Lampo di raggi gamma colpisce la Terra e altera la ionosfera: aveva viaggiato per 2 miliardi di anni
Dopo aver viaggiato per 2 miliardi di anni nello spazio profondo, un potentissimo lampo di raggi gamma o GRB (acronimo di Gamma-Ray Bursts) ha colpito la Terra e ne ha perturbato la ionosfera superiore, determinando una significativa variazione del suo campo elettrico. È la prima volta che gli scienziati osservano un impatto del genere sul nostro pianeta a causa di uno di questi fenomeni, annoverati tra i più energetici in assoluto nell'Universo. Per rendersi conto di quanto sono potenti i GRB, basti sapere che in un intervallo di tempo brevissimo – la loro durata varia da millisecondi a diverse ore – sono in grado di sprigionare un quantitativo di energia 10.000 volte superiore a quella prodotta dal Sole nell'arco di tutta la sua vita, di miliardi di anni.
Alla luce di questi dati non c'è da stupirsi che un simile fenomeno, pur verificandosi a miliardi di anni luce dalla Terra, possa comunque avere ancora energia sufficiente da perturbare l'atmosfera che avvolge il nostro pianeta. Come spiegato dall'Agenzia Spaziale Europea (ESA) in un comunicato stampa, la ionosfera è lo strato dell'atmosfera terrestre che contiene gas elettricamente carichi, il plasma. La ionosfera si estende da circa 50 chilometri a 950 chilometri di quota sopra la superficie terrestre dividendosi in superiore (oltre i 350 chilometri di altitudine) e inferiore. Come indicato, il lampo di raggio gamma, che ha avuto un impatto per 800 secondi, è stato in grado di alterare il campo elettrico della ionosfera superiore, un fenomeno che non era mai stato visto prima e che solitamente è provocato da brillamenti solari particolarmente intensi.
Il fenomeno responsabile è stato classificato dagli esperti con il nome di GRB 221009A ed è stato il più luminoso mai registrato e per questo definito BOAT (Brightest of All Time). Colpì la Terra alle 15:21 ora italiana del 9 ottobre del 2022 ed ebbe un effetto così significativo da far attivare i rilevatori di fulmini in India e determinare un'alterazione ionosferica osservabile per ore dalla strumentazione sita in Germania, come spiegato dall'ESA. Il fenomeno è stato rilevato anche dal China Seismo-Electromagnetic Satellite (CSES), uno strumento scientifico gestito da scienziati italiani e cinesi lanciato nel 2018. È proprio analizzando i dati di questo veicolo spaziale che i ricercatori hanno verificato i significativi cambiamenti nella ionosfera prodotti dal GRB. “È stupefacente. Possiamo vedere cose che stanno accadendo nello spazio profondo ma che influenzano anche la Terra”, ha affermato il dottor Erik Kuulkers, ricercatore del Laboratorio Internazionale di Astrofisica dei Raggi Gamma (Integral) che ha rilevato il GRB nel 2022.
A condurre il nuovo studio che ha rilevato l'influenza del GRB sulla ionosfera è stato un team di ricerca internazionale guidato da ricercatori italiani del Dipartimento di Scienze Fisiche e Chimiche dell'Università degli Studi dell'Aquila, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) di Roma, dell'Università di Trento, dell'INFN, dell'Università di Tor Vergata e di altri istituti. I ricercatori coordinati dal dottor Mirko Piersanti dell'ateneo abruzzese spiegano che i GRB originano a causa di supernovae (violentissime esplosioni stellari), collisioni di stelle di neutroni e altri eventi altamente energetici.
L'aspetto più inquietante di questi fenomeni risiede nel fatto che l'esplosione di una supernova nella nostra galassia, la Via Lattea, potrebbe avere effetti catastrofici per la vita sulla Terra; non a caso si ritiene che alcune estinzioni di massa del passato possano essere causate proprio da eventi del genere, come quella dell'Ordoviciano verificatasi circa 440 milioni di anni fa. Un lampo di raggio gamma ravvicinato, in teoria, potrebbe distruggere lo strato di ozono dall'atmosfera terrestre, quello che protegge noi e gli altri esseri viventi dalle radiazioni cosmiche e solari più letali. Ma ci sono ancora molti studi da condurre sul tema. Sapere che un GRB ha viaggiato per due miliardi di anni ed è stato in grado di influenzare fortemente il campo elettrico della ionosfera fa comunque riflettere sui potenziali rischi che possiamo correre sul nostro pianeta. I dettagli della ricerca “Evidence of an upper ionospheric electric field perturbation correlated with a gamma ray burst” sono stati pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica Nature.