-3 del Centre Spatial Guyanais (CSG) di Kourou, nella Guyana Francese (Sud America), iniziando il suo lungo ed emozionante viaggio nel cuore del Sistema Solare. Il lancio dell'erede di Hubble rappresenta una vera e propria pietra miliare per la ricerca spaziale, oltre che il miglior regalo di Natale possibile per tutti gli astronomi, gli astrofisici e gli appassionati di astronomia del mondo. Grazie ai suoi meravigliosi “occhi” a infrarossi, infatti, potremo vedere molto meglio, molto più lontano e molto più a fondo di tutti gli altri strumenti che lo hanno preceduto. Il Telescopio Spaziale James Webb è un concentrato di tecnologie avveniristiche che ha richiesto 25 anni di lavoro e oltre 100 miliardi di investimento, principalmente elargiti dalla NASA, ma con un contributo anche dell'Agenzia Spaziale Europea (ESA) e dell'Agenzia Spaziale Canadese (CSA). Il costo è lievitato rinvio dopo rinvio fino a raggiungere questa cifra esorbitante, ma ogni singolo centesimo sarà ripagato dalle scoperte che il dispositivo promette di offrire.

Non c'è da stupirsi che il lift off (decollo) del razzo Ariane V della Arianespace dalla base sudamericana dell'ESA sia stato accompagnato dagli scroscianti applausi di scienziati e ingegneri, visibilmente emozionati per un traguardo che continuava ad allontanarsi a un passo dal via libera. Le ultime tabelle di marcia erano state posticipate a causa del maltempo, fino alla nuova e definitiva finestra di lancio fissata per quest'oggi. Che lo storico momento del lancio fosse veramente arrivato lo si era capito il 23 dicembre, quando sono state completate le manovre di “rollout” (durate un paio d'ore) e il razzo – alto circa 50 metri – è stato piazzato sulla piattaforma ELA-3 dello spazioporto di Kourou, con l'ogiva rivolta verso il cielo. Ora, dopo un lancio da manuale, viaggia finalmente "verso le stelle".

Nel cuore dell'ogiva è custodito il telescopio da 6,5 tonnellate, che “spiegherà le sue ali” tra circa un mese, quando giungerà a destinazione nel punto di Lagrange L2 del sistema Sole-Terra, posizionato a 1,5 milioni di chilometri da noi. Qui, infatti, il James Webb si troverà in un'orbita relativamente stabile, in equilibrio tra Sole e Terra, seguendo il moto di rivoluzione terrestre e tenendo sia la stella che il pianeta sempre dalla stessa parte.

Il telescopio opera infatti negli infrarossi e dunque deve essere estremamente freddo per lavorare; non a caso è supportato da uno scudo solare grande quanto un campo da tennis che, assieme ad altri sottosistemi, permette di mantenere una temperatura d'esercizio di – 228° C. Il dettaglio rivoluzionario rispetto agli altri telescopi che l'hanno preceduto risiede proprio nel fatto che opera negli infrarossi, oltre al fatto può contare su magnifico specchio primario in berillio placcato in oro da ben 6,5 metri. È un gigante rispetto ad Hubble, che ha uno specchio primario da 2,4 metri.

Sfruttando gli infrarossi è possibile vedere attraverso le nebulose di gas e polveri che "oscurano" la vista ai telescopi ottici; ciò ci permetterà di volgere lo sguardo indietro di 13,5 miliardi di anni, captando il calore delle prime galassie originatesi dopo il Big Bang. Potremo comprendere meglio come si sono evolute, capire le differenze con le galassie attuali e come fanno ad avere al centro buchi neri supermassicci da miliardi di masse solari in un tempo relativamente breve, dall'avvio dell'espansione dell'Universo. E ancora, potremo indagare sulle atmosfere degli esopianeti e determinare se contengono elementi compatibili con la presenza di vita; si potranno inoltre studiare le “culle” dove si formano le stelle e analizzare più approfonditamente gli oggetti del Sistema solare. Questa è solo una frazione degli studi che sarà possibile fare col STJW, ma forse l'aspetto più straordinario saranno le scoperte inattese, come tante di quelle fatte dal Telescopio Spaziale Hubble. La nuova avventura del James Webb è appena iniziata; dovremo aspettare 6 mesi prima che diventi pienamente operativo.

131 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views