La vitamina B12 può rallentare la progressione della SLA allo stadio iniziale
La vitamina B12, in una delle sue forme metabolicamente attive chiamata metilcobalamina, è in grado di rallentare la progressione della Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) o malattia di Lou Gehrig, una patologia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni, le cellule nervose associate al movimento dei muscoli. Il principio attivo è da anni nel mirino degli scienziati poiché noto per gli effetti neuroprotettivi e il coinvolgimento nello sviluppo e nella funzione del sistema nervoso centrale, come specificato dalla Fondazione Italiana di Ricerca per la Sclerosi Laterale Amiotrofica (ARISLA). Nel nuovo studio sulla SLA la metilcobalamina è risultata ben tollerata ed efficace ad alto dosaggio, quando somministrata nello stadio iniziale della patologia, entro un anno dall'emersione dei sintomi. La terapia può dunque rappresentare una risorsa preziosa per contrastare il decorso della SLA.
A dimostrare che la vitamina B12 è in grado di rallentare la progressione della SLA allo stadio iniziale è stato un team di ricerca giapponese guidato da scienziati della Scuola di Scienze Biomediche dell'Università di Tokushima, che hanno collaborato a stretto contatto con i colleghi della Scuola di Medicina dell'Università di Fukushima, dell'Università di Nagoya, dell'Università di Medicina di Sapporo, dell'Ospedale universitario di Shizuoka e di numerosi altri centri di ricerca e ospedali nipponici. Gli scienziati, coordinati dal professor Ryosuke Oki, docente presso il Dipartimento di Neurologia dell'ateneo di Tokushima, sono giunti alle loro conclusioni dopo aver condotto uno studio clinico di Fase 3 multicentrico, controllato con placebo, in doppio cieco e randomizzato con 130 pazienti affetti da SLA, arruolati da 25 centri medici del Giappone entro un anno dall'esordio dei sintomi. L'età media era di 61 anni e per il 56,9 percento di casi si trattava di uomini (74 in tutto).
Il professor Oki e i colleghi hanno seguito i partecipanti al trial clinico dal 17 ottobre 2017 al 30 settembre 2019, suddividendoli in due gruppi; al primo sono state somministrate due iniezioni intramuscolari a settimana di metilcobalamina (in dosi elevate da 50 milligrammi), al secondo, il gruppo di controllo, è stato assegnato il placebo. Il trattamento è durato 16 settimane, al termine delle quali i ricercatori hanno valutato la progressione della SLA attraverso il Revised Amiotrophic Lateral Sclerosis Functional Rating Scale (ALSFRS-R), un modello che permette di ottenere un punteggio in grado di quantificare la progressione della patologia neurodegenerativa. Incrociando i dati è emerso che i pazienti trattati con la vitamina B12 avevano avuto un punteggio di – 2,66, contro il – 4,63 (IC 95 percento, 0,44-3,50; P = 0,01) del gruppo placebo nell'arco delle 16 settimane. Ciò sta a significare che la metilcobalamina ha praticamente dimezzato la progressione della SLA.
“I risultati di questo studio clinico randomizzato hanno mostrato che la metilcobalamina a dosi ultra elevate era efficace nel rallentare il declino funzionale nei pazienti con SLA allo stadio iniziale e con un tasso di progressione moderata ed era sicura da usare durante il periodo di trattamento di 16 settimane”, hanno scritto il professor Oki e i colleghi nell'abstract dello studio. Il farmaco è stato ben tollerato, dato che l'incidenza degli eventi avversi è stata simile in entrambi i gruppi di studio. Non sono noti gli effetti a lungo termine delle iniezioni di vitamina B12, tuttavia al momento la terapia sperimentale rappresenta una valida speranza per i pazienti che hanno ricevuto la diagnosi da meno di un anno. I dettagli della ricerca “Efficacy and Safety of Ultrahigh-Dose Methylcobalamin in Early-Stage Amyotrophic Lateral Sclerosis – A Randomized Clinical Trial” sono stati pubblicati sull'autorevole rivista scientifica specializzata JAMA Neurology.